Gravina? Non è una città per ciclisti
L'odissea di un commerciante che ha chiesto di installare una rastrelliera. La verità della Polizia Municipale.
martedì 2 aprile 2013
09.20
Un'attività commerciale decide di posizionare, nei pressi del proprio negozio, una rastrelliera per biciclette. A proprie spese. Nulla di più facile, penserete voi: basta chiedere un'autorizzazione ed il gioco è fatto. Ebbene, a quanto pare, l'operazione non ha esiti così scontati.
La storia: pochi giorni fa il titolare di un panificio gravinese, particolarmente attento alle questioni di mobilità sostenibile, decide di installare una rastrelliera per biciclette. Conscio che un intervento dell'amministrazione comunale in merito rappresenti quasi un miraggio, decide di tagliare la testa al toro e di provvedere a proprie spese all'acquisto ed al posizionamento della rastrelliera. Chi fa da sè fa per tre, insomma. Ma richiesta alla Polizia Municipale l'autorizzazione a procedere, la vicenda si veste di paradosso. Dai vigili, infatti, arriverebbe il niet. Motivo? Il posizionamento della rastrelliera costituirebbe pericolo per la circolazione stradale. Inoltre, si fa sapere nero su bianco, è il Comune "a detenere la competenza esclusiva di installarla". E come nel "Castello" di Franz Kafka, il nostro protagonista inizia a sbattere la faccia contro il muro della burocrazia.
Ma il commerciante non si arrende. Il primo passo è impugnare l'arma dei social network, appellandosi pubblicamente al sindaco Alesio Valente interpellandolo direttamente sulla sua bacheca facebook. Il primo cittadino si interessa alla questione ma, pochi giorni più tardi, arriva l'ennesima beffa. "Installare la rastrelliera è possibile - sostiene la Polizia Municipale - a patto di assumersi la responsabilità in caso di danni a terzi", come conferma telefonicamente lo stesso capitano Donatiello. Il commerciante rifiuta e sfida nuovamente in rete il primo cittadino che, questa volta, almeno finora, decide di non rispondere.
Riuscirà il nostro commerciante ad installare la rastrelliera della discordia?
PS: Il già citato romanzo dell'autore praghese è incompleto. Secondo i progetti originari dell'autore si sarebbe dovuto concludere con il protagonista, l'agrimensore K. che, dopo essersi scontrato contro la burocrazia dell'apparato e la diffidenza dei contadini di un villaggio, solo in punto di morte sarà accettato da questi ultimi. Il nostro commerciante farebbe bene a toccar ferro...
La storia: pochi giorni fa il titolare di un panificio gravinese, particolarmente attento alle questioni di mobilità sostenibile, decide di installare una rastrelliera per biciclette. Conscio che un intervento dell'amministrazione comunale in merito rappresenti quasi un miraggio, decide di tagliare la testa al toro e di provvedere a proprie spese all'acquisto ed al posizionamento della rastrelliera. Chi fa da sè fa per tre, insomma. Ma richiesta alla Polizia Municipale l'autorizzazione a procedere, la vicenda si veste di paradosso. Dai vigili, infatti, arriverebbe il niet. Motivo? Il posizionamento della rastrelliera costituirebbe pericolo per la circolazione stradale. Inoltre, si fa sapere nero su bianco, è il Comune "a detenere la competenza esclusiva di installarla". E come nel "Castello" di Franz Kafka, il nostro protagonista inizia a sbattere la faccia contro il muro della burocrazia.
Ma il commerciante non si arrende. Il primo passo è impugnare l'arma dei social network, appellandosi pubblicamente al sindaco Alesio Valente interpellandolo direttamente sulla sua bacheca facebook. Il primo cittadino si interessa alla questione ma, pochi giorni più tardi, arriva l'ennesima beffa. "Installare la rastrelliera è possibile - sostiene la Polizia Municipale - a patto di assumersi la responsabilità in caso di danni a terzi", come conferma telefonicamente lo stesso capitano Donatiello. Il commerciante rifiuta e sfida nuovamente in rete il primo cittadino che, questa volta, almeno finora, decide di non rispondere.
Riuscirà il nostro commerciante ad installare la rastrelliera della discordia?
PS: Il già citato romanzo dell'autore praghese è incompleto. Secondo i progetti originari dell'autore si sarebbe dovuto concludere con il protagonista, l'agrimensore K. che, dopo essersi scontrato contro la burocrazia dell'apparato e la diffidenza dei contadini di un villaggio, solo in punto di morte sarà accettato da questi ultimi. Il nostro commerciante farebbe bene a toccar ferro...