Fiera San Giorgio, soddisfazione espressa da CasAmbulanti
Riuscita a mantenere le previsioni dei 50mila visitatori. Rammarico del sindacato per lo stand vuoto di Andria
martedì 2 maggio 2023
Una Fiera organizzata nei minimi dettagli, con diligenza, professionalità, passione e soprattutto con il coinvolgimento di tutti gli attori del territorio. Una Manifestazione fieristica che rende onore alla splendida città di Gravina in Puglia che è riuscita a mantenere le previsioni di attrattiva dei 50mila visitatori in pochi giorni. Un successo che fa registrare il compiacimento degli Ambulanti che hanno occupato i posteggi nel corso della Manifestazione.
Ad esprimersi sull'ottima riuscita della 729^ edizione della storica e tradizionale Fiera di San Giorgio è stato anche il Sindacalista Savino Montaruli di CasAmbulanti che ha dichiarato: "abbiamo dato il massimo supporto perché abbiamo creduto sia nelle capacità operative e professionali del sempre presente Assessore alle Politiche per il Commercio, Vito Stimolo, ma anche al Suap, alla Polizia Locale ed al suo Comandante nonché a tutto lo Staff comunale. Abbiamo condiviso una diversa collocazione delle postazioni di vendita allestendole lungo il percorso storico della città, con ottimi risultati.
Una sperimentazione che sarà ulteriormente migliorata in futuro, ma che ha fatto registrare il gradimento degli Operatori che hanno preso parte alla straordinaria manifestazione fieristica. La forza attrattiva della Fiera di San Giorgio si è rivelata una vetrina importantissima grazie anche alla massima attenzione per l'innovazione che ha sposato benissimo la tradizione con un supporto straordinario della massiccia campagna di promozione e di informazione. Servizi pubblici, organizzazione logistica e concertazione sono stati ineccepibili per garantire ai visitatori la massima accoglienza. Sono stati tantissimi gli espositori ed i visitatori provenienti anche da altre province della Puglia.
Il rammarico è stato vedere uno stand della città di Andria completamente vuoto e non presidiato. Pare che sia stata l'unica città a non averci creduto, sbagliando e perdendo un'ulteriore occasione di fare rete con le comunità locali. Le altre città, come quella di Barletta, invece, sono state lungimiranti e soprattutto umili nel far parte di una rete di opportunità che la città federiciana si è fatta sfuggire anche questa volta. Un vero peccato specie se questo deficit viene coniugato con una 586^ edizione della Fiera di Aprile che ha deluso totalmente perdendo la sua identità e relegandosi a festicciola di quartiere. Una Fiera che si è svolta in contemporanea con quella di Gravina dove sono stati davvero in migliaia i visitatori provenienti proprio dalla città di Andria. Peraltro il fatto che solo il 10% degli oltre 100 posteggi disponibili alla Fiera di Andria sono occupati dagli Ambulanti concessionari, ai quali un solo posteggio arrivava a costare oltre 400 euro per quelle poche ore di occupazione in una Fiera di Aprile anonima e senza riferimenti culturali, la dice davvero lunga di come ormai si sia completamente distrutta anche questa tradizione storica che, in passato, vedeva la Fiera di Aprile tra le eccellenze del Sud Italia. La politica e il governo della città federiciana, anche in questa occasione, hanno miseramente deluso i cittadini e l'intero mondo produttivo emarginato, non considerato e persino talvolta umiliato – ha concluso Montaruli.
Ad esprimersi sull'ottima riuscita della 729^ edizione della storica e tradizionale Fiera di San Giorgio è stato anche il Sindacalista Savino Montaruli di CasAmbulanti che ha dichiarato: "abbiamo dato il massimo supporto perché abbiamo creduto sia nelle capacità operative e professionali del sempre presente Assessore alle Politiche per il Commercio, Vito Stimolo, ma anche al Suap, alla Polizia Locale ed al suo Comandante nonché a tutto lo Staff comunale. Abbiamo condiviso una diversa collocazione delle postazioni di vendita allestendole lungo il percorso storico della città, con ottimi risultati.
Una sperimentazione che sarà ulteriormente migliorata in futuro, ma che ha fatto registrare il gradimento degli Operatori che hanno preso parte alla straordinaria manifestazione fieristica. La forza attrattiva della Fiera di San Giorgio si è rivelata una vetrina importantissima grazie anche alla massima attenzione per l'innovazione che ha sposato benissimo la tradizione con un supporto straordinario della massiccia campagna di promozione e di informazione. Servizi pubblici, organizzazione logistica e concertazione sono stati ineccepibili per garantire ai visitatori la massima accoglienza. Sono stati tantissimi gli espositori ed i visitatori provenienti anche da altre province della Puglia.
Il rammarico è stato vedere uno stand della città di Andria completamente vuoto e non presidiato. Pare che sia stata l'unica città a non averci creduto, sbagliando e perdendo un'ulteriore occasione di fare rete con le comunità locali. Le altre città, come quella di Barletta, invece, sono state lungimiranti e soprattutto umili nel far parte di una rete di opportunità che la città federiciana si è fatta sfuggire anche questa volta. Un vero peccato specie se questo deficit viene coniugato con una 586^ edizione della Fiera di Aprile che ha deluso totalmente perdendo la sua identità e relegandosi a festicciola di quartiere. Una Fiera che si è svolta in contemporanea con quella di Gravina dove sono stati davvero in migliaia i visitatori provenienti proprio dalla città di Andria. Peraltro il fatto che solo il 10% degli oltre 100 posteggi disponibili alla Fiera di Andria sono occupati dagli Ambulanti concessionari, ai quali un solo posteggio arrivava a costare oltre 400 euro per quelle poche ore di occupazione in una Fiera di Aprile anonima e senza riferimenti culturali, la dice davvero lunga di come ormai si sia completamente distrutta anche questa tradizione storica che, in passato, vedeva la Fiera di Aprile tra le eccellenze del Sud Italia. La politica e il governo della città federiciana, anche in questa occasione, hanno miseramente deluso i cittadini e l'intero mondo produttivo emarginato, non considerato e persino talvolta umiliato – ha concluso Montaruli.