Gravina nel patrimonio dell'umanità
Dall'area rupestre all’Unesco, passando per il Ponte acquedotto.
mercoledì 6 novembre 2013
15.44
Gravina nei siti tutelati dall' Unesco? "Sono fiducioso".
Il sindaco, Alesio Valente si dice ottimista, ma specifica immediatamente che si tratterà di un processo piuttosto impegnativo: "Siamo agli inizi di un procedimento lungo e complesso, ma siamo partiti con il piede giusto" e continua, "grazie anche all'impegno di autorevoli esponenti del governo che conoscono l'unicità della nostra città. Per centrare l'obiettivo sono necessarie unità d'intenti e risorse umane e finanziarie".
E' questo il frutto maturo, raccolto dall' amministrazione comunale dopo una visita presso il ministero dei Beni culturali per una convention con il segretario generale, Antonia Pasqua Recchia e Gianni Bonazzi, dirigente del segretariato generale del servizio. Due incontri che avrebbero segnato le tappe previste per la candidatura di Gravina tra i 981 beni dell'umanità.
Ancor più importante sarà la visita prevista per il 13 novembre, durante la quale funzionari ed ispettori del Mibac visiteranno la città per fornire il responso, requisito indispensabile anche sotto il profilo prettamente procedurale, dal quale si muoveranno, eventualmente, tutte le procedure per la nomina di Gravina.
I siti interessati saranno quello della zona rupestre e del ponte, spiega il sindaco. Esclusi invece il Parco archeologico di Botromagno, tra i più grandi d'Europa e quello di Vagnari: "Sono tanti i parchi archeologici a far parte del patrimonio dell'umanità - spiega Valente - noi invece dobbiamo puntare sui luoghi unici, che siano una caratteristica, una peculiarità della nostra città".
Chi invece non riesce a trattenere l'entusiasmo è Laura Marchetti, l'assessore alla cultura che ha accompagnato il sindaco nella trasferta romana e che ha partecipato a tutti gli incontri con i funzionari ministeriali. L'assessore, in una nota scritta di suo pugno, si dice fiduciosa e convinta che il riconoscimento Unesco questa volta sai a portata di mano "perchè la proposta di candidatura è più articolata e basata sulla garanzia di un nuovo impegno di messa in sicurezza del centro storico e di conservazione e ripristino del patrimonio archeologico e paesaggistico. Inoltre dovrebbe essere elaborata una relazione scientifica più imperniata sulla originalità e unicità del bene che andiamo a candidare, nonché una Carta dei valori e delle qualità e un Piano di gestione che documenti i processi di salvaguardia in atto".
Senza dimenticare "i rapporti stretti con Matera, il cui sindaco Salvatore Adduce ha dato il pieno assenso ad avviare azioni coordinate per l'inserimento di Gravina nel sito di Matera" a cui è seguita una delibera di giunta con la quale il Comune di Gravina ha dato pieno sostegno alla candidatura di Matera a Capitale della Cultura 2019.
Il sindaco, Alesio Valente si dice ottimista, ma specifica immediatamente che si tratterà di un processo piuttosto impegnativo: "Siamo agli inizi di un procedimento lungo e complesso, ma siamo partiti con il piede giusto" e continua, "grazie anche all'impegno di autorevoli esponenti del governo che conoscono l'unicità della nostra città. Per centrare l'obiettivo sono necessarie unità d'intenti e risorse umane e finanziarie".
E' questo il frutto maturo, raccolto dall' amministrazione comunale dopo una visita presso il ministero dei Beni culturali per una convention con il segretario generale, Antonia Pasqua Recchia e Gianni Bonazzi, dirigente del segretariato generale del servizio. Due incontri che avrebbero segnato le tappe previste per la candidatura di Gravina tra i 981 beni dell'umanità.
Ancor più importante sarà la visita prevista per il 13 novembre, durante la quale funzionari ed ispettori del Mibac visiteranno la città per fornire il responso, requisito indispensabile anche sotto il profilo prettamente procedurale, dal quale si muoveranno, eventualmente, tutte le procedure per la nomina di Gravina.
I siti interessati saranno quello della zona rupestre e del ponte, spiega il sindaco. Esclusi invece il Parco archeologico di Botromagno, tra i più grandi d'Europa e quello di Vagnari: "Sono tanti i parchi archeologici a far parte del patrimonio dell'umanità - spiega Valente - noi invece dobbiamo puntare sui luoghi unici, che siano una caratteristica, una peculiarità della nostra città".
Chi invece non riesce a trattenere l'entusiasmo è Laura Marchetti, l'assessore alla cultura che ha accompagnato il sindaco nella trasferta romana e che ha partecipato a tutti gli incontri con i funzionari ministeriali. L'assessore, in una nota scritta di suo pugno, si dice fiduciosa e convinta che il riconoscimento Unesco questa volta sai a portata di mano "perchè la proposta di candidatura è più articolata e basata sulla garanzia di un nuovo impegno di messa in sicurezza del centro storico e di conservazione e ripristino del patrimonio archeologico e paesaggistico. Inoltre dovrebbe essere elaborata una relazione scientifica più imperniata sulla originalità e unicità del bene che andiamo a candidare, nonché una Carta dei valori e delle qualità e un Piano di gestione che documenti i processi di salvaguardia in atto".
Senza dimenticare "i rapporti stretti con Matera, il cui sindaco Salvatore Adduce ha dato il pieno assenso ad avviare azioni coordinate per l'inserimento di Gravina nel sito di Matera" a cui è seguita una delibera di giunta con la quale il Comune di Gravina ha dato pieno sostegno alla candidatura di Matera a Capitale della Cultura 2019.