Frizioni nel centrodestra: il presidente della Provincia Schittulli si dimette
I prossimi venti giorni decisivi: se le dimissioni non saranno ritirate, si andrà al voto
lunedì 31 ottobre 2011
16.57
"I miei unici interlocutori sono i cittadini". Con una frase che sembra non dire niente, ma che in realtà descrive alla perfezione le contrapposizioni emerse negli ultimi tempi all'interno del centrodestra pugliese, il gravinese Francesco Schittulli ha rassegnato le dimissioni da presidente della Provincia di Bari, alla cui guida era giunto dopo le trionfali elezioni della primavera del 2009.
Il passo indietro è stato formalizzato in mattinata, in una lettera protocollata in Provincia ed inviata anche al Prefetto di Bari, Mario Tafaro. "Non porterò avanti questa esperienza di governo locale – scrive Schittulli - al quale pure sono stato chiamato dal consenso e dall'entusiasmo di un numero di persone assai maggiore di quanto potessi immaginare o anche solo sperare". Aggiunge il presidente dimissionario: "Allo stato, non sono ravvisabili le condizioni indispensabili e funzionali al mantenimento dell'impegno: spirito di servizio verso la comunità, prevalenza del bene comune su interessi di parte, coscienza di realizzare un'armonica sinergia sono le armi civili con le quali avrei dovuto vincere questa battaglia".
E qui casca l'asino: chi e quando ha fatto venir meno quelle condizioni? Schittulli dribbla l'interrogativo, al quale però sembrano dare risposta altri passaggi della sua missiva. Come quello in cui il medico gravinese afferma: "Già in campagna elettorale, sottraendomi a un confronto che prevedevo rissoso e lontano dalle esigenze reali dei cittadini, ebbi a dire ripetutamente che questi ultimi sarebbero stati i miei unici interlocutori". Parole che indirettamente suonano come conferma degli attriti tutti interni al centrodestra, ed in particolare con l'ala che si riconosce nelle posizioni del ministro Raffaele Fitto. Non a caso, la prima reazione ufficiale alla scelta di Schittulli arriva dal movimento di stretta osservanza fittiana "La Puglia prima di tutto", che col suo leader regionale Salvatore Greco si mostra tutt'altro che tenero col presidente dell'amministrazione provinciale: "Esprimo stupore per il gesto inatteso del presidente Schittulli, che ha voluto rassegnare le proprie dimissioni. Come egli stesso richiama nella lettera, abbiamo gravi responsabilità nei confronti dei cittadini che ci hanno votato e hanno inteso affidarci il compito di governare la Provincia all'indomani di una lunga stagione di amministrazione di centrosinistra. È proprio per questo senso di responsabilità, specie in un periodo difficile come questo, che ci sentiamo di invitare il presidente Schittulli a un ripensamento».
Un passo indietro dal passo indietro, insomma, per lasciare tutto come prima. O far pendere la bilancia dalla parte di uno dei contendenti. Per riuscirci, partiti e referenti del centrodestra hanno venti giorni, trascorsi i quali le dimissioni diventeranno irrevocabili, con scioglimento del Consiglio provinciale ed indizione di elezioni anticipate. Come che vada, difficilmente sarà un successo.
Il passo indietro è stato formalizzato in mattinata, in una lettera protocollata in Provincia ed inviata anche al Prefetto di Bari, Mario Tafaro. "Non porterò avanti questa esperienza di governo locale – scrive Schittulli - al quale pure sono stato chiamato dal consenso e dall'entusiasmo di un numero di persone assai maggiore di quanto potessi immaginare o anche solo sperare". Aggiunge il presidente dimissionario: "Allo stato, non sono ravvisabili le condizioni indispensabili e funzionali al mantenimento dell'impegno: spirito di servizio verso la comunità, prevalenza del bene comune su interessi di parte, coscienza di realizzare un'armonica sinergia sono le armi civili con le quali avrei dovuto vincere questa battaglia".
E qui casca l'asino: chi e quando ha fatto venir meno quelle condizioni? Schittulli dribbla l'interrogativo, al quale però sembrano dare risposta altri passaggi della sua missiva. Come quello in cui il medico gravinese afferma: "Già in campagna elettorale, sottraendomi a un confronto che prevedevo rissoso e lontano dalle esigenze reali dei cittadini, ebbi a dire ripetutamente che questi ultimi sarebbero stati i miei unici interlocutori". Parole che indirettamente suonano come conferma degli attriti tutti interni al centrodestra, ed in particolare con l'ala che si riconosce nelle posizioni del ministro Raffaele Fitto. Non a caso, la prima reazione ufficiale alla scelta di Schittulli arriva dal movimento di stretta osservanza fittiana "La Puglia prima di tutto", che col suo leader regionale Salvatore Greco si mostra tutt'altro che tenero col presidente dell'amministrazione provinciale: "Esprimo stupore per il gesto inatteso del presidente Schittulli, che ha voluto rassegnare le proprie dimissioni. Come egli stesso richiama nella lettera, abbiamo gravi responsabilità nei confronti dei cittadini che ci hanno votato e hanno inteso affidarci il compito di governare la Provincia all'indomani di una lunga stagione di amministrazione di centrosinistra. È proprio per questo senso di responsabilità, specie in un periodo difficile come questo, che ci sentiamo di invitare il presidente Schittulli a un ripensamento».
Un passo indietro dal passo indietro, insomma, per lasciare tutto come prima. O far pendere la bilancia dalla parte di uno dei contendenti. Per riuscirci, partiti e referenti del centrodestra hanno venti giorni, trascorsi i quali le dimissioni diventeranno irrevocabili, con scioglimento del Consiglio provinciale ed indizione di elezioni anticipate. Come che vada, difficilmente sarà un successo.