Gli agricoltori scendono in piazza per tutelare la categoria
No all'Imu agricola via libera alle proposte.
venerdì 13 marzo 2015
16.12
Agricoltori sul piede di guerra.
In numerosissimi scendono in piazza per chiedere a gran voce l'adozione di politiche di sostegno adeguate al comparto agricolo. Diverse migliaia di agricoltori della provincia hanno affollato piazza Libertà a Bari per prendere parte alla "Giornata di mobilitazione a tutela dell'agricoltura e dell'agroalimentare pugliese", indetta da Agrinsieme Puglia, C.I.A, Confagricoltura e Alleanza delle Cooperative del settore agroalimentare.
Un sit-it dinanzi al Palazzo del Governo per smuovere l'attenzione della rappresentanza politica e per mettere in evidenza come l'agricoltura pugliese stia attraversando un momento di crisi senza precedenti, con migliaia di aziende costrette a chiudere i battenti e con la conseguente perdita di numerosi posti di lavoro. Tanti problemi irrisolti del settore, che nonostante tutto continua a rappresentare uno dei principali "motori" dell'economia italiana in termini di reddito prodotto e occupazione.
Durante il presidio, a cui hanno preso parte numerose istituzioni, è stato presentato il documento , consegnato al Prefetto di Bari, con le proposte e le richieste della Cia al Governo nazionale e alla Regione Puglia per far fronte all'emergenza. Punti salienti sono quelli che riguardano la tanto contestata IMU agricola, la riduzione delle dotazioni di gasolio agricolo alle aziende, la riduzione sui premi PAC, il ritardo nella definizione dei Piani di Sviluppo Rurale, l'abolizione del sistema degli indici di congruità e l'emergenza Xilella.
"L'Imu è una tassa iniqua e insostenibile", dichiara Vito Nicola Scalera, presidente Cia di Bari, "serve un intervento di revisione strutturale del decreto con la cancellazione o la modifica sostanziale della norma che riduce sensibilmente i territori esenti da Imu". "Gli agricoltori - conclude - non vogliono continuare ad essere considerati come una categoria assistita ma come aziende a cui applicare norme che consentano di operare con dignità ed equità fiscale".
In numerosissimi scendono in piazza per chiedere a gran voce l'adozione di politiche di sostegno adeguate al comparto agricolo. Diverse migliaia di agricoltori della provincia hanno affollato piazza Libertà a Bari per prendere parte alla "Giornata di mobilitazione a tutela dell'agricoltura e dell'agroalimentare pugliese", indetta da Agrinsieme Puglia, C.I.A, Confagricoltura e Alleanza delle Cooperative del settore agroalimentare.
Un sit-it dinanzi al Palazzo del Governo per smuovere l'attenzione della rappresentanza politica e per mettere in evidenza come l'agricoltura pugliese stia attraversando un momento di crisi senza precedenti, con migliaia di aziende costrette a chiudere i battenti e con la conseguente perdita di numerosi posti di lavoro. Tanti problemi irrisolti del settore, che nonostante tutto continua a rappresentare uno dei principali "motori" dell'economia italiana in termini di reddito prodotto e occupazione.
Durante il presidio, a cui hanno preso parte numerose istituzioni, è stato presentato il documento , consegnato al Prefetto di Bari, con le proposte e le richieste della Cia al Governo nazionale e alla Regione Puglia per far fronte all'emergenza. Punti salienti sono quelli che riguardano la tanto contestata IMU agricola, la riduzione delle dotazioni di gasolio agricolo alle aziende, la riduzione sui premi PAC, il ritardo nella definizione dei Piani di Sviluppo Rurale, l'abolizione del sistema degli indici di congruità e l'emergenza Xilella.
"L'Imu è una tassa iniqua e insostenibile", dichiara Vito Nicola Scalera, presidente Cia di Bari, "serve un intervento di revisione strutturale del decreto con la cancellazione o la modifica sostanziale della norma che riduce sensibilmente i territori esenti da Imu". "Gli agricoltori - conclude - non vogliono continuare ad essere considerati come una categoria assistita ma come aziende a cui applicare norme che consentano di operare con dignità ed equità fiscale".