Fratelli d'Italia all'attacco sull'affidamento dell'area ristoro del Bosco
"Bando indecoroso, sia annullato"
giovedì 17 aprile 2014
12.44
Dubbi, incertezze e perplessità oltre ad una buona dose di sospetto messi nero su bianco dalla sezione locale dei Fratelli d'Italia a proposito dell'ultimo bando pubblico promosso dall'ammnistrazione comunale per l'affidamento dell'area ristoro nel bosco difesa Grande.
"Dopo aver letto e studiato attentamente il bando Fratelli d'Italia-An Gravina vuole sottolineare le perplessità che ancora una volta l'attività amministrativa ci impone. Nel medesimo bando si legge che tra i requisiti richiesti alle ditte per partecipare alla gara vi è l'obbligo di aver fatturato almeno 300 mila euro negli ultimi tre esercizi finanziari. In primo luogo, noi ci chiediamo, da quali potenziali calcoli sia scaturita questa cifra, non essendoci per questo bando una somma di partenza posta a base di gara. Perché proprio 300 mila euro?".
Un requisito che la referente del gruppo, Maria Antonietta Sallicati giudica "politicamente indecoroso, richiedere degli standard così elevati alle ditte partecipanti, considerato sia il momento di crisi che stiamo vivendo, sia il settore di nicchia che l'attività di bar e ristorazione rappresenta nella nostra città".
Giudizi a quanto pare condivisi dagli operatori del settore che, conti alla mano "si trovano nell'impossibilità di partecipare a questo bando, pur essendo ditte che vantano un'elevata professionalità e una pluriennale competenza nel settore oggetto di gara".
Di qui la sentenza emessa dai fratelli d'Italia: "Un'amministrazione che non tutela le piccole aziende cittadine, che non si pone dalla parte di chi ha più bisogno di lavoro, che non vuole dare un piccolo respiro di sollievo a ditte in difficoltà economiche e che tutela sempre i soliti imprenditori della politica non merita di governare la nostra città. Chiediamo pertanto al sindaco meno slogan e più fatti. Chiediamo che il bando venga ritirato, modificato secondo quanto sopra esposto, e ripubblicato quanto prima con le giuste misure che possano mettere quante più ditte Gravinesi nelle condizioni di partecipazione".
"Dopo aver letto e studiato attentamente il bando Fratelli d'Italia-An Gravina vuole sottolineare le perplessità che ancora una volta l'attività amministrativa ci impone. Nel medesimo bando si legge che tra i requisiti richiesti alle ditte per partecipare alla gara vi è l'obbligo di aver fatturato almeno 300 mila euro negli ultimi tre esercizi finanziari. In primo luogo, noi ci chiediamo, da quali potenziali calcoli sia scaturita questa cifra, non essendoci per questo bando una somma di partenza posta a base di gara. Perché proprio 300 mila euro?".
Un requisito che la referente del gruppo, Maria Antonietta Sallicati giudica "politicamente indecoroso, richiedere degli standard così elevati alle ditte partecipanti, considerato sia il momento di crisi che stiamo vivendo, sia il settore di nicchia che l'attività di bar e ristorazione rappresenta nella nostra città".
Giudizi a quanto pare condivisi dagli operatori del settore che, conti alla mano "si trovano nell'impossibilità di partecipare a questo bando, pur essendo ditte che vantano un'elevata professionalità e una pluriennale competenza nel settore oggetto di gara".
Di qui la sentenza emessa dai fratelli d'Italia: "Un'amministrazione che non tutela le piccole aziende cittadine, che non si pone dalla parte di chi ha più bisogno di lavoro, che non vuole dare un piccolo respiro di sollievo a ditte in difficoltà economiche e che tutela sempre i soliti imprenditori della politica non merita di governare la nostra città. Chiediamo pertanto al sindaco meno slogan e più fatti. Chiediamo che il bando venga ritirato, modificato secondo quanto sopra esposto, e ripubblicato quanto prima con le giuste misure che possano mettere quante più ditte Gravinesi nelle condizioni di partecipazione".