Fli apre le porte agli ex consiglieri

Surico: "Disponibili al confronto". E su Carbone: "Resta il nostro riferimento nel partito e in giunta".

lunedì 17 dicembre 2012 19.50
A cura di Gianpaolo Iacobini
"Guardiamo al recupero anche di chi ha avuto momenti di ripensamento. Siamo disponibili a concordare un percorso comune con chi ha scelto altre strade, purchè vi sia pari dignità e rispetto delle regole".

L'auto corre veloce. Il rumore del traffico s'avverte in sottofondo ma non disturba il ragionamento nè la pacatezza dei toni del ragionamento che Gianmarco Surico (nella foto) prova ad abbozzare raccontando quel che si può raccontare, con prudenza politichese, dell'incontro avvenuto in mattinata a Bari, quando nel suo ufficio di coordinatore regionale di Futuro e libertà si sono ritrovati i referenti gravinesi del partito: il coordinatore-assessore Lorenzo Carbone, il leader degli autoconvocati Marco Nicolardi, il consigliere comunale Giacinto Lupoli. Appena lo scorso fine settimana, a commento delle vicende il cui eco si riverberava dalla città murgiana fin sulle rive dell'Adriatico, Surico aveva mostrato i muscoli. Tre giorni dopo, i toni sono più distesi. "Abbiamo discusso, ci siamo confrontati, stiamo ricercando strade per un cammino comune", dice il coordinatore dei futuristi pugliesi. Nelle sue parole, il riferimento ai due ex consiglieri di Fli, Maria Ariani e Francesco Santomasi, è evidente, ma mai diretto. Netta, invece, è la stroncatura riservata al tentativo di esautorazione di Carbone. Dal partito, come dalla giunta. "Il documento degli autoconvocati? Non mi è mai arrivato. Dunque, è come se non esistesse. Abbiamo un coordinatore che si chiama Lorenzo Carbone e che gode della nostra fiducia. E' lui il nostro punto di riferimento". E perchè non residuino dubbi: "Fli non farà mancare il suo sostegno al sindaco ed alla sua squadra di governo. Carbone continua ad essere il nostro rappresentante".

Tuttavia, e qui s'apre la pagina delle possibilità, infinite come solo la politica le sa generare, Surico non si nasconde che ogni allargamento può avere un prezzo. E quello da portare a termine in terra gravinese potrebbe comportare proprio il sacrificio dell'assessore-coordinatore. "Potremmo anche pensare ad un cambio alla guida del partito", concede l'esponente finiano, "ma da noi - aggiunge piantando i paletti - i coordinatori si eleggono con i congressi. Valuteremo la possibilità di indirne uno, se opportuno, se necessario". Lo stesso dicasi per la rappresentanza in giunta: "Di fronte ad un unanime ripensamento e ad una positiva conclusione del processo di allargamento, sono certo che Carbone non avrebbe problemi nel compiere, eventualmente, un passo indietro".

In serata nuovo faccia a faccia tra le parti, stavolta in città, per mettere in pratica la teoria della pace. Almeno, per provarci. Palazzo di città resta in ascolto: se Fli e "Moderati e Popolari" dovessero andare ognuno per la propria via, la patata bollente della crisi potrebbe passare dalle mani di un partito solo a quelle dell'intera maggioranza.