Flessibilità nel lavoro, questa sconosciuta
Quanto viene praticata nella realtà quotidiana?. Istituito un fondo regionale
sabato 2 giugno 2012
11.09
Di flessibilità sul lavoro se ne parla tanto, ma quanto è realmente praticata? E soprattutto è possibile o no?
Secondo un'indagine Microsoft, in Italia il 64% delle imprese è convinto dell'importanza del lavoro flessibile quale condizione per attrarre e fidelizzare i migliori talenti, mentre nel 71% dei casi si sostiene che porta a un aumento di quasi il 50% della produttività dei dipendenti. In base a questo atteggiamento positivo, il 68% delle aziende dichiara di consentire il lavoro flessibile e di queste il 71% afferma di disporre nella propria organizzazione di politiche e linee guida specifiche.
Da oggi, 1 giugno 2012, inoltre, la Regione Puglia ha istituito un fondo per la flessibilità nel lavoro, che rappresenta una prima sperimentazione nazionale scaturita dalla volontà di rispondere al bisogno di conciliazione vita-lavoro delle lavoratrici e dei lavoratori che hanno necessità sia di maggiore flessibilità negli orari di lavoro, sia di servizi versatili e di qualità in grado di semplificare la gestione degli impegni professionali e dei carichi di cura familiare.
Il fondo mette a disposizione 1,7 milioni di euro in tutto per tre enti bilaterali risultati idonei quali Artigianato, Commercio, Turismo e l'Ordine degli Avvocati di Bari. Ogni ente disporrà di 375mila euro resi disponibili dalla Regione a cui si aggiungono 50mila euro di cofinanziamento.
Alcuni esempi di interventi finanziabili sono il sostegno alla contribuzione per il part time, l'integrazione al reddito per congedo parentale e l'integrazione al reddito per astensione facoltativa a seguito di maternità. Nel caso degli avvocati, sono previste anche misure innovative per gli iscritti all'Ordine, fra cui l'integrazione della base di reddito per il calcolo dell'indennità di maternità, così da innalzare l'indennità stessa delle giovani professioniste.
La selezione dei destinatari finali degli interventi avviene tramite avviso che ciascun ente/ordine dovrà predisporre al proprio interno.
Secondo un'indagine Microsoft, in Italia il 64% delle imprese è convinto dell'importanza del lavoro flessibile quale condizione per attrarre e fidelizzare i migliori talenti, mentre nel 71% dei casi si sostiene che porta a un aumento di quasi il 50% della produttività dei dipendenti. In base a questo atteggiamento positivo, il 68% delle aziende dichiara di consentire il lavoro flessibile e di queste il 71% afferma di disporre nella propria organizzazione di politiche e linee guida specifiche.
Da oggi, 1 giugno 2012, inoltre, la Regione Puglia ha istituito un fondo per la flessibilità nel lavoro, che rappresenta una prima sperimentazione nazionale scaturita dalla volontà di rispondere al bisogno di conciliazione vita-lavoro delle lavoratrici e dei lavoratori che hanno necessità sia di maggiore flessibilità negli orari di lavoro, sia di servizi versatili e di qualità in grado di semplificare la gestione degli impegni professionali e dei carichi di cura familiare.
Il fondo mette a disposizione 1,7 milioni di euro in tutto per tre enti bilaterali risultati idonei quali Artigianato, Commercio, Turismo e l'Ordine degli Avvocati di Bari. Ogni ente disporrà di 375mila euro resi disponibili dalla Regione a cui si aggiungono 50mila euro di cofinanziamento.
Alcuni esempi di interventi finanziabili sono il sostegno alla contribuzione per il part time, l'integrazione al reddito per congedo parentale e l'integrazione al reddito per astensione facoltativa a seguito di maternità. Nel caso degli avvocati, sono previste anche misure innovative per gli iscritti all'Ordine, fra cui l'integrazione della base di reddito per il calcolo dell'indennità di maternità, così da innalzare l'indennità stessa delle giovani professioniste.
La selezione dei destinatari finali degli interventi avviene tramite avviso che ciascun ente/ordine dovrà predisporre al proprio interno.