Gravinesi al volante infrazione costante
Triplicati i verbali amministrativi. E' boom di auto senza assicurazione. I dati delle forze dell'ordine.
giovedì 9 maggio 2013
09.00
Sarà l'odio (o l'indifferenza) per il codice della strada, sarà magari per la crisi che lascia molti senza soldi, sarà per l'intensificarsi dei controlli. Fatto sta che nei primi quattro mesi del 2013 i gravinesi al volante si sono visti appioppare verbali amministrativi alquanto salati e, soprattutto, in numero esponenzialmente superiore rispetto al corrispondente periodo del 2012.
Lo dicono i dati, ufficiosi e parziali (ma comunque utili a delineare la tendenza), in possesso delle forze dell'ordine. Carabinieri e Polizia, attestano le statistiche, dal primo gennaio dal 30 aprile hanno staccato, complessivamente, 228 verbali: 128 li hanno elevati i poliziotti del locale Commissariato, 100 i militari dell'Arma in forza alla Stazione gravinese. Nel primo quadrimestre dello scorso anno erano stati di meno. In proporzione, quasi tre volte in meno. Un'impennata merito, probabilmente, della più fitta rete di controlli che anche su strada avvolge automobilisti e motociclisti, per effetto dei servizi di perlustrazione e pattugliamento del territorio predisposti in maniera congiunta da Carabinieri, Polizia, Corpo Forestale dello Stato e Polizia Municipale. Ma molto incide, altrettanto probabilmente, la spregiudicatezza di chi considera la strada (e i marciapiedi, e gli scivoli per disabili) cosa sua. E di nessun altro.
Parlano ancora i numeri: il 50% delle infrazioni contestate riguarderebbe il mancato rispetto dei divieti d'accesso, in particolare l'ingresso nel centro storico da parte di veicoli non autorizzati, e la guida con uso di telefonino (a quanto pare, sempre più in voga nonostante la sua acclarata pericolosità). Un 20% abbraccerebbe una caterva di svariate violazioni, la più comune delle quali riferibile alla guida senza cintura. Un altro 10%, invece, sarebbe relativo a vetture e motoveicoli sprovvisti di regolare revisione.
E qui s'aprirebbe la pagina delle novità. Legata alla crisi finanziaria, che farebbe sentire i suoi effetti anche nel mondo delle due e delle quattro ruote. "La gente non ha soldi", ragiona un investigatore, uno che sul campo ogni giorno ne vede di cotte e di crude, "ed allora preferisce risparmiare su quelle che considera spese inutili". Tra queste, per l'appunto, la revisione ("perchè tanto", aggiunge l'uomo delle forze dell'ordine, "pensano che l'auto o la moto non ne abbia bisogno") e, per il 20% che resta per arrivare al totale, il mancato rinnovo della copertura assicurativa. E qui i dati procurano i brividi: di non assicurati (o di espositori di tagliandi falsi) in 120 giorni la Polizia ne ha beccati 25. Una ventina li hanno fermati i Carabinieri. Ed almeno un'altra quindicina (da aggiungere dunque al conto) li avrebbero invece sgamati gli agenti della Polizia Municipale. "Quando ce li troviamo di fronte ai posti di blocco - spiega il sottufficiale - si giustificano tutti allo stesso modo: la crisi, i soldi che non ci sono, la necessità di girare comunque in auto per andare al lavoro. Ma non possiamo chiudere un occhio: si tratta di garantire la sicurezza non solo a sè, ma anche agli altri".
Per cui giù con carta e penna, a dispensare sanzioni, qualche volta a malincuore, sempre e comunque nel nome della legge. E nel 2013 ancora neppure giunto al giro di boa, la Gravina motorizzata rischia di battere ogni record e di ritrovarsi ancor più povera di quanto la crisi non imponga. Perchè ignorare il codice della strada farà pure risparmiare in tempo e comodità, ma costa. Soldi, e a volte vite umane.
Lo dicono i dati, ufficiosi e parziali (ma comunque utili a delineare la tendenza), in possesso delle forze dell'ordine. Carabinieri e Polizia, attestano le statistiche, dal primo gennaio dal 30 aprile hanno staccato, complessivamente, 228 verbali: 128 li hanno elevati i poliziotti del locale Commissariato, 100 i militari dell'Arma in forza alla Stazione gravinese. Nel primo quadrimestre dello scorso anno erano stati di meno. In proporzione, quasi tre volte in meno. Un'impennata merito, probabilmente, della più fitta rete di controlli che anche su strada avvolge automobilisti e motociclisti, per effetto dei servizi di perlustrazione e pattugliamento del territorio predisposti in maniera congiunta da Carabinieri, Polizia, Corpo Forestale dello Stato e Polizia Municipale. Ma molto incide, altrettanto probabilmente, la spregiudicatezza di chi considera la strada (e i marciapiedi, e gli scivoli per disabili) cosa sua. E di nessun altro.
Parlano ancora i numeri: il 50% delle infrazioni contestate riguarderebbe il mancato rispetto dei divieti d'accesso, in particolare l'ingresso nel centro storico da parte di veicoli non autorizzati, e la guida con uso di telefonino (a quanto pare, sempre più in voga nonostante la sua acclarata pericolosità). Un 20% abbraccerebbe una caterva di svariate violazioni, la più comune delle quali riferibile alla guida senza cintura. Un altro 10%, invece, sarebbe relativo a vetture e motoveicoli sprovvisti di regolare revisione.
E qui s'aprirebbe la pagina delle novità. Legata alla crisi finanziaria, che farebbe sentire i suoi effetti anche nel mondo delle due e delle quattro ruote. "La gente non ha soldi", ragiona un investigatore, uno che sul campo ogni giorno ne vede di cotte e di crude, "ed allora preferisce risparmiare su quelle che considera spese inutili". Tra queste, per l'appunto, la revisione ("perchè tanto", aggiunge l'uomo delle forze dell'ordine, "pensano che l'auto o la moto non ne abbia bisogno") e, per il 20% che resta per arrivare al totale, il mancato rinnovo della copertura assicurativa. E qui i dati procurano i brividi: di non assicurati (o di espositori di tagliandi falsi) in 120 giorni la Polizia ne ha beccati 25. Una ventina li hanno fermati i Carabinieri. Ed almeno un'altra quindicina (da aggiungere dunque al conto) li avrebbero invece sgamati gli agenti della Polizia Municipale. "Quando ce li troviamo di fronte ai posti di blocco - spiega il sottufficiale - si giustificano tutti allo stesso modo: la crisi, i soldi che non ci sono, la necessità di girare comunque in auto per andare al lavoro. Ma non possiamo chiudere un occhio: si tratta di garantire la sicurezza non solo a sè, ma anche agli altri".
Per cui giù con carta e penna, a dispensare sanzioni, qualche volta a malincuore, sempre e comunque nel nome della legge. E nel 2013 ancora neppure giunto al giro di boa, la Gravina motorizzata rischia di battere ogni record e di ritrovarsi ancor più povera di quanto la crisi non imponga. Perchè ignorare il codice della strada farà pure risparmiare in tempo e comodità, ma costa. Soldi, e a volte vite umane.