Fiera, il sindaco al contrattacco

Valente risponde al consigliere Tedesco

giovedì 11 aprile 2019 10.11
Appare sorpreso e allo stesso tempo deluso Alesio Valente, che non ha digerito le parole del consigliere comunale Michele Tedesco che ha accusato il sindaco, in quanto assessore ad interim delegato alla fiera, di pressapochismo ed inefficienza rispetto all'organizzazione della 725esima edizione della campionaria gravinese.

Parole dure che Valente non ha mandato giù, rispondendo a stretto giro di posta alle accuse del consigliere comunale, appartenente tra l'altro proprio al partito, i Democratici e Socialisti, del quale era espressione l'assessore dimissionario Giovanni Cavallera.

Circostanza rimarcata da Valente, che non glissa sulla circostanza delle mancate rimostranze da parte di Tedesco quando alla guida dell'assessorato alla Fiera c'era il suo rappresentante in giunta.

Con il quale- a detta del sindaco- lo stesso Tedesco ha collaborato fino a qualche giorno fa, tanto quindi da essere a conoscenza anche dei più piccoli aspetti organizzativi e delle scelte che l'assessore ha fatto in autonomia.

"Purtuttavia, mi sento di rassicurarLa: in Comune, nonostante il conclamato disimpegno dell'ex assessore delegato e probabilmente di parte del gruppo politico di sua appartenenza, il lavoro per organizzare una degna edizione della Fiera prosegue alacremente"- sottolinea perentorio il primo Cittadino.

Rassicurazioni da Valente arrivano anche sul mantenimento della collaborazione avviata nei mesi scorsi per l'evento fieristico, con la città Metropolitana.

E a Tedesco che invitava il sindaco a non far morire la Fiera, Valente risponde per le rime, lanciando un appello a tutte le forze politiche, ma soprattutto alla sua maggioranza.

"La Fiera non deve morire, e non morirà- chiosa il primo cittadino-. Ma richiamando quell'umiltà da molti invocata e da pochi purtroppo praticata, auspico che tutti, nessuno escluso, vorremo e sapremo dare il nostro contributo. Starsene alla finestra, o ancor peggio frapporre ostacoli, significherebbe soltanto smentire il più volte dichiarato amore per la nostra Gravina".