Grano duro, c'è lieve ripresa del prezzo

Ventricelli: Ora è decisiva la trasparenza con CUN a Foggia

venerdì 7 luglio 2017 11.18
"Con una risoluzione in Commissione Agricoltura, proposta dalla collega Colomba Mongiello e da me condivisa insieme ad altri deputati, abbiamo chiesto al Governo di istituire a Foggia la sede della Commissione unica nazionale (Cun) per il grano duro. La dinamica della formazione del prezzo di questo prodotto fondamentale per l'economia pugliese deve essere del tutto trasparente. Nell'attesa che ciò avvenga, colgo positivamente i segnali del mercato che vedono un lieve aumento del prezzo a favore dei produttori rispetto al crollo dell'anno scorso, auspicando che questa tendenza possa ulteriormente migliorare".
Lo dichiara l'on. Liliana Ventricelli, deputata del Partito Democratico, più volte intervenuta sulla "questione grano duro" - anche con atti parlamentari di impegno per il Governo - soprattutto a seguito della crisi di questa economia fondamentale per i "granai" che sono la Puglia e la Murgia.

"Nella risoluzione - aggiunge l'on. Ventricelli - abbiamo chiesto che Foggia sia la sede della CUN per il grano duro perché la Puglia, nel panorama produttivo nazionale, si colloca al primo posto intercettando in media il 22 % circa della produzione. Nelle province di Foggia e Bari, inoltre, si concentra non solo la produzione ma è collocata anche la grande parte dei centri di stoccaggio e delle industrie molitorie e pastaie. Per quanto riguarda le capacità molitorie, vengono trasformate oltre 146.000 tonnellate di grano duro all'anno per ottenere oltre 100.000 tonnellate di semola e 46.000 tonnellate di cruscame che vengono venduti soprattutto sul mercato interno, facendo realizzare oltre 26 milioni di euro di ricavi. La persistente quotazione presso la borsa merci della Camera di commercio di Foggia di 175-180 euro a tonnellata del prodotto - sottolinea Ventricelli - era irrisoria, quasi un insulto agli investimenti ed ai sacrifici dei nostri cerealicoltori.

Abbiamo appreso con favore che adesso è salita a 220-230 euro a tonnellata ma ciò non significa che la situazione sia risolta. Tutt'altro; senza una giusta redditività rischiamo che scompaiano enormi superfici di seminativi. Per sovrintendere alla trasparenza nelle relazioni contrattuali nella filiera cerealicola l'istituzione della CUN a Foggia può essere un importante presidio e per questo abbiamo chiesto al Governo ed al Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali di adoperarsi affinché ciò si concretizzi".