Giunta e amministrazione appese a un filo
Il gruppo misto schiera Peragina ma la maggioranza frena
martedì 19 maggio 2015
10.03
"Non dire gatto se non ce l'hai nel sacco" diceva Giovanni Trapattoni. E di gatti e sacchi il sindaco Valente in questi giorni ne avrà chiamati a iosa.
Perché, nonostante le réclame degli ultimi giorni a favore di una ritrovata armonia politica in seno alla maggioranza, il futuro dell'amministrazione comunale sembra appesa a un filo di ragnatela.
Venerdì sembrava cosa fatta: prima le dimissioni degli assessori tecnici poi a palazzo di città sarebbe salita la nuova giunta scelta dal primo cittadino su indicazione dei partiti a cui era stata chiesta una rosa di tre nomi con l'indicazione obbligatoria di almeno una donna.
Nel giorno della grande avvicendamento, però, qualcosa è andato storto e all'ufficio protocollo gli assessori tecnici sono stati anticipati dai responsabili del Gruppo misto che hanno ritirato la rosa dei nomi lasciando in lizza solo Giuseppe Peragina, volto storico del partito socialista che le cronache politiche degli ultimi anni hanno visto seduto sullo scanno più alto del Consiglio Comunale in qualità di presidente dell'amministrazione Divella.
Particolare non da poco che ha fatto cadere su Peragina lo stop dell'intera maggioranza decisa a non accettare esponenti delle precedenti amministrazioni, facendo di conseguenza naufragare anche i sogni di gloria di Sergio Varvara, dato per riconfermato e poi lasciato al palo.
Dalla tarda mattinata di venerdì, dunque, a palazzo di città è in corso un tira e molla tra il primo cittadino e pezzi della maggioranza da una parte, contro il Gruppo misto che avrebbe minacciato "o Peragina assessore e torniamo all'appoggio esterno" chiedendo tra le altre cose di non riconfermare Gino Lorusso, volto non gradito a Vito Mazzarella.
E non è tutto. Con il passare del tempo, crescono i malumori all'interno dei partiti come Api e Upc dove i nomi dei papabili assessori non sono condivisi dalla base. Dunque, ciò che era stato pensato per chiudersi in un paio di giorni, in realtà ha bloccato nuovamente la vita politica e ammnistrativa del palazzo dove il sindaco da giorni è chiuso in un silenzio stampa forzoso, consapevole che ogni parola in questo momento può rivelarsi un pericolo boomerang.
La maggioranza intanto continua a discutere a tutte le ore del giorno, il rischio di non riuscire a mettere insieme i cocci e di saltare anche il consiglio comunale monotematico convocato in piazza Montecitorio a Roma contro l'Imu agricola, è reale e forse per questo il sindaco, si lasciano scappare i suoi fedelissimi, sarebbe intenzionato a rinviare tutto a dopo le elezioni regionali.
Sarà vero? Martedì intanto sarà un'altra giornata di passione. Visti i tempi, non si faceva prima con un concorso pubblico per titoli e meriti?
Perché, nonostante le réclame degli ultimi giorni a favore di una ritrovata armonia politica in seno alla maggioranza, il futuro dell'amministrazione comunale sembra appesa a un filo di ragnatela.
Venerdì sembrava cosa fatta: prima le dimissioni degli assessori tecnici poi a palazzo di città sarebbe salita la nuova giunta scelta dal primo cittadino su indicazione dei partiti a cui era stata chiesta una rosa di tre nomi con l'indicazione obbligatoria di almeno una donna.
Nel giorno della grande avvicendamento, però, qualcosa è andato storto e all'ufficio protocollo gli assessori tecnici sono stati anticipati dai responsabili del Gruppo misto che hanno ritirato la rosa dei nomi lasciando in lizza solo Giuseppe Peragina, volto storico del partito socialista che le cronache politiche degli ultimi anni hanno visto seduto sullo scanno più alto del Consiglio Comunale in qualità di presidente dell'amministrazione Divella.
Particolare non da poco che ha fatto cadere su Peragina lo stop dell'intera maggioranza decisa a non accettare esponenti delle precedenti amministrazioni, facendo di conseguenza naufragare anche i sogni di gloria di Sergio Varvara, dato per riconfermato e poi lasciato al palo.
Dalla tarda mattinata di venerdì, dunque, a palazzo di città è in corso un tira e molla tra il primo cittadino e pezzi della maggioranza da una parte, contro il Gruppo misto che avrebbe minacciato "o Peragina assessore e torniamo all'appoggio esterno" chiedendo tra le altre cose di non riconfermare Gino Lorusso, volto non gradito a Vito Mazzarella.
E non è tutto. Con il passare del tempo, crescono i malumori all'interno dei partiti come Api e Upc dove i nomi dei papabili assessori non sono condivisi dalla base. Dunque, ciò che era stato pensato per chiudersi in un paio di giorni, in realtà ha bloccato nuovamente la vita politica e ammnistrativa del palazzo dove il sindaco da giorni è chiuso in un silenzio stampa forzoso, consapevole che ogni parola in questo momento può rivelarsi un pericolo boomerang.
La maggioranza intanto continua a discutere a tutte le ore del giorno, il rischio di non riuscire a mettere insieme i cocci e di saltare anche il consiglio comunale monotematico convocato in piazza Montecitorio a Roma contro l'Imu agricola, è reale e forse per questo il sindaco, si lasciano scappare i suoi fedelissimi, sarebbe intenzionato a rinviare tutto a dopo le elezioni regionali.
Sarà vero? Martedì intanto sarà un'altra giornata di passione. Visti i tempi, non si faceva prima con un concorso pubblico per titoli e meriti?