Giro di vite contro la criminalità
Sequestrati beni per un milione e mezzo di euro. In azione i Carabinieri del Comando Provinciale.
giovedì 24 gennaio 2013
08.30
Trovano conferme le indiscrezioni anticipate da Gravinalife.
Il Comando provinciale dell'Arma fa sapere che i Carabinieri del Nucleo investigativo del Reparto operativo provinciale hanno eseguito nella giornata di mercoledì a Gravina una misura di prevenzione patrimoniale di sequestro di beni in esecuzione di un provvedimento adottato il 17 gennaio scorso dalla Sezione per le misure di prevenzione del Tribunale di Bari su richiesta della locale Procura, a carico di Mario Mangione, trentaseienne già noto alle forze dell'ordine. Il sequestro sarebbe stato adottato in coda ad un'indagine patrimoniale avviata nell'ottobre del 2012, che avrebbe permesso, sostengono gli inquirenti, di appurare come Mangione ed i suoi più stretti congiunti risultassero titolari, a fronte dei modesti redditi dichiarati, di una villa di lusso, del valore stimato in un milione e mezzo di euro. Già nell'ottobre 2010 Mario Mangione, il padre Michele ed altri loro familiari si erano visti sequestrare due ville in contrada Guardialto; otto appartamenti; due fabbricati ancora in costruzione; due magazzini; un locale commerciale nel centro storico; sette terreni; quattro autovetture di lusso; un autocarro; conti correnti e libretti di deposito; azioni e obbligazioni; certificati di deposito. Parte dei beni erano stati successivamente restituiti, con provvedimento giudiziario, ai proprietari. Adesso il nuovo sequestro.
Il Comando provinciale dell'Arma fa sapere che i Carabinieri del Nucleo investigativo del Reparto operativo provinciale hanno eseguito nella giornata di mercoledì a Gravina una misura di prevenzione patrimoniale di sequestro di beni in esecuzione di un provvedimento adottato il 17 gennaio scorso dalla Sezione per le misure di prevenzione del Tribunale di Bari su richiesta della locale Procura, a carico di Mario Mangione, trentaseienne già noto alle forze dell'ordine. Il sequestro sarebbe stato adottato in coda ad un'indagine patrimoniale avviata nell'ottobre del 2012, che avrebbe permesso, sostengono gli inquirenti, di appurare come Mangione ed i suoi più stretti congiunti risultassero titolari, a fronte dei modesti redditi dichiarati, di una villa di lusso, del valore stimato in un milione e mezzo di euro. Già nell'ottobre 2010 Mario Mangione, il padre Michele ed altri loro familiari si erano visti sequestrare due ville in contrada Guardialto; otto appartamenti; due fabbricati ancora in costruzione; due magazzini; un locale commerciale nel centro storico; sette terreni; quattro autovetture di lusso; un autocarro; conti correnti e libretti di deposito; azioni e obbligazioni; certificati di deposito. Parte dei beni erano stati successivamente restituiti, con provvedimento giudiziario, ai proprietari. Adesso il nuovo sequestro.