Finiti i loculi: emergenza spazio al cimitero
Dopo il condono di Divella, ci prova un’ordinanza commissariale. Pochi i vani recuperati dopo la ricognizione
lunedì 4 giugno 2012
9.27
Tutto esaurito al cimitero.
Con uno dei suoi ultimi atti, la gestione commissariale prefettizia attesta la saturazione del camposanto comunale ed apre inquietanti interrogativi sulle prospettive future, riaprendo uno dei capitoli più spinosi del libro politico ed amministrativo: quello del caro estinto è da sempre un problema spinoso un po' dappertutto, ma particolarmente al Sud, dove persino la morte diventa un business per pochi detentori dell'oligopolio cimiteriale. Dover assicurare una tomba a un parente defunto è una dolorosa incombenza, che oltre al lutto comporta anche la difficoltà di reperire spazi in un cimitero sempre più saturo e soggetto a un mercato asfittico e controllato da pochi imprenditori.
L'amministrazione Divella, nel tentativo di porre un argine al far west imperante presso il cimitero comunale, aveva approvato nel 2010 un condono con cui coloro che risultavano aver acquistato un loculo da soggetti privati, erano ammessi a regolarizzare la propria situazione pagando una somma. Un provvedimento fortemente contestato dalle opposizioni politiche e sindacali, in quanto andava a colpire chi per triste necessità si fosse trovato a dover disporre di una degna sepoltura per i propri cari, costretto a sborsare altro denaro dopo aver pagato prezzi ben superiori a quelli di mercato per l'acquisto del loculo, arricchendo la casta dei proprietari, peraltro indenne da qualsiasi controllo o multa.
Un ulteriore provvedimento risale a qualche giorno fa, quando con l'ordinanza commissariale del 15 maggio scorso è stato disposto il momentaneo rientro nella disponibilità del Comune dei loculi vuoti ma già assegnati, come avvenuto negli anni passati per i coniugi ancora in vita di cittadini defunti in base a una deliberazione poi revocata, e che chiedevano la concessione di loculi adiacenti a quelli dei propri cari, oltre ai loculi occupati, come accertato in seguito ad una ricognizione, dai resti di gravinesi deceduti durante l'ultimo conflitto mondiale e quindi destinati a essere inumati nel Sacrario Militare, edificato all'uopo nel 1999. Un altro provvedimento che però, data l'entità numerica dei loculi recuperati, appena qualche decina, costituisce l'ennesima soluzione-tampone e rinvia solo momentaneamente il ripresentarsi dell'eterno problema della carenza cronica di spazi cimiteriali.
La palla passa ora alla nuova amministrazione comunale ed al fresco assessore ai servizi cimiteriali Gino Lorusso: quale soluzione sarà prospettata per garantire il diritto alla sepoltura?
Con uno dei suoi ultimi atti, la gestione commissariale prefettizia attesta la saturazione del camposanto comunale ed apre inquietanti interrogativi sulle prospettive future, riaprendo uno dei capitoli più spinosi del libro politico ed amministrativo: quello del caro estinto è da sempre un problema spinoso un po' dappertutto, ma particolarmente al Sud, dove persino la morte diventa un business per pochi detentori dell'oligopolio cimiteriale. Dover assicurare una tomba a un parente defunto è una dolorosa incombenza, che oltre al lutto comporta anche la difficoltà di reperire spazi in un cimitero sempre più saturo e soggetto a un mercato asfittico e controllato da pochi imprenditori.
L'amministrazione Divella, nel tentativo di porre un argine al far west imperante presso il cimitero comunale, aveva approvato nel 2010 un condono con cui coloro che risultavano aver acquistato un loculo da soggetti privati, erano ammessi a regolarizzare la propria situazione pagando una somma. Un provvedimento fortemente contestato dalle opposizioni politiche e sindacali, in quanto andava a colpire chi per triste necessità si fosse trovato a dover disporre di una degna sepoltura per i propri cari, costretto a sborsare altro denaro dopo aver pagato prezzi ben superiori a quelli di mercato per l'acquisto del loculo, arricchendo la casta dei proprietari, peraltro indenne da qualsiasi controllo o multa.
Un ulteriore provvedimento risale a qualche giorno fa, quando con l'ordinanza commissariale del 15 maggio scorso è stato disposto il momentaneo rientro nella disponibilità del Comune dei loculi vuoti ma già assegnati, come avvenuto negli anni passati per i coniugi ancora in vita di cittadini defunti in base a una deliberazione poi revocata, e che chiedevano la concessione di loculi adiacenti a quelli dei propri cari, oltre ai loculi occupati, come accertato in seguito ad una ricognizione, dai resti di gravinesi deceduti durante l'ultimo conflitto mondiale e quindi destinati a essere inumati nel Sacrario Militare, edificato all'uopo nel 1999. Un altro provvedimento che però, data l'entità numerica dei loculi recuperati, appena qualche decina, costituisce l'ennesima soluzione-tampone e rinvia solo momentaneamente il ripresentarsi dell'eterno problema della carenza cronica di spazi cimiteriali.
La palla passa ora alla nuova amministrazione comunale ed al fresco assessore ai servizi cimiteriali Gino Lorusso: quale soluzione sarà prospettata per garantire il diritto alla sepoltura?