Fondi dissesto idrogeologico, Gravina a bocca asciutta
Movimento Rivoluzione per lo Sviluppo Metropolitano critica il Comune: non presentati progetti
lunedì 23 settembre 2019
Dei 315 milioni di euro stanziati dal Ministero dell'Ambiente per interventi di urgenza e indifferibilità, neppure un euro ricadrà nelle casse del Comune di Gravina.
Dopo il via libera del ministro Sergio Costa al trasferimento alle Regioni dei fondi per gli interventi riguardanti il dissesto idrogeologico, tra i 263 progetti presi in considerazione in tutta Italia (con la Puglia che conta finanziamenti per 16 milioni riguardanti 8 progettazioni), non ci sono interventi che ricadono nel territorio gravinese.
Un rammarico espresso dal Movimento Rivoluzione per lo Sviluppo Metropolitano, sezione di Gravina, che punta il dito contro l'amministrazione Valente. "Peccato, nell'elenco dei comuni interessati, non c'è purtroppo Gravina in Puglia, nonostante il Sindaco Valente avesse nel cassetto ben 6 progetti importanti per la messa in sicurezza del nostro territorio interessato dal rischio di dissesto idrogeologico"- afferma Matteo De Marinis del Movimento.
Le progettazioni cui fa riferimento il delegato del sodalizio politico interesserebbero il Ponte sulla Gravina; la mitigazione del Centro Storico; Serra Pendino; la Frana Masseria Cucuglielli ( strada per Bosco Difesa Grande); il Rifacimento del ponte St. 158 e il Canale San Mauro Chimenti.
Senza considerare, poi che, tra le altre cose, tre di questi progetti (Serra Pendino, la fogna bianca nel centro storico e il torrente Pentecchia) erano stati redatti proprio dal movimento, per un importo complessivo di 21 milioni e 700 mila euro: progetti –dice De Marinis- che "non sono stai considerati dal Ministro forse perché dimenticati nel cassetto dal Sindaco Valente".
Amara la conclusione del rappresentate del Movimento Rivoluzione per lo Sviluppo Metropolitano: "Ci si chiede se valga la pena ancora sperare in una rinascita della città rispetto all'incuria e alla sciatteria che caratterizza questa Amministrazione tutta impegnata nella quadratura, quasi quotidiana, di una maggioranza vacua ed inconcludente"- afferma in chiusura De Marinis.
Dopo il via libera del ministro Sergio Costa al trasferimento alle Regioni dei fondi per gli interventi riguardanti il dissesto idrogeologico, tra i 263 progetti presi in considerazione in tutta Italia (con la Puglia che conta finanziamenti per 16 milioni riguardanti 8 progettazioni), non ci sono interventi che ricadono nel territorio gravinese.
Un rammarico espresso dal Movimento Rivoluzione per lo Sviluppo Metropolitano, sezione di Gravina, che punta il dito contro l'amministrazione Valente. "Peccato, nell'elenco dei comuni interessati, non c'è purtroppo Gravina in Puglia, nonostante il Sindaco Valente avesse nel cassetto ben 6 progetti importanti per la messa in sicurezza del nostro territorio interessato dal rischio di dissesto idrogeologico"- afferma Matteo De Marinis del Movimento.
Le progettazioni cui fa riferimento il delegato del sodalizio politico interesserebbero il Ponte sulla Gravina; la mitigazione del Centro Storico; Serra Pendino; la Frana Masseria Cucuglielli ( strada per Bosco Difesa Grande); il Rifacimento del ponte St. 158 e il Canale San Mauro Chimenti.
Senza considerare, poi che, tra le altre cose, tre di questi progetti (Serra Pendino, la fogna bianca nel centro storico e il torrente Pentecchia) erano stati redatti proprio dal movimento, per un importo complessivo di 21 milioni e 700 mila euro: progetti –dice De Marinis- che "non sono stai considerati dal Ministro forse perché dimenticati nel cassetto dal Sindaco Valente".
Amara la conclusione del rappresentate del Movimento Rivoluzione per lo Sviluppo Metropolitano: "Ci si chiede se valga la pena ancora sperare in una rinascita della città rispetto all'incuria e alla sciatteria che caratterizza questa Amministrazione tutta impegnata nella quadratura, quasi quotidiana, di una maggioranza vacua ed inconcludente"- afferma in chiusura De Marinis.