Giorno del ricordo, se le vittime non hanno colore politico
Valente risponde all’associazione partigiani dopo le aspre critiche
sabato 11 marzo 2017
17.42
"Le celebrazioni del Giorno del Ricordo sono state organizzate da un'associazione di ragazzi e non da un gruppo di estremisti fascisti come l'Anpi vorrebbe fra credere alimentando polemiche inutili".
Dopo i chiarimenti in Consiglio Comunale, il sindaco Alesio Valente torna a risponde all'associazione nazionale partigiani dopo la richiesta di dimissioni del primo cittadino reo di aver legittimato "una manifestazione fascista inviando un assessore del comune di Gravina in rappresentanza dell'amministrazione".
"La manifestazione era organizzata da alcuni ragazzi dell'associazione Fiume Basso in pieno accordo con quelli che sono i principi che guidano il mio mandato amministrativo ovvero il rispetto sempre e a prescindere per le vittime innocenti delle stragi e soprattutto la tutela del diritto di parola e di pensiero. Francamente – prosegue Valente - non ho visto simboli fascisti e non ho sentito rivendicazioni autoritarie di nessun tipo. Nei ragazzi di Fiume Basso ho visto dei giovani mossi dalla volontà di riconoscere la giusta dignità alle vittime delle Foibe, non vedo quale sia l'allarme fascista paventato dall'Anpi" chiude il primo cittadino.
In realtà Valente aveva già spiegato in consiglio comunale le proprie ragioni. Spiegazioni che evidentemente non hanno soddisfatto né l'Anpi nè la Cgil locale che ancora pochi giorni fa è tornata a manifestare "la propria profonda e sentita disapprovazione verso il Sindaco della Città".
"La presenza nella nostra città di soggetti neofascisti – si legge in un comunicato a firma dell'Anpi - non può e non deve essere in nessun modo sottovalutata, né tanto meno legittimata dall'Amministrazione di una città che, tra l'altro, può vantare una straordinaria tradizione di lotta antifascista" era stato l'ennesimo attacco. L'Anpi, pertanto, fa appello a tutte le forze democratiche affinché prendano una posizione netta e chiara avviando, al contempo, una fase di analisi e condivisione su di un fenomeno di risorgenza neofascista che sarebbe superficiale ed irresponsabile sottovalutare".
Dopo i chiarimenti in Consiglio Comunale, il sindaco Alesio Valente torna a risponde all'associazione nazionale partigiani dopo la richiesta di dimissioni del primo cittadino reo di aver legittimato "una manifestazione fascista inviando un assessore del comune di Gravina in rappresentanza dell'amministrazione".
"La manifestazione era organizzata da alcuni ragazzi dell'associazione Fiume Basso in pieno accordo con quelli che sono i principi che guidano il mio mandato amministrativo ovvero il rispetto sempre e a prescindere per le vittime innocenti delle stragi e soprattutto la tutela del diritto di parola e di pensiero. Francamente – prosegue Valente - non ho visto simboli fascisti e non ho sentito rivendicazioni autoritarie di nessun tipo. Nei ragazzi di Fiume Basso ho visto dei giovani mossi dalla volontà di riconoscere la giusta dignità alle vittime delle Foibe, non vedo quale sia l'allarme fascista paventato dall'Anpi" chiude il primo cittadino.
In realtà Valente aveva già spiegato in consiglio comunale le proprie ragioni. Spiegazioni che evidentemente non hanno soddisfatto né l'Anpi nè la Cgil locale che ancora pochi giorni fa è tornata a manifestare "la propria profonda e sentita disapprovazione verso il Sindaco della Città".
"La presenza nella nostra città di soggetti neofascisti – si legge in un comunicato a firma dell'Anpi - non può e non deve essere in nessun modo sottovalutata, né tanto meno legittimata dall'Amministrazione di una città che, tra l'altro, può vantare una straordinaria tradizione di lotta antifascista" era stato l'ennesimo attacco. L'Anpi, pertanto, fa appello a tutte le forze democratiche affinché prendano una posizione netta e chiara avviando, al contempo, una fase di analisi e condivisione su di un fenomeno di risorgenza neofascista che sarebbe superficiale ed irresponsabile sottovalutare".