Giunta tecnica, Pd: "Scelta responsabile per progetto condiviso"

Replica alla minoranza interna: "Polemiche artificiose"

sabato 29 novembre 2014 10.07
"Nessuna bocciatura della politica ma semplicemente una scelta responsabile per salvare un progetto politico".

E' questa la valutazione del coordinamento cittadino del Partito Democratico di Gravina in merito alla nomina di una giunta tecnica al termine della crisi amministrativa, in un comunicato in cui esprime "massimo sostegno e apprezzamento per la revoca delle dimissioni del sindaco Alesio Valente".
Un atto di coraggio", secondo il Pd, quello del sindaco, "tale da responsabilizzare la classe politica gravinese" dopo l'impasse venutasi a creare a causa di una dialettica accesa dei partiti politici componenti la maggioranza". Nel prendere "atto del consenso di gran parte della città su tale scelta", il partito e invita il primo cittadino "a continuare nell'attività amministrativa con maggior slancio e audacia".

Nel ringraziare il segretario Vito De Robertis, il capogruppo Sante Giordano e il vice presidente del consiglio Paolo Calculli, per l'impegno profuso nelle "trattative condotte in maniera trasparente con tutte le forze politiche del Consiglio Comunale", non manca una frecciata verso la componente renziana del partito: "Purtroppo scopriamo dalla stampa che una parte minoritaria del Partito Democratico cittadino, con un comportamento incomprensibile, crea artificiose polemiche recapitando, con largo anticipo, ai giornalisti lettere destinate agli organi direttivi". Una posizione condivisa e sottoscritta dallo stesso segretario oltre che dall'intero gruppo consiliare democratico oltre che da Nicola Angelastro, vice segretario dei Giovani Democratici, Bellino Iliana, Branà Nicola, Buonamassa Egidio, Carulli Giuseppe, Costantiello Maria Michela, Dipalma Laura, Garibaldi Angelina, Lapolla Giuseppe, Moramarco Angela, Paterno Francesco, Stasolla Marilena, Tavani Arcangela, Topputo Rosa, Valenzano Maria.
"Un paradosso – continua la nota - per chi non perde occasione per dirsi rispettoso delle regole pretendendone sempre l'osservanza salvo poi trasgredirle allegramente alla prima occasione.
In genere, come ricorda spesso anche il segretario nazionale Matteo Renzi, nel partito si discute, si espongono punti di vista differenti, si cerca una sintesi. In ogni caso, come democrazia vuole ed insegna, si rispetta la volontà della maggioranza".

Il Pd, dunque si schiera a favore del sindaco, bacchettando senza troppi giri di parole la minoranza: "Opinioni diverse sono certo legittime e rispettabili – sottolineano gli scriventi sempre in merito all'aspro dibattito interno - ma la forma ed il metodo scelti per renderle note, non sono, oggettivamente, corrette. Infatti, dopo aver preso atto nel corso di un coordinamento cittadino che la maggioranza del Partito e l'intero gruppo consiliare condividevano la scelta tecnica, non si può perseverare nel portare avanti convinzioni differenti senza rispetto per la discussione avvenuta". Polemiche che la maggioranza Pd confida di ricondurre "nell'alveo della dialettica interna, anche nella diversità delle opinioni ma comunque secondo le regole che disciplinano la vita del partito" e superando "lo smarrimento e l'amarezza" per far prevalere "le ragioni del dialogo su ogni altra forza demolitrice".

Il coordinamento del Pd sottolinea inoltre "che nessuna spoliazione delle prerogative politiche spettanti ai partiti risiede nella scelta di invitare il sindaco a procedere alla nomina di una giunta tecnica: tale invito è stato rivolto al primo cittadino dall'intera coalizione, non da forze occulte o apolitiche. Il tutto per realizzare un programma condiviso ed arricchito con le proposte che possono venire nelle sedi istituzionali, come il consiglio comunale, dalle forze politiche e dalla società civile".