Gravina al raduno delle città italiane della ceramica del Sud

La manifestazione in programma il 14 e 15 ottobre a Cerreto Sannita

venerdì 13 ottobre 2023
A cura di Giuseppe Massari
Il 14 e 15 ottobre Cerreto Sannita, comune in provincia di Benevento, conosciuta in tutto il mondo per la produzione e la lavorazione della ceramica, presso il chiostro del Palazzo comunale, sede del Museo civico della ceramica, sarà al centro di un grande raduno delle "Città italiane della ceramica" del sud Italia: Le città invitate, iscritte all'Associazione italiana Città della ceramica, sono: Cerreto Sannita, San Lorenzello, Calitri, Cava dei Tirreni, Vietri sul Mare, Ariano Irpino, Napoli-Capodimonte in Campania; Matera e Calvello in Basilicata; l'abruzzese Castelli; le pugliesi Grottaglie, Cutrofiano, Laterza, Rutigliano, San Pietro in Lama, Terlizzi e la calabrese Squillace.

Alla manifestazione, sarà presente anche la nostra città, che, da qualche mese, grazie all'impegno dell'assessore comunale agli antichi mestieri, Marienza Schinco, ha avviato l'iter per il riconoscimento di "Territori di antica produzione di ceramica". Nel corso del primo giorno è prevista la sottoscrizione di un "Patto di amicizia" tra le città di antica tradizione ceramica delle regioni del Sud: Abruzzo, Basilicata, Calabria, Puglia e naturalmente la Campania, regione ospitante. La ceramica diventa, attraverso il Patto di amicizia, un elemento di coesione fra le regioni meridionali, rappresentando il volàno di futuri scambi turistici e culturali.

Nell'ambito del Patto di amicizia, finalizzato a creare una rete di collaborazione tra le realtà meridionali di questo settore di vita produttiva, al fine di sviluppare intese e occasioni di sviluppo, ai Comuni partecipanti sarà consegnata una mattonella 70cmX70cm forgiata dai ceramisti cerretesi. A sua volta, la città di Matera donerà una mattonella in pietra lavica di 40x40x2 centimetri, raffigurante l'immagine simbolica dei Sassi.

Di contro, la presenza dell'assessore Schinco alla due giorni sarà motivo per lasciare il segno della partecipazione di Gravina, attraverso una mattonella di ceramica, realizzata dal maestro Giuseppe Digennaro e la collaborazione dei ceramisti gravinesi. Dall'artista gravinese, siamo riusciti a farci descrivere l'opera nei seguenti termini: " Sorta sul baratro di uno dei canyon che solcano la Puglia e la vicina Lucania, Gravina si racconta attraverso il suo rapporto spirituale con la pietra calcarea di cui è fatta.Città millenaria nata nella pietra e partorita senz'acqua, qui in grotta le genti hanno celebrato la vita scolpendo lo spazio urbano e sfidato le leggi dell'architettura.

In quei buchi neri ha trovato la luce una delle civiltà rupestri più antiche e longeve della storia dell'umanità, generando un ecosistema fondato sul rapporto simbiotico tra uomo e natura. Gravina in Puglia, grana dat et vina, si legge sul gonfalone di città citando Federico II, è una città capace di parlare del passato e del futuro dell'umanità: oggi, dove il tema della desertificazione è preponderante, città come queste ci insegnano il recupero delle acque meteoriche.
La stessa acqua, femmina, che le donne anticamente trasportavano sul capo nelle grandi otri in terracotta.L'acqua, linfa vitale, che attraversa il baratro attraverso il cordone ombelicale di pietra del Ponte acquedotto/viadotto il quale, con i suoi sei arconi unisce le due sponde della gravina e i luoghi che hanno conosciuto la storia delle comunità in tutte le fasi dal paleolitico ad oggi.In questa mattonella dipinta a maiolica si citano le illustrazioni grafiche di Mauro Bubbico, la cui arte grafica è un'indagine dell'entroterra del sud, e le opere del materano Peppino Mitarotonda, dove il caratteristico pennello si muove vorticosamente creando acquerelli fissati nel fuoco".