Gravina in lutto: scomparso Beniamino Loglisci
Il sindaco Valente: "Ciao Beniamino. Gravina vuole bene. E chi vuole bene non dimentica”
lunedì 16 gennaio 2017
11.51
Gravina in questi giorni si veste a lutto per la dolorosa perdita del maestro del lavoro manuale e artigianale gravinese, Beniamino Loglisci, avvenuta domenica 15 gennaio 2017.
Oltre 80 anni di attività in quella bottega che di arte manifatturiera è esperta conoscitrice e che, se potesse parlare anche solo per un'istante, racconterebbe dell'immensa passione che Beniamino riponeva nel suo lavoro, delle tecniche antiche da lui utilizzate e della cura e dedizione che riservava ogni qualvolta dava vita ad una nuova Cola Cola, emblema della Città di Gravina. Una manualità che, con l'avanzare degli anni, si sta perdendo e di cui il signor Loglisci era un geloso conservatore.
Toccante il saluto del primo cittadino Alesio Valente rivolto al compianto artigiano: "È morto Beniamino Loglisci, l'ultimo degli storici maestri della manifattura del nostro fischietto di terracotta, la Cola Cola, un simbolo di Gravina. Sebbene qualche anno fa sia stata messa in discussione, indubbiamente la Cola Cola rappresenta un importante pezzo della nostra storia. Infatti, non c'è famiglia gravinese che non ne abbia una in casa o che non ne abbia regalato una a parenti o amici lontani. Mi piace ricordare lo scomparso maestro con l'immagine del "Demiurgo", il ritratto che gli dedico' Pino Navedoro. E credo bisognerà lavorare per valorizzare la figura di Beniamino, magari facendo del suo laboratorio un museo della Cola Cola o, in ogni caso, dedicandogli un luogo che serbi memoria della sua arte per tramandarla alle future generazioni, proprio come viene conservata nella memoria dei nostri genitori o dei nostri nonni, per i quali la Cola Cola era anche un giocattolo, per molti di loro l'unico.
Ciao Beniamino. Gravina vuole bene. E chi vuole bene non dimentica".
Anche l'Associazione "Amici della Cola Cola" esprime cordoglio per la scomparsa del caro amico, raccontando due aneddoti sulla storia della Cola Cola. Il primo riguarda metodi e tecniche non solo per realizzare il fischietto ma soprattutto per farlo suonare. Il secondo aneddoto ricorda la storia e il significato: "Il fischietto Cola Cola veniva prodotto dall'abilità manuale del pastorello o contadino che presso le masserie apprendeva quest'arte dai più anziani. Era importante per lui imparare a produrre la Cola Cola perché era di solito un oggetto da donare in omaggio alla sposa in occasione della promessa di matrimonio".
"Salutiamo Beniamino - scrivono dall'associazione - con l'augurio che altri dopo di noi possano continuare a valorizzare la Cola Cola di Gravina in Puglia".
(Foto di Michela Cordisco)
Oltre 80 anni di attività in quella bottega che di arte manifatturiera è esperta conoscitrice e che, se potesse parlare anche solo per un'istante, racconterebbe dell'immensa passione che Beniamino riponeva nel suo lavoro, delle tecniche antiche da lui utilizzate e della cura e dedizione che riservava ogni qualvolta dava vita ad una nuova Cola Cola, emblema della Città di Gravina. Una manualità che, con l'avanzare degli anni, si sta perdendo e di cui il signor Loglisci era un geloso conservatore.
Toccante il saluto del primo cittadino Alesio Valente rivolto al compianto artigiano: "È morto Beniamino Loglisci, l'ultimo degli storici maestri della manifattura del nostro fischietto di terracotta, la Cola Cola, un simbolo di Gravina. Sebbene qualche anno fa sia stata messa in discussione, indubbiamente la Cola Cola rappresenta un importante pezzo della nostra storia. Infatti, non c'è famiglia gravinese che non ne abbia una in casa o che non ne abbia regalato una a parenti o amici lontani. Mi piace ricordare lo scomparso maestro con l'immagine del "Demiurgo", il ritratto che gli dedico' Pino Navedoro. E credo bisognerà lavorare per valorizzare la figura di Beniamino, magari facendo del suo laboratorio un museo della Cola Cola o, in ogni caso, dedicandogli un luogo che serbi memoria della sua arte per tramandarla alle future generazioni, proprio come viene conservata nella memoria dei nostri genitori o dei nostri nonni, per i quali la Cola Cola era anche un giocattolo, per molti di loro l'unico.
Ciao Beniamino. Gravina vuole bene. E chi vuole bene non dimentica".
Anche l'Associazione "Amici della Cola Cola" esprime cordoglio per la scomparsa del caro amico, raccontando due aneddoti sulla storia della Cola Cola. Il primo riguarda metodi e tecniche non solo per realizzare il fischietto ma soprattutto per farlo suonare. Il secondo aneddoto ricorda la storia e il significato: "Il fischietto Cola Cola veniva prodotto dall'abilità manuale del pastorello o contadino che presso le masserie apprendeva quest'arte dai più anziani. Era importante per lui imparare a produrre la Cola Cola perché era di solito un oggetto da donare in omaggio alla sposa in occasione della promessa di matrimonio".
"Salutiamo Beniamino - scrivono dall'associazione - con l'augurio che altri dopo di noi possano continuare a valorizzare la Cola Cola di Gravina in Puglia".
(Foto di Michela Cordisco)