Giuseppe Marco Albano chiude la rassegna Notti d'Autore
Il regista presenta “Thriller”, vincitore del premio David di Donatello 2015
venerdì 31 luglio 2015
10.02
"E' stato realizzato con poco, ma ha riscosso un enorme ed inaspettato successo non solo qui in Italia, bensì a livello internazionale". Così, Giuseppe Marco Albano, presenta il suo capolavoro nel corso dell'ultima serata dedicata a Notti d'Autore, la rassegna organizzata dal Comune di Gravina e dalla Fondazione Santomasi. Un lavoro nato per caso, nel quale è racchiusa parte della sua vita: da un lato, il suo idolo dell'adolescenza, Michael Jackson, dall'altro, Taranto la città a cui è sempre stato legato essendo pugliese di nascita.
L'obiettivo era quello di raccontare la realtà tarantina e la difficile situazione dell'Ilva senza raccontare una storia drammatica ma ponendo, con leggerezza, l'attenzione su una serie di questioni.
Ilva, disoccupazione, tumori ma anche la speranza di un ragazzino che vuole realizzare i propri sogni e di una città che ha voglia di risorgere. "Taranto non è solo cronaca, ma molto di più" ribadisce Albano e, per raccontarla nel migliore dei modi, non poteva che scegliere la "commedia italiana", caratteristica per la capacità di affrontare un dramma, una problematica con assoluta leggerezza.
Importante l'intervento dell'assessore municipale al bilancio, Liborio Dibattista, il quale nel complimentarsi con il giovane regista, ha sottolineato espressamente: "Il cortometraggio non dà risposte o certezze, bensì sveglia l'animo dello spettatore, portandolo a riflettere, a meditare e, infine, ad elaborare egli stesso delle conclusioni personali".
Protagoniste e, allo stesso tempo, antagoniste del corto: la spensieratezza della giovinezza impersonata da Michele, il piccolo Michael Jackson, ed il peso e la responsabilità che grava sulle spalle del padre e del fratello (un tipo di poche parole nella storia, ma che lascia trasparire i propri pensieri attraverso gli occhi e l'ostinato silenzio), interpretati rispettivamente da Antonio Gerardi e Giuseppe Nardone.
Il perno intorno al quale ruota tutta la vicenda è il "credere nei propri sogni" ed è anche questo il segreto del grande successo del regista di Bernalda, misto a "passione, impegno, studio, curiosità e all'innamorarsi delle cose che ci fanno battere il cuore ogni giorno".
"Racconta storie", così ama definirsi Albano, perché il suo intento è stupire, incantare, far sognare gli spettatori con grande professionalità e passione. "Thriller" e "Stand by me" sono solo due esempi del lavoro di questo straordinario artista.
Il suo sogno? Portare il cinema lucano a livello mondiale.
(a cura di Vania Marchetti)
L'obiettivo era quello di raccontare la realtà tarantina e la difficile situazione dell'Ilva senza raccontare una storia drammatica ma ponendo, con leggerezza, l'attenzione su una serie di questioni.
Ilva, disoccupazione, tumori ma anche la speranza di un ragazzino che vuole realizzare i propri sogni e di una città che ha voglia di risorgere. "Taranto non è solo cronaca, ma molto di più" ribadisce Albano e, per raccontarla nel migliore dei modi, non poteva che scegliere la "commedia italiana", caratteristica per la capacità di affrontare un dramma, una problematica con assoluta leggerezza.
Importante l'intervento dell'assessore municipale al bilancio, Liborio Dibattista, il quale nel complimentarsi con il giovane regista, ha sottolineato espressamente: "Il cortometraggio non dà risposte o certezze, bensì sveglia l'animo dello spettatore, portandolo a riflettere, a meditare e, infine, ad elaborare egli stesso delle conclusioni personali".
Protagoniste e, allo stesso tempo, antagoniste del corto: la spensieratezza della giovinezza impersonata da Michele, il piccolo Michael Jackson, ed il peso e la responsabilità che grava sulle spalle del padre e del fratello (un tipo di poche parole nella storia, ma che lascia trasparire i propri pensieri attraverso gli occhi e l'ostinato silenzio), interpretati rispettivamente da Antonio Gerardi e Giuseppe Nardone.
Il perno intorno al quale ruota tutta la vicenda è il "credere nei propri sogni" ed è anche questo il segreto del grande successo del regista di Bernalda, misto a "passione, impegno, studio, curiosità e all'innamorarsi delle cose che ci fanno battere il cuore ogni giorno".
"Racconta storie", così ama definirsi Albano, perché il suo intento è stupire, incantare, far sognare gli spettatori con grande professionalità e passione. "Thriller" e "Stand by me" sono solo due esempi del lavoro di questo straordinario artista.
Il suo sogno? Portare il cinema lucano a livello mondiale.
(a cura di Vania Marchetti)