Gemelli nati disabili, il tribunale di Bari riconosce gli errori dei medici
Regione condannata a pagare 4,5mln di euro alla famiglia
martedì 8 novembre 2016
11.49
Grossolani errori medici.
Questa la sentenza emessa dal Tribunale civile di Bari che ha riconosciuto ad una famiglia di Gravina i cui due figli, dopo un parto prematuro, hanno riportato gravi disabilità fisiche.
I fatti, riferisce l'agenzia Ansa, risalgono al 1992 con il ricovero della giovane mamma presso l'ospedale di Gravina per un parto prematuro alla 32esima settimana. La donna, dopo due giorni di sofferenze, viene trasferita nel reparto di ostetricia di Bitonto dove nascono i bimbi: uno affetto da tetraparesi spastica, l'altro con displasia ectodermica con ritardo psicomotorio.
Il giudice non ha individuato responsabilità mediche, ma ha rilevato "grossolane omissioni" dei medici di Bitonto.
Dopo tredici anni, a maggio dello scorso anno, il Tribunale ha riconosciuto le omissioni dei sanitari di Bitonto che hanno preso in cura la giovane mamma e condannato la Regione Puglia al pagamento di un risarcimento di 2,6 milioni di euro (pari a 4,5 milioni con gli interessi e la rivalutazione) che dovrà essere pagato dalla Regione Puglia, dall'ex Usl Bari 8 e, in minima parte, dall'assicurazione.
La famiglia ha già ottenuto una prima parte del risarcimento sebbene la Regione ha impugnato la sentenza in appello.
Questa la sentenza emessa dal Tribunale civile di Bari che ha riconosciuto ad una famiglia di Gravina i cui due figli, dopo un parto prematuro, hanno riportato gravi disabilità fisiche.
I fatti, riferisce l'agenzia Ansa, risalgono al 1992 con il ricovero della giovane mamma presso l'ospedale di Gravina per un parto prematuro alla 32esima settimana. La donna, dopo due giorni di sofferenze, viene trasferita nel reparto di ostetricia di Bitonto dove nascono i bimbi: uno affetto da tetraparesi spastica, l'altro con displasia ectodermica con ritardo psicomotorio.
Il giudice non ha individuato responsabilità mediche, ma ha rilevato "grossolane omissioni" dei medici di Bitonto.
Dopo tredici anni, a maggio dello scorso anno, il Tribunale ha riconosciuto le omissioni dei sanitari di Bitonto che hanno preso in cura la giovane mamma e condannato la Regione Puglia al pagamento di un risarcimento di 2,6 milioni di euro (pari a 4,5 milioni con gli interessi e la rivalutazione) che dovrà essere pagato dalla Regione Puglia, dall'ex Usl Bari 8 e, in minima parte, dall'assicurazione.
La famiglia ha già ottenuto una prima parte del risarcimento sebbene la Regione ha impugnato la sentenza in appello.