Grottelline, i sindaci murgiani soddisfatti ma prudenti
"Dopo il no degli uffici regionali la battaglia continua"
venerdì 28 novembre 2014
09.00
Soddisfatti ma prudenti. All'indomani del clamoroso pronunciamento degli uffici regionali su Grottelline, che rimettono in discussione l'ipotesi di collocare una discarica nel sito vicino Spinazzola, sconfessando le precedenti decisioni politiche, quello dei sindaci murgiani è un coro pressocché unanime, sia pure con qualche sfumatura differente, di apprezzamento per il parere espresso, ma anche di consapevolezza di dover combattere una guerra ancora lunga.
"E' un parere che ci dà ragione – commenta Nicola Di Tullio, primo cittadino di Spinazzola - ma non per questo ora la Regione non farà la discarica. La questione non finisce qui e non abbasseremo la guardia, finché nel piano paesaggistico non si dirà che quella zona non può essere toccata". Spinazzola, specifica Di Tullio, non dice di no a priori a una discarica, "ma che non può essere fatta lì, non solo per i motivi ben noti, ma anche perché una volta colmata la cava, dove si mettono i rifiuti? Possiamo ricevere tutti quelli della Bat, con costi enormi? La Regione deve rispondere su questo. A Trani è stata bloccata per l'inquinamento delle falde acquifere, cosa che potrebbe succedere qui".
"Era ora, la Regione inizia a prendere atto di ciò che diciamo e per cui stiamo lottando da tempo" dichiara soddisfatto di Michele Armienti, sindaco di Poggiorsini, comune sul piede di guerra contro l'ipotesi della discarica da un quarto di secolo. "Sarà dura – avverte il primo cittadino del piccolo centro, che mesi fa nominò Michele Emiliano consigliere "speciale" proprio sul tema di Grottelline - perché ora i politici regionali devono saper dire a se stessi 'abbiamo sbagliato'. Siamo contrari alla discarica per motivi seri, – ribadisce sulla scia del collega spinazzolese- legati alla presenza dei siti storico-archeologici, ma anche quello idrico, visto che a causa del ruscellamento le acque confluiscono nelle falde". Quanto alle ipotesi alternative, Armienti afferma che "occorre trovare una soluzione condivisa da tutti i comuni del territorio, individuando un centro idoneo per tutto il bacino di utenza".
Un argomento, quello della discarica contestata, che tocca anche i vicini comuni di Gravina e Altamura: "Abbiamo aderito alla protesta dei comuni del territorio in totale solidarietà con loro – afferma il sindaco gravinese Alesio Valente – ma occorre assumersi delle responsabilità, perché non è nemmeno giusto che nessuno voglia mai discariche in casa sua, conciliare il principio di tutela ambientale con quello dello smaltimento dei rifiuti. Se, come in questo caso, ci sono prescrizioni e vincoli idrogeologici, archeologici e paesaggistici, occorre tenerne conto". "La Regione ha sconfessato se stessa – è il commento di Mario Stacca, primo cittadino altamurano - commettendo l'ennesimo errore e l'ennesimo dispendio di fondi, quella discarica non si sarebbe mai potuta fare. Presto potremmo trovarci in piena emergenza rifiuti. Dove metterli? Bisognerebbe chiederlo a Nichi Vendola o a chi verrà dopo di lui".
"E' un parere che ci dà ragione – commenta Nicola Di Tullio, primo cittadino di Spinazzola - ma non per questo ora la Regione non farà la discarica. La questione non finisce qui e non abbasseremo la guardia, finché nel piano paesaggistico non si dirà che quella zona non può essere toccata". Spinazzola, specifica Di Tullio, non dice di no a priori a una discarica, "ma che non può essere fatta lì, non solo per i motivi ben noti, ma anche perché una volta colmata la cava, dove si mettono i rifiuti? Possiamo ricevere tutti quelli della Bat, con costi enormi? La Regione deve rispondere su questo. A Trani è stata bloccata per l'inquinamento delle falde acquifere, cosa che potrebbe succedere qui".
"Era ora, la Regione inizia a prendere atto di ciò che diciamo e per cui stiamo lottando da tempo" dichiara soddisfatto di Michele Armienti, sindaco di Poggiorsini, comune sul piede di guerra contro l'ipotesi della discarica da un quarto di secolo. "Sarà dura – avverte il primo cittadino del piccolo centro, che mesi fa nominò Michele Emiliano consigliere "speciale" proprio sul tema di Grottelline - perché ora i politici regionali devono saper dire a se stessi 'abbiamo sbagliato'. Siamo contrari alla discarica per motivi seri, – ribadisce sulla scia del collega spinazzolese- legati alla presenza dei siti storico-archeologici, ma anche quello idrico, visto che a causa del ruscellamento le acque confluiscono nelle falde". Quanto alle ipotesi alternative, Armienti afferma che "occorre trovare una soluzione condivisa da tutti i comuni del territorio, individuando un centro idoneo per tutto il bacino di utenza".
Un argomento, quello della discarica contestata, che tocca anche i vicini comuni di Gravina e Altamura: "Abbiamo aderito alla protesta dei comuni del territorio in totale solidarietà con loro – afferma il sindaco gravinese Alesio Valente – ma occorre assumersi delle responsabilità, perché non è nemmeno giusto che nessuno voglia mai discariche in casa sua, conciliare il principio di tutela ambientale con quello dello smaltimento dei rifiuti. Se, come in questo caso, ci sono prescrizioni e vincoli idrogeologici, archeologici e paesaggistici, occorre tenerne conto". "La Regione ha sconfessato se stessa – è il commento di Mario Stacca, primo cittadino altamurano - commettendo l'ennesimo errore e l'ennesimo dispendio di fondi, quella discarica non si sarebbe mai potuta fare. Presto potremmo trovarci in piena emergenza rifiuti. Dove metterli? Bisognerebbe chiederlo a Nichi Vendola o a chi verrà dopo di lui".