Farmacia comunale: interpellato il sindaco, si attendono risposte
Presentata una interpellanza al Consiglio comunale dalla consigliera Rosa Cataldi (M5S)
giovedì 30 novembre 2017
Nella seduta del Consiglio comunale del 13 novembre scorso, la consigliera comunale Rosa Cataldi (M5S) ha presentato una interpellanza in aula consiliare, rivolta al sindaco Alesio Valente, avente per oggetto il Decreto Sindacale n. 49 del 21 luglio 2017, con il quale disponeva la decadenza della licenza della Farmacia comunale di via San Domenico, nonché - in applicazione dell'art. 61, comma 2, del Regio Decreto n. 1706, del 30 settembre 1934 - l'autorizzazione all'esercizio provvisorio della stessa farmacia in favore e sotto la direzione di uno degli eredi della precedente assegnataria, fino al suo conferimento per concorso pubblico.
Due i principali interrogativi presentati dalla consigliera Cataldi: "Perché il sindaco Alesio Valente ha deciso di ottemperare soltanto a luglio scorso alla richiesta dell'ASL regionale di disporre, con decorrenza immediata, la decadenza dell'autorizzazione all'esercizio della Farmacia comunale di via San Domenico, nonostante le numerose sollecitazioni e, per di più, tenendo in bilico una attività di interesse pubblico per ben 18 mesi? E ancora, considerata la nota del 26 aprile 2017 con la quale la Regione comunicava che "…agli atti dell'Area Farmaceutica della ASL BA, non risulta alcuna documentazione che comprovi il possesso da parte dell'assegnatario provvisorio dei requisiti di cui all'art. 12 della l. 2/4/68, n. 475", il sindaco - incalza la consigliera pentastellata - ha appurato l'esistenza di tali requisiti e ne ha dato comunicazione alla Regione, visto che ha concesso con il medesimo decreto sindacale l'autorizzazione all'esercizio provvisorio?".
Necessario uno sguardo al passato, per comprendere appieno la vicenda.
Nel settembre 2014, veniva a mancare la dottoressa Caterina Scalese, prima assegnataria della Farmacia comunale. Per evitare la chiusura della sede farmaceutica, i figli ne chiedevano, in data 23 settembre dello stesso anno, la gestione provvisoria per la durata di sei mesi, autorizzata dal sindaco Alesio Valente con provvedimento del 17 ottobre 2014. Non essendosi però gli eredi avvalsi né della facoltà di trapasso né della titolarità della farmacia né tantomeno della connessa azienda commerciale, l'ASL BA – Area Gestione Farmaceutica - con atto del 24 marzo 2016, intimava gli stessi a chiudere l'attività farmaceutica con decorrenza immediata e invitava, al contempo, il primo cittadino di Gravina a disporre, con decorrenza immediata, la decadenza della licenza all'esercizio della Farmacia di via San Domenico, per poter procedere così con un concorso pubblico.
"Per diverse volte - spiega Rosa Cataldi - l'ASL regionale ha sollecitato il sindaco Valente a procedere, ma solo dopo ben 18 mesi di chiusura della farmacia comunale, quest'ultimo ha deciso di attivarsi. Come potrà giustificare il sindaco tutto questo tempo perso?".
I 30 giorni di tempo concessi per fornire una spiegazione stanno per scadere. Presto il primo cittadino dovrà rispondere.
Due i principali interrogativi presentati dalla consigliera Cataldi: "Perché il sindaco Alesio Valente ha deciso di ottemperare soltanto a luglio scorso alla richiesta dell'ASL regionale di disporre, con decorrenza immediata, la decadenza dell'autorizzazione all'esercizio della Farmacia comunale di via San Domenico, nonostante le numerose sollecitazioni e, per di più, tenendo in bilico una attività di interesse pubblico per ben 18 mesi? E ancora, considerata la nota del 26 aprile 2017 con la quale la Regione comunicava che "…agli atti dell'Area Farmaceutica della ASL BA, non risulta alcuna documentazione che comprovi il possesso da parte dell'assegnatario provvisorio dei requisiti di cui all'art. 12 della l. 2/4/68, n. 475", il sindaco - incalza la consigliera pentastellata - ha appurato l'esistenza di tali requisiti e ne ha dato comunicazione alla Regione, visto che ha concesso con il medesimo decreto sindacale l'autorizzazione all'esercizio provvisorio?".
Necessario uno sguardo al passato, per comprendere appieno la vicenda.
Nel settembre 2014, veniva a mancare la dottoressa Caterina Scalese, prima assegnataria della Farmacia comunale. Per evitare la chiusura della sede farmaceutica, i figli ne chiedevano, in data 23 settembre dello stesso anno, la gestione provvisoria per la durata di sei mesi, autorizzata dal sindaco Alesio Valente con provvedimento del 17 ottobre 2014. Non essendosi però gli eredi avvalsi né della facoltà di trapasso né della titolarità della farmacia né tantomeno della connessa azienda commerciale, l'ASL BA – Area Gestione Farmaceutica - con atto del 24 marzo 2016, intimava gli stessi a chiudere l'attività farmaceutica con decorrenza immediata e invitava, al contempo, il primo cittadino di Gravina a disporre, con decorrenza immediata, la decadenza della licenza all'esercizio della Farmacia di via San Domenico, per poter procedere così con un concorso pubblico.
"Per diverse volte - spiega Rosa Cataldi - l'ASL regionale ha sollecitato il sindaco Valente a procedere, ma solo dopo ben 18 mesi di chiusura della farmacia comunale, quest'ultimo ha deciso di attivarsi. Come potrà giustificare il sindaco tutto questo tempo perso?".
I 30 giorni di tempo concessi per fornire una spiegazione stanno per scadere. Presto il primo cittadino dovrà rispondere.