Gravina verso il ballottaggio
Il centrodestra esclude intese. Rifondazione riflette
sabato 12 maggio 2012
17.35
Sette giorni ancora, poi sarà di nuovo tempo di urne.
Domenica a mezzogiorno scadranno i termini per eventuali apparentamenti tecnici. Che se pure non dovessero tradursi in accordo formale, potrebbero comunque segnare la nascita di parentele ideali e programmatiche. Gli indizi perchè qualcosa del genere accada non mancano. E si uniscono alle considerazioni sull'esito del primo turno.
Dalle parti di piazza della Repubblica, in casa Pd, si gongola: il candidato sindaco Alesio Valente ha sfiorato l'elezione al primo turno, il partito (nonostante l'emorragia di voti rispetto alle precedenti amministrative) è pur sempre la prima forza in città, la coalizione pare in ottima forma. Così che ad eventuali nuovi ingressi si guarda con prudenza. "Si vedrà", è l'unico commento che i dirigenti democratici affidano ai cronisti, senza smentire l'esistenza di contatti dietro le quinte.
Diversa invece l'aria in zona Capone. Per tutti parla il coordinatore cittadino del Pdl, Leo Vicino. "Non daremo indicazioni di voto, i nostri elettori saranno lasciati liberi di decidere secondo coscienza", dice chiaro. Il resto è una disamina sul risultato tutt'altro che entusiasmante di domenica scorsa. "Prima però", premette Vicino, "devo ringraziare quanti ci hanno messo la faccia, quanti hanno sostenuto le ragioni del centrodestra evitando di fuggire, come invece molti altri hanno fatto. Le cose, onestamente, non sono andate come speravamo: la gente s'è concentrata sul voto utile. E le altre coalizioni avevano più benzina di noi nei loro motori". Accenni d'autocritica che preludono all'avvio di una verifica interna? "Siamo sempre in discussione e a disposizione del partito, anche se le elezioni non sono il giudizio universale ma una fase del percorso politico".
Altrettanto articolato, sulla sponda sinistra del fiume, il pensiero di Laura Marchetti, premiata da un buon successo personale ma penalizzata dall'insuccesso elettorale della lista del Prc. "E' vero: abbiamo centrato un ottimo risultato. Peccato che il voto di lista non sia stato altrettanto soddisfacente: abbiamo puntato sulla qualità, rifiutando ogni apertura alle lobbies, e per questo abbiamo sicuramente pagato un prezzo". Resta, ora, la prospettiva del ballottaggio, con eventuali apparentamenti o accordi politici. "Stiamo valutando il da farsi", conferma Marchetti. "Siamo impegnati a verificare l'organicità dei programmi, della composizione del futuro consiglio, delle squadre di governo. Nelle prossime ore scioglieremo la riserva".
A chi guardano i rifondaroli? Anche all'area Vendola. Lo attesta il coordinatore provinciale del movimento "La Puglia per Vendola", Lino Viola, al quale in queste ore il rassemblement capeggiato da Rino Vendola ha consegnato le chiavi della stanza delle strategie elettorali. "Stiamo discutendo col Prc - rivela Viola - a partire dalle priorità programmatiche, per verificare possibili convergenze su punti, quali ad esempio il recupero del centro storico, che già ci vedono sulla stessa lunghezza d'onda". Sarà amore almeno al secondo turno? "Ogni giudizio al riguardo è prematuro", frena Viola, aggiungendo: "E' un momento delicato, decisivo: contano gli uomini e i programmi. E' giusto che i partiti facciano un passo indietro per porre i cittadini, soprattutto gli indecisi, nella condizione di formarsi liberamente un'opinione ed esprimere un voto consapevole". Con la consapevolezza di poter giocare una partita che non si considera ancora perduta. "Siamo in recupero", azzarda il professore. "Vendola ha scontato il ritardo con cui è partita la sua campagna elettorale, e pure il gap di comunicazione: Valente aveva alle sue spalle un'armata. Ma siamo fiduciosi: ce la faremo".
Intanto, s'avvicina la domenica: sarà davvero il giorno buono per stringere nuove parentele?
Domenica a mezzogiorno scadranno i termini per eventuali apparentamenti tecnici. Che se pure non dovessero tradursi in accordo formale, potrebbero comunque segnare la nascita di parentele ideali e programmatiche. Gli indizi perchè qualcosa del genere accada non mancano. E si uniscono alle considerazioni sull'esito del primo turno.
Dalle parti di piazza della Repubblica, in casa Pd, si gongola: il candidato sindaco Alesio Valente ha sfiorato l'elezione al primo turno, il partito (nonostante l'emorragia di voti rispetto alle precedenti amministrative) è pur sempre la prima forza in città, la coalizione pare in ottima forma. Così che ad eventuali nuovi ingressi si guarda con prudenza. "Si vedrà", è l'unico commento che i dirigenti democratici affidano ai cronisti, senza smentire l'esistenza di contatti dietro le quinte.
Diversa invece l'aria in zona Capone. Per tutti parla il coordinatore cittadino del Pdl, Leo Vicino. "Non daremo indicazioni di voto, i nostri elettori saranno lasciati liberi di decidere secondo coscienza", dice chiaro. Il resto è una disamina sul risultato tutt'altro che entusiasmante di domenica scorsa. "Prima però", premette Vicino, "devo ringraziare quanti ci hanno messo la faccia, quanti hanno sostenuto le ragioni del centrodestra evitando di fuggire, come invece molti altri hanno fatto. Le cose, onestamente, non sono andate come speravamo: la gente s'è concentrata sul voto utile. E le altre coalizioni avevano più benzina di noi nei loro motori". Accenni d'autocritica che preludono all'avvio di una verifica interna? "Siamo sempre in discussione e a disposizione del partito, anche se le elezioni non sono il giudizio universale ma una fase del percorso politico".
Altrettanto articolato, sulla sponda sinistra del fiume, il pensiero di Laura Marchetti, premiata da un buon successo personale ma penalizzata dall'insuccesso elettorale della lista del Prc. "E' vero: abbiamo centrato un ottimo risultato. Peccato che il voto di lista non sia stato altrettanto soddisfacente: abbiamo puntato sulla qualità, rifiutando ogni apertura alle lobbies, e per questo abbiamo sicuramente pagato un prezzo". Resta, ora, la prospettiva del ballottaggio, con eventuali apparentamenti o accordi politici. "Stiamo valutando il da farsi", conferma Marchetti. "Siamo impegnati a verificare l'organicità dei programmi, della composizione del futuro consiglio, delle squadre di governo. Nelle prossime ore scioglieremo la riserva".
A chi guardano i rifondaroli? Anche all'area Vendola. Lo attesta il coordinatore provinciale del movimento "La Puglia per Vendola", Lino Viola, al quale in queste ore il rassemblement capeggiato da Rino Vendola ha consegnato le chiavi della stanza delle strategie elettorali. "Stiamo discutendo col Prc - rivela Viola - a partire dalle priorità programmatiche, per verificare possibili convergenze su punti, quali ad esempio il recupero del centro storico, che già ci vedono sulla stessa lunghezza d'onda". Sarà amore almeno al secondo turno? "Ogni giudizio al riguardo è prematuro", frena Viola, aggiungendo: "E' un momento delicato, decisivo: contano gli uomini e i programmi. E' giusto che i partiti facciano un passo indietro per porre i cittadini, soprattutto gli indecisi, nella condizione di formarsi liberamente un'opinione ed esprimere un voto consapevole". Con la consapevolezza di poter giocare una partita che non si considera ancora perduta. "Siamo in recupero", azzarda il professore. "Vendola ha scontato il ritardo con cui è partita la sua campagna elettorale, e pure il gap di comunicazione: Valente aveva alle sue spalle un'armata. Ma siamo fiduciosi: ce la faremo".
Intanto, s'avvicina la domenica: sarà davvero il giorno buono per stringere nuove parentele?