Giro di prostituzione tra Gravina e Altamura
I sequestri, pertanto, per un valore complessivo di 3.000.000 di euro,
martedì 10 maggio 2011
Una operazione è stata condotta questa mattina ad Altamura e a Gravina in Puglia dai Carabinieri del Nucleo Investigativo del Reparto Operativo del Comando Provinciale di Bari, in esecuzione di altrettante ordinanze di custodia cautelare emesse dal Gip del Tribunale di Bari.
Dovranno invece difendersi dalle accuse, a vario titolo, di associazione per delinquere finalizzata al reclutamento, favoreggiamento e sfruttamento della prostituzione, il 52enne S. C., il 36enne V. C. e il 51enne N. P., di Altamura, destinatari dell'ordinanza di custodia cautelare agli arresti domiciliari.
Le indagini, sotto lo stretto coordinamento della Direzione Distrettuale Antimafia del capoluogo pugliese, hanno permesso di accertare l'esistenza di una vera e propria organizzazione dedita al reclutamento di cittadine straniere, principalmente di origini dominicana, da avviare alla prostituzione e che vede coinvolto il 52enne quale promotore e dirigente dell'organizzazione, favorita da strutture logistiche permanenti della zona messe a disposizione dal 51enne e da altri indagati.
Lo stesso C., inoltre, a conferma della sua posizione predominante e fondamentale nell'associazione, reperiva personalmente gli appartamenti da adibire a domicilio delle prostitute, provvedendo alla loro gestione quotidiana; istruiva le ragazze su come ricevere i clienti, sui compensi da esigere a seconda delle prestazioni sessuali effettuate; forniva loro confezioni di profilattici, pubblicizzava e riceveva a mezzo telefonico le chiamate dei potenziali clienti (ben 91 gli incontri documentati), provvedeva ad effettuare le ricariche dei loro telefoni cellulari, sino a soddisfare alle comuni esigenze di vita delle medesime. Il tutto percependo per ogni singola prestazione sessuale una parte dei guadagni realizzati e avvalendosi spesso della collaborazione del 36enne e di altri indagati, incaricati di accompagnare le ragazze sui luoghi di prostituzione e di riaccompagnarle a casa a convegni ultimati, nonché di metterle in contatto con potenziali clienti, ricevendo in cambio anche "sconti" sulle prestazioni sessuali in loro favore.
Fra gli indagati figurano anche ulteriori intermediari e procacciatori di clienti, coloro che organizzavano spettacoli erotici in locali pubblici e persino colui che si occupava del cambio della biancheria e della manutenzione dell'immobile utilizzato dalle meretrici.
Il provvedimento in questione ha riguardato anche il sequestro preventivo di tre strutture ricettive, in quanto i loro titolari, al fine di agevolare l'organizzazione, mettevano camere da letto a disposizione delle prostitute, tralasciando l'identificazione e la registrazione dei nominativi dei clienti utilizzatori delle stanze, in cambio di un compenso per ogni prestazione organizzata.
I sequestri, pertanto, per un valore complessivo di 3.000.000 di euro, riguardano:
- 10 locali adibiti a camere da letto, pertinenti al ristorante, ubicato in Gravina in Puglia e gestito da un 55 del luogo, indagato nel procedimento;
- Il Bed & Breakfast, ubicato ad Altamura
- L'hotel, ubicato ad Altamura, all'epoca gestito da un 45enne del luogo, coinvolto nella vicenda, lasciato in facoltà d'uso al nuovo proprietario.
Dovranno invece difendersi dalle accuse, a vario titolo, di associazione per delinquere finalizzata al reclutamento, favoreggiamento e sfruttamento della prostituzione, il 52enne S. C., il 36enne V. C. e il 51enne N. P., di Altamura, destinatari dell'ordinanza di custodia cautelare agli arresti domiciliari.
Le indagini, sotto lo stretto coordinamento della Direzione Distrettuale Antimafia del capoluogo pugliese, hanno permesso di accertare l'esistenza di una vera e propria organizzazione dedita al reclutamento di cittadine straniere, principalmente di origini dominicana, da avviare alla prostituzione e che vede coinvolto il 52enne quale promotore e dirigente dell'organizzazione, favorita da strutture logistiche permanenti della zona messe a disposizione dal 51enne e da altri indagati.
Lo stesso C., inoltre, a conferma della sua posizione predominante e fondamentale nell'associazione, reperiva personalmente gli appartamenti da adibire a domicilio delle prostitute, provvedendo alla loro gestione quotidiana; istruiva le ragazze su come ricevere i clienti, sui compensi da esigere a seconda delle prestazioni sessuali effettuate; forniva loro confezioni di profilattici, pubblicizzava e riceveva a mezzo telefonico le chiamate dei potenziali clienti (ben 91 gli incontri documentati), provvedeva ad effettuare le ricariche dei loro telefoni cellulari, sino a soddisfare alle comuni esigenze di vita delle medesime. Il tutto percependo per ogni singola prestazione sessuale una parte dei guadagni realizzati e avvalendosi spesso della collaborazione del 36enne e di altri indagati, incaricati di accompagnare le ragazze sui luoghi di prostituzione e di riaccompagnarle a casa a convegni ultimati, nonché di metterle in contatto con potenziali clienti, ricevendo in cambio anche "sconti" sulle prestazioni sessuali in loro favore.
Fra gli indagati figurano anche ulteriori intermediari e procacciatori di clienti, coloro che organizzavano spettacoli erotici in locali pubblici e persino colui che si occupava del cambio della biancheria e della manutenzione dell'immobile utilizzato dalle meretrici.
Il provvedimento in questione ha riguardato anche il sequestro preventivo di tre strutture ricettive, in quanto i loro titolari, al fine di agevolare l'organizzazione, mettevano camere da letto a disposizione delle prostitute, tralasciando l'identificazione e la registrazione dei nominativi dei clienti utilizzatori delle stanze, in cambio di un compenso per ogni prestazione organizzata.
I sequestri, pertanto, per un valore complessivo di 3.000.000 di euro, riguardano:
- 10 locali adibiti a camere da letto, pertinenti al ristorante, ubicato in Gravina in Puglia e gestito da un 55 del luogo, indagato nel procedimento;
- Il Bed & Breakfast, ubicato ad Altamura
- L'hotel, ubicato ad Altamura, all'epoca gestito da un 45enne del luogo, coinvolto nella vicenda, lasciato in facoltà d'uso al nuovo proprietario.