Fotografia: Antonio Colavito vince premio Viaggio in Basilicata
Il reportage in esposizione anche alla triennale di Milano
lunedì 25 ottobre 2021
12.00
Tra una lezione universitaria e l'altra, Antonio Colavito ha coltivato la sua passione per gli scatti fotografici che lo ha spinto ad indirizzare la sua carriera esclusivamente verso il campo della fotografia. Una attività che ha portato il giovane gravinese a raggiungere prestigiosi traguardi ed a conseguire importanti riconoscimenti con i suoi scatti.
Le immagini raccolte da Colavito, infatti, hanno partecipato e sono state selezionate tra i progetti vincitori, nel novembre del 2020, del "Refocus - Visual Archive of the Pandemic", un open call per progetti fotografici sull'Italia del post-lockdown, promossa dalla Direzione Generale Creatività Contemporanea del Ministero della cultura, in collaborazione con il Museo di Fotografia Contemporanea e Triennale Milano. Un riconoscimento giunto grazie al suo progetto "Il visibile e l'invisibile", "un reportage tra presenze ed assenze umane (sentite presenti, con l'urgenza della presenza) sullo sfondo industriale, al fine di documentare la riconversione delle linee di produzione di un'azienda gravinese, nata come produttrice di macchine taglia-spugna e reinventata produttrice di mascherine per salvaguardare fatturato e occupazione"- ci spiega il giovane fotografo gravinese, che intende con il suo lavoro celebrare l'orgoglio della sua classe operaia "che, nonostante la situazione in corso, non si è mai fermata".
Un racconto fotografico che rimarrà sino al 21 novembre presso la Triennale di Milano e sarà parte di un catalogo, editato da Witty Books sotto la cura grafica di Nicolas Polli.
"Il visibile e l'invisibile" ha saputo anche catturare la giuria del concorso "Premio internazionale di Fotografia - Viaggio in Basilicata", promosso dalla regione Basilicata in collaborazione con l'IIF, (Istituto Italiano di Fotografia) di Milano, dove Antonio con i suoi scatti, si è classificato al primo posto, confermando il suo talento e la sua capacità di trasporre in immagine gli stati d'animo e le difficoltà che il mondo produttivo ha saputo superate in questo scorcio di secolo caratterizzato dalla presenza del covid, che ha cambiato inesorabilmente il modo di vivere di ognuno di noi.
Le immagini raccolte da Colavito, infatti, hanno partecipato e sono state selezionate tra i progetti vincitori, nel novembre del 2020, del "Refocus - Visual Archive of the Pandemic", un open call per progetti fotografici sull'Italia del post-lockdown, promossa dalla Direzione Generale Creatività Contemporanea del Ministero della cultura, in collaborazione con il Museo di Fotografia Contemporanea e Triennale Milano. Un riconoscimento giunto grazie al suo progetto "Il visibile e l'invisibile", "un reportage tra presenze ed assenze umane (sentite presenti, con l'urgenza della presenza) sullo sfondo industriale, al fine di documentare la riconversione delle linee di produzione di un'azienda gravinese, nata come produttrice di macchine taglia-spugna e reinventata produttrice di mascherine per salvaguardare fatturato e occupazione"- ci spiega il giovane fotografo gravinese, che intende con il suo lavoro celebrare l'orgoglio della sua classe operaia "che, nonostante la situazione in corso, non si è mai fermata".
Un racconto fotografico che rimarrà sino al 21 novembre presso la Triennale di Milano e sarà parte di un catalogo, editato da Witty Books sotto la cura grafica di Nicolas Polli.
"Il visibile e l'invisibile" ha saputo anche catturare la giuria del concorso "Premio internazionale di Fotografia - Viaggio in Basilicata", promosso dalla regione Basilicata in collaborazione con l'IIF, (Istituto Italiano di Fotografia) di Milano, dove Antonio con i suoi scatti, si è classificato al primo posto, confermando il suo talento e la sua capacità di trasporre in immagine gli stati d'animo e le difficoltà che il mondo produttivo ha saputo superate in questo scorcio di secolo caratterizzato dalla presenza del covid, che ha cambiato inesorabilmente il modo di vivere di ognuno di noi.