Filippo Neri: un protagonista della cultura scientifica e “Igienista dell’abitato”
Un nuovo incontro nel corso dei seminari di Arte e Cultura presso la Biblioteca Finia di Gravina.
sabato 6 aprile 2024
8.10
Il ricordo del prof. Filippo Neri proietta in una dimensione diversa, in un tempo di pionieri della medicina e dell'Igiene. Nel corso di un nuovo appuntamento lungo la rassegna del Seminario di Arte e Cultura, presso la storica Biblioteca Finia di Gravina, è stata ripercorsa la vita del celebre cattedratico, ma si è parlato anche del presente.
Nell'incontro, introdotto da Don Giacomo Lorusso, il prof. Liborio Dibattista ha ripercorso l'esistenza di Filippo Neri, evidenziandone in particolare l'impegno e gli studi scientifici. La famiglia era originaria di Russi, una località dell'Emilia Romagna. Raggiunse Gravina dopo un passaggio a Bari agli inizi degli anni '80 dell'Ottocento. Il padre, Mauro Neri, si occupava di macchinari agricoli e per motivi professionali la famiglia approdò a Gravina, località con una radicata tradizione agricola.
Filippo Neri giunse nella città giovanissimo, iniziò a lavorare nei campi e poi sentì il bisogno di formarsi e crescere frequentando il liceo Cirillo a Bari, ottenendo con onore la licenza ginnasiale, prima di una illustre carriera accademica e professionale partendo da Siena e passando di nuovo per Bari, prima di raggiungere Bologna.
Conseguì la Laurea a Siena nel 1904 e l'Igiene è stata la sua materia già dal 1910, ricordando la libera docenza. È stato anche Medico provinciale a Salerno e Ufficiale Sanitario a Siena, quindi nel 1921 vinse un concorso per una cattedra a Cagliari, prima del ritorno a Bari nel 1924 dove fondò la Scuola di Igiene, diventando quindi nell'autunno del 1925 il secondo Rettore dell'allora neonata Università del capoluogo pugliese. In quel periodo fu impegnato nello studio della febbre maltese e si ammalò della stessa, in un'epoca dove non c'era ampia disponibilità di antibiotici. Allora ricevette anche gli auguri di una pronta guarigione da parte di alcuni concittadini di Gravina e superò la malattia. Morì diversi anni dopo, il 25/09/1943, durante il bombardamento di Bologna.
Il prof. Filippo Neri come scienziato è ricordato come "Igienista dell'abitato". Un laboratorista che, per esempio, ha dato forma al terreno selettivo per il menigococco, il vibrione del colera e il colibatterio fecale. È ricordato anche come epidemiologo con i suoi studi non solo della febbre maltese, ma anche della febbre "dengue" in Grecia. Oltre a citare la profilassi antimalarica a Stornara di Taranto e anticolerica a Bari, quindi la vaccinazione anticarbonchiosa. Ma si è occupato anche di igiene delle acque con un riferimento alla colimetria, che è un indice di inquinamento usato ancora oggi.
Sono stati citati anche i suoi lavori riguardanti l'Igiene del lavoro e quella scolastica, in particolare la creazione del "Banco Neri", una soluzione che potrebbe essere considerata ergonomica.
L'igiene era diventata già un argomento di riferimento alla fine dell'800, un aspetto rivoluzionario per la stessa medicina, dato che l'indigenza del popolo risultava la prima causa di malattie e Neri ha fatto parte di questa categoria di esperti di riferimento, scrivendo il testo "Igiene e medicina sociale" riguardante sanità, tutele e lavoro. Interessante il passaggio finale letto nell'occasione: "Duplice perciò deve essere l'azione della Medicina sociale nei riguardi del lavoratore:
a) proteggerlo dalle cause morbose legate alla sua speciale attività;
b) proteggerlo dall'abbrutimento di un lavoro troppo unilaterale, e favorirne lo sviluppo fisico, intellettuale, morale."
L'evento serale ha fornito spunti di riflessione su temi come la medicina e l'igiene, per poi parlare anche di attualità anche grazie alla presenza del prof. Vincenzo Neri (discendente di Filippo Neri), professore di chirurgia generale ed esperto in gastroenterologia. Ha ricordato l'illustre figura soffermandosi in particolare sull'impegno sociale, sulla funzione dell'Igiene e sul tema della prevenzione, allacciandosi alla presentazione del prof. Liborio Dibattista. Ma ha lanciato anche un allarme, temendo la disgregazione di quel sistema sociale costruito in Italia, prima a livello europeo nel favorire lo studio dell'Igiene e prima ad avere un sistema sociale diffuso a tutta la popolazione.
Il prof. Dibattista, cogliendo lo spunto, ha citato in proposito l'autonomia differenziata, una delle questioni più trattate nel periodo recente, ricordando che la sanità riguarda tutti. Una ricchezza da tutelare e preservare. L'iniziativa voluta e organizzata da Museo Capitolare di Arte Sacra Gravina con il supporto di Dò e Dè, è stata promossa da Viaggio a Gravina in Puglia.
Nell'incontro, introdotto da Don Giacomo Lorusso, il prof. Liborio Dibattista ha ripercorso l'esistenza di Filippo Neri, evidenziandone in particolare l'impegno e gli studi scientifici. La famiglia era originaria di Russi, una località dell'Emilia Romagna. Raggiunse Gravina dopo un passaggio a Bari agli inizi degli anni '80 dell'Ottocento. Il padre, Mauro Neri, si occupava di macchinari agricoli e per motivi professionali la famiglia approdò a Gravina, località con una radicata tradizione agricola.
Filippo Neri giunse nella città giovanissimo, iniziò a lavorare nei campi e poi sentì il bisogno di formarsi e crescere frequentando il liceo Cirillo a Bari, ottenendo con onore la licenza ginnasiale, prima di una illustre carriera accademica e professionale partendo da Siena e passando di nuovo per Bari, prima di raggiungere Bologna.
Conseguì la Laurea a Siena nel 1904 e l'Igiene è stata la sua materia già dal 1910, ricordando la libera docenza. È stato anche Medico provinciale a Salerno e Ufficiale Sanitario a Siena, quindi nel 1921 vinse un concorso per una cattedra a Cagliari, prima del ritorno a Bari nel 1924 dove fondò la Scuola di Igiene, diventando quindi nell'autunno del 1925 il secondo Rettore dell'allora neonata Università del capoluogo pugliese. In quel periodo fu impegnato nello studio della febbre maltese e si ammalò della stessa, in un'epoca dove non c'era ampia disponibilità di antibiotici. Allora ricevette anche gli auguri di una pronta guarigione da parte di alcuni concittadini di Gravina e superò la malattia. Morì diversi anni dopo, il 25/09/1943, durante il bombardamento di Bologna.
Il prof. Filippo Neri come scienziato è ricordato come "Igienista dell'abitato". Un laboratorista che, per esempio, ha dato forma al terreno selettivo per il menigococco, il vibrione del colera e il colibatterio fecale. È ricordato anche come epidemiologo con i suoi studi non solo della febbre maltese, ma anche della febbre "dengue" in Grecia. Oltre a citare la profilassi antimalarica a Stornara di Taranto e anticolerica a Bari, quindi la vaccinazione anticarbonchiosa. Ma si è occupato anche di igiene delle acque con un riferimento alla colimetria, che è un indice di inquinamento usato ancora oggi.
Sono stati citati anche i suoi lavori riguardanti l'Igiene del lavoro e quella scolastica, in particolare la creazione del "Banco Neri", una soluzione che potrebbe essere considerata ergonomica.
L'igiene era diventata già un argomento di riferimento alla fine dell'800, un aspetto rivoluzionario per la stessa medicina, dato che l'indigenza del popolo risultava la prima causa di malattie e Neri ha fatto parte di questa categoria di esperti di riferimento, scrivendo il testo "Igiene e medicina sociale" riguardante sanità, tutele e lavoro. Interessante il passaggio finale letto nell'occasione: "Duplice perciò deve essere l'azione della Medicina sociale nei riguardi del lavoratore:
a) proteggerlo dalle cause morbose legate alla sua speciale attività;
b) proteggerlo dall'abbrutimento di un lavoro troppo unilaterale, e favorirne lo sviluppo fisico, intellettuale, morale."
L'evento serale ha fornito spunti di riflessione su temi come la medicina e l'igiene, per poi parlare anche di attualità anche grazie alla presenza del prof. Vincenzo Neri (discendente di Filippo Neri), professore di chirurgia generale ed esperto in gastroenterologia. Ha ricordato l'illustre figura soffermandosi in particolare sull'impegno sociale, sulla funzione dell'Igiene e sul tema della prevenzione, allacciandosi alla presentazione del prof. Liborio Dibattista. Ma ha lanciato anche un allarme, temendo la disgregazione di quel sistema sociale costruito in Italia, prima a livello europeo nel favorire lo studio dell'Igiene e prima ad avere un sistema sociale diffuso a tutta la popolazione.
Il prof. Dibattista, cogliendo lo spunto, ha citato in proposito l'autonomia differenziata, una delle questioni più trattate nel periodo recente, ricordando che la sanità riguarda tutti. Una ricchezza da tutelare e preservare. L'iniziativa voluta e organizzata da Museo Capitolare di Arte Sacra Gravina con il supporto di Dò e Dè, è stata promossa da Viaggio a Gravina in Puglia.