Gravina resta senza consiglieri metropolitani
Il Pd attacca i dimissionari di maggioranza
martedì 18 gennaio 2022
13.50
Continuano le discussioni e le prese di posizione sulle dimissioni dei consiglieri comunali che hanno mandato a casa l'amministrazione guidata da Alesio Valente. Ad esprimere il proprio pensiero è il Partito Democratico che attacca i consiglieri di maggioranza che hanno determinato la fine anticipata della legislatura, individuandone – a loro dire- il mandante politico in "uomini del passato".
Di seguito la nota Integrale del Pd.
Il Partito Democratico ed il suo gruppo consiliare condannano il vile gesto con cui alcuni esponenti della maggioranza (Capone, Lupoli, Lapolla, Tedesco, Meliddo) insieme all'opposizione, hanno posto fine anzitempo all'esperienza amministrativa avviata nel 2012 e guidata dal sindaco del PD, Alesio Valente. Un atto gravissimo che - aldilà di alcune deliranti dichiarazioni - rimane tuttora immotivato. E' evidente che i consiglieri in questione, specie quelli della ex maggioranza, siccome abituati a disattendere le regole democratiche e non essendo in grado di sostenere una discussione politica sulle presunte (e postume) criticità dell'azione di governo, hanno scelto la strada più facile per porre fine ad un'esperienza politica, ma anche quella più dannosa per la città.
La fine anticipata del governo cittadino - peraltro a pochi mesi dalla scadenza naturale del mandato - ha tramortito la città e privato i cittadini di una guida, specie in una fase di riacutizzazione del contesto pandemico, e in un momento in cui si sarebbero dovute porre le basi progettuali per sfruttare la grande occasione di sviluppo fornita alle amministrazioni locali dal PNRR. Inoltre, la scellerata operazione messa in atto dai consiglieri dimissionari ha comportato la decadenza dal consiglio metropolitano della Città Metropolitana di Bari dei due rappresentanti istituzionali gravinesi, Mimmo Cardascia e Antonio Stragapede. Gravina, pertanto, per il capriccio di alcuni, perde anche il suo peso nelle istituzioni sovracomunali e nelle scelte strategiche si dovranno fare nei prossimi mesi. Immaginavamo che chiudere un'esperienza politica dinanzi ad un notaio fosse una pratica che appartenesse al passato.
Purtroppo ci sbagliavamo. Del resto sembrerebbe che siano gli stessi uomini del passato ad aver orchestrato l'operazione. E' evidente come questi, nonostante il fatto che siano trascorsi quasi 10 anni dalla tornata elettorale del 2012, non abbiano ancora accettato la fine della propria storia politica. Tant'è vero che - da quanto ci consta e come riportato dalla cronaca di questi giorni - sarebbero addirittura pronti a tornare in campo con un'ammucchiata che comprenderebbe tanto l'opposizione quanto alcuni esponenti della maggioranza uscente, guidata proprio da un uomo del passato: Rino Vendola. La città, però, non vuole tornare indietro. Ripartiremo dalle migliori energie e competenze di questa città per costruire una nuova proposta politica che possa - un'altra volta - allontanare gli spettri di un passato che ha seminato instabilità e incertezza nella città. Il Partito Democratico, riparte dall'esperienza Valente, riconoscendo che molto spesso, proprio sull'altare degli equilibri politici, il governo cittadino ha sacrificato diversi e importanti obiettivi. Riteniamo che si debba partire da questa consapevolezza, con nuovo slancio, competenze e rinnovato entusiasmo.
Di seguito la nota Integrale del Pd.
Il Partito Democratico ed il suo gruppo consiliare condannano il vile gesto con cui alcuni esponenti della maggioranza (Capone, Lupoli, Lapolla, Tedesco, Meliddo) insieme all'opposizione, hanno posto fine anzitempo all'esperienza amministrativa avviata nel 2012 e guidata dal sindaco del PD, Alesio Valente. Un atto gravissimo che - aldilà di alcune deliranti dichiarazioni - rimane tuttora immotivato. E' evidente che i consiglieri in questione, specie quelli della ex maggioranza, siccome abituati a disattendere le regole democratiche e non essendo in grado di sostenere una discussione politica sulle presunte (e postume) criticità dell'azione di governo, hanno scelto la strada più facile per porre fine ad un'esperienza politica, ma anche quella più dannosa per la città.
La fine anticipata del governo cittadino - peraltro a pochi mesi dalla scadenza naturale del mandato - ha tramortito la città e privato i cittadini di una guida, specie in una fase di riacutizzazione del contesto pandemico, e in un momento in cui si sarebbero dovute porre le basi progettuali per sfruttare la grande occasione di sviluppo fornita alle amministrazioni locali dal PNRR. Inoltre, la scellerata operazione messa in atto dai consiglieri dimissionari ha comportato la decadenza dal consiglio metropolitano della Città Metropolitana di Bari dei due rappresentanti istituzionali gravinesi, Mimmo Cardascia e Antonio Stragapede. Gravina, pertanto, per il capriccio di alcuni, perde anche il suo peso nelle istituzioni sovracomunali e nelle scelte strategiche si dovranno fare nei prossimi mesi. Immaginavamo che chiudere un'esperienza politica dinanzi ad un notaio fosse una pratica che appartenesse al passato.
Purtroppo ci sbagliavamo. Del resto sembrerebbe che siano gli stessi uomini del passato ad aver orchestrato l'operazione. E' evidente come questi, nonostante il fatto che siano trascorsi quasi 10 anni dalla tornata elettorale del 2012, non abbiano ancora accettato la fine della propria storia politica. Tant'è vero che - da quanto ci consta e come riportato dalla cronaca di questi giorni - sarebbero addirittura pronti a tornare in campo con un'ammucchiata che comprenderebbe tanto l'opposizione quanto alcuni esponenti della maggioranza uscente, guidata proprio da un uomo del passato: Rino Vendola. La città, però, non vuole tornare indietro. Ripartiremo dalle migliori energie e competenze di questa città per costruire una nuova proposta politica che possa - un'altra volta - allontanare gli spettri di un passato che ha seminato instabilità e incertezza nella città. Il Partito Democratico, riparte dall'esperienza Valente, riconoscendo che molto spesso, proprio sull'altare degli equilibri politici, il governo cittadino ha sacrificato diversi e importanti obiettivi. Riteniamo che si debba partire da questa consapevolezza, con nuovo slancio, competenze e rinnovato entusiasmo.