Fronte unico di Puglia e Basilicata

Deposito nucleare, linea comune tra presidenti Emiliano e Bardi

lunedì 11 gennaio 2021 21.01
Le Regioni Basilicata e Puglia parteciperanno in modo coordinato e unitario alla consultazione pubblica sulla carta dei siti potenzialmente idonei per la localizzazione del deposito nazionale dei rifiuti radioattivi, "esprimendo la loro netta contrarietà ad ogni ipotesi di ubicazione del deposito nelle aree a cavallo fra Basilicata e Puglia indicate nella carta, che sono di particolare pregio naturalistico, vicine a Parchi naturali, e sono assolutamente inidonee ad ospitare una simile realizzazione". A tale scopo saranno svolti i necessari approfondimenti tecnici, con il contributo degli enti locali, delle università, degli enti di ricerca e del mondo associativo, per presentare in tempo utile le osservazioni.

Lo si è appreso al termine dell'incontro tenuto in videoconferenza dai presidenti delle Regioni Puglia e Basilicata, Michele Emiliano e Vito Bardi, e dai rispettivi assessori agli ambiente Anna Maria Maraschio e Gianni Rosa.

"O questo problema lo risolviamo insieme, o c'è il rischio che anche il coinvolgimento di una sola regione possa creare conseguenze alla regione confinante", hanno dichiarato Emiliano e Maraschio. "I siti di cui parliamo - hanno aggiunto - sono siti connessi dal punto di vista geologico e naturalistico. Sappiamo bene di avere di fronte per ora solo un elenco potenziale, ma intendiamo tirarci fuori da questo elenco perché quelle pugliesi e lucane sono tutte aree di particolare pregio naturalistico, che fanno parte di Parchi o che sono candidate a farne parte. Noi vogliamo rispondere con delle osservazioni pertinenti e siamo ben contenti di agire di concerto con la Basilicata. Per questo già nei prossimi giorni la Giunta Regionale approverà una delibera di indirizzo per esplicitare meglio le azioni e le forze da mettere in campo".

Le osservazioni dovranno essere presentate entro 60 giorni dalla pubblicazione della carta dei siti potenzialmente idonei, cioè entro il 6 marzo 2021, così come prevede la procedura di consultazione pubblica avviata in base alle disposizioni del decreto legislativo n. 31/2010.