Gravina al Vinitaly con le Cantine Botromagno
E la Verdeca è il vino più apprezzato anche dagli intenditori
martedì 12 aprile 2016
18.32
Sono in tutto 132 le aziende pugliesi presenti alla fiera di Verona con l'annuale appuntamento al Vinitaly. Tra queste anche la gravinese Cantine Botromagno e la cugina altamurana Colli della murgia.
Oggi far visita al padiglione della Regione Puglia è arrivato il Governatore Michele Emiliano accompagnato dall'assessore alle Risorse Agroalimentari Leo Di Gioia: "Ogni vostro successo, ogni vostra gioia è anche la nostra felicità - ha ricordato Emiliano - voi siete al tempo stesso una tutela, una memoria, ma anche una progettazione verso nuovi traguardi e successi. Voi proiettate in avanti un'attività che racchiude un patrimonio enorme, di talenti, tradizioni, valori" ha concluso il presidente.
"La Puglia ha centrato importanti risultati - ha detto il Presidente di Coldiretti Puglia, Gianni Cantele – e con i 7,5 milioni di ettolitri e gli 88mila ettari a vigneto si è ritagliata uno spazio importante nel panorama enoico nazionale. Ci sono ancora grandi margini di crescita sia in termini di produzione di qualità che di esportazione di prodotto all'estero. In quest'ottica è necessaria una promozione dell'immagine del sistema vitivinicolo di Puglia sui mercati nazionali ed internazionali, usufruendo delle risorse mezze a disposizione dal PSR".
Ad oggi sono 6 le IGT (Indicazioni Geografiche Tipiche) 'Tarantino', 'Valle d'Itria', 'Salento', 'Murgia', 'Daunia', 'Puglia' e 29 i vini pugliesi DOC (Denominazione di Origine Controllata) che detengono un valore inestimabile, intrinseco alla materia prima ed alla professionalità imprenditoriale, che va salvaguardato a difesa della salute dei consumatori e a caratterizzazione della specificità dei prodotti regionali sul mercato globalizzato.
E tra le eccellenze pugliesi non possono mancare le Cantine Botromagno già insignite di numerosi premi e di cui recentemente si è parlato in un articolo del professor Emanuele Poli dell'università di Pavia che ha esaltato le peculiarità del nostro vino tradizionale, la Verdeca di Gravina, esaltando "un particolare vino bianco, di origini antiche, prodotto a Gravina in Puglia, ovvero il "Verdeca di Gravina"; questo vino è di particolare interesse soprattutto perché è uno dei pochi a contenere vitigni autoctoni della zona, come il Greco e la Malvasia bianca" scrive nella sua scheda tecnica il professor Poli.
A darne notizia alla Redazione è stato lo stesso patron delle cantine Botromagno, Beniamino D'Agostino rimarcando la necessità di unire il turismo culturale al turismo enogastronomico con la promozione dei prodotti tipici.
"La cosa che mi inorgoglisce ancora di più è che il pienone turistico a Gravina è stato tale anche in tutti i nostri ristoranti, bar e pizzerie dove il vino più richiesto dai forestieri è stato appunto la Verdeca di Gravina. Voglio cogliere l'occasione con questa lettera aperta che spero Gravinalife voglia pubblicare – scrive D'Agostino - per dire ancora una volta a tutti i nostri esercenti di pubblici servizi, bar, ristoranti, pizzerie, alimentari che la presenza di prodotti tipici locali nei propri esercizi è vitale non solo e non tanto per l'economia delle imprese che tali prodotti fanno, bensì per l'immagine del paese stesso.
I turisti, quando vengono a visitarci trovano incomprensibile la non reperibilità delle eccellenze locali e ne ricavano un immagine sbagliata perché pensano che se i prodotti locali non sono apprezzati e valorizzati dai medesimi abitanti di un luogo evidentemente non devono poi essere così buoni.
Pertanto, che siano funghi, formaggi, mozzarelle, carni, o vino non è importante che siano di questo o di quel produttore, l'importante è che quello che si vende e si propone sia un prodotto locale".
Oggi far visita al padiglione della Regione Puglia è arrivato il Governatore Michele Emiliano accompagnato dall'assessore alle Risorse Agroalimentari Leo Di Gioia: "Ogni vostro successo, ogni vostra gioia è anche la nostra felicità - ha ricordato Emiliano - voi siete al tempo stesso una tutela, una memoria, ma anche una progettazione verso nuovi traguardi e successi. Voi proiettate in avanti un'attività che racchiude un patrimonio enorme, di talenti, tradizioni, valori" ha concluso il presidente.
"La Puglia ha centrato importanti risultati - ha detto il Presidente di Coldiretti Puglia, Gianni Cantele – e con i 7,5 milioni di ettolitri e gli 88mila ettari a vigneto si è ritagliata uno spazio importante nel panorama enoico nazionale. Ci sono ancora grandi margini di crescita sia in termini di produzione di qualità che di esportazione di prodotto all'estero. In quest'ottica è necessaria una promozione dell'immagine del sistema vitivinicolo di Puglia sui mercati nazionali ed internazionali, usufruendo delle risorse mezze a disposizione dal PSR".
Ad oggi sono 6 le IGT (Indicazioni Geografiche Tipiche) 'Tarantino', 'Valle d'Itria', 'Salento', 'Murgia', 'Daunia', 'Puglia' e 29 i vini pugliesi DOC (Denominazione di Origine Controllata) che detengono un valore inestimabile, intrinseco alla materia prima ed alla professionalità imprenditoriale, che va salvaguardato a difesa della salute dei consumatori e a caratterizzazione della specificità dei prodotti regionali sul mercato globalizzato.
E tra le eccellenze pugliesi non possono mancare le Cantine Botromagno già insignite di numerosi premi e di cui recentemente si è parlato in un articolo del professor Emanuele Poli dell'università di Pavia che ha esaltato le peculiarità del nostro vino tradizionale, la Verdeca di Gravina, esaltando "un particolare vino bianco, di origini antiche, prodotto a Gravina in Puglia, ovvero il "Verdeca di Gravina"; questo vino è di particolare interesse soprattutto perché è uno dei pochi a contenere vitigni autoctoni della zona, come il Greco e la Malvasia bianca" scrive nella sua scheda tecnica il professor Poli.
A darne notizia alla Redazione è stato lo stesso patron delle cantine Botromagno, Beniamino D'Agostino rimarcando la necessità di unire il turismo culturale al turismo enogastronomico con la promozione dei prodotti tipici.
"La cosa che mi inorgoglisce ancora di più è che il pienone turistico a Gravina è stato tale anche in tutti i nostri ristoranti, bar e pizzerie dove il vino più richiesto dai forestieri è stato appunto la Verdeca di Gravina. Voglio cogliere l'occasione con questa lettera aperta che spero Gravinalife voglia pubblicare – scrive D'Agostino - per dire ancora una volta a tutti i nostri esercenti di pubblici servizi, bar, ristoranti, pizzerie, alimentari che la presenza di prodotti tipici locali nei propri esercizi è vitale non solo e non tanto per l'economia delle imprese che tali prodotti fanno, bensì per l'immagine del paese stesso.
I turisti, quando vengono a visitarci trovano incomprensibile la non reperibilità delle eccellenze locali e ne ricavano un immagine sbagliata perché pensano che se i prodotti locali non sono apprezzati e valorizzati dai medesimi abitanti di un luogo evidentemente non devono poi essere così buoni.
Pertanto, che siano funghi, formaggi, mozzarelle, carni, o vino non è importante che siano di questo o di quel produttore, l'importante è che quello che si vende e si propone sia un prodotto locale".