Grottesolagne, Divella: “Denunciare ogni atto vandalico”

Il primo cittadino interviene sullo scempio alla palestra. Ancora penalizzato il precario mondo dello sport gravinese

mercoledì 3 novembre 2010 19.33
A cura di Domingo Mastromatteo
Il Sindaco Divella prende le distanze rispetto a quanto accaduto (e da questo sito documentato) alla palestra di Grottesolagne, dove nei giorni scorsi si è verificato l'ennesimo atto vandalico perpetrato a danno del patrimonio infrastrutturale sportivo e gravinese in generale. Ma – ci si consenta la chiosa – il grave episodio è sintomatico della scarsa attenzione rivestita verso il mondo sportivo locale.

Se da un lato il primo cittadino bene fa a "condannare con fermezza i ripetuti comportamenti scellerati che minano il nostro comune senso civico", dicendo che si tratta "non solo di un danno economico, ma soprattutto un danno ai nostri ragazzi"; se legittimamente ricorda che sono "atti privi di ogni logica che costituiscono un pericolo per la salvaguardia e l'integrità del nostro essere cittadini gravinesi"; se, ancora, in maniera sacrosanta rivolge l'invito a condannare e a denunciare con forza e indignazione ogni atto vandalico di cui siamo testimoni", ricordando che "è compito e dovere di ciascun cittadino rispettare, mantenerne il decoro e osservare le regole", è pur vero che quanto accaduto all'impianto sportivo è il riflesso delle attenzioni mostrate verso questo settore da questa e dalle precedenti amministrazioni, al di là dei proclami elettorali.

Certo, se l'atto vandalico avesse interessato qualche altra struttura, non saremmo stati qui a soffermarci sul problema sport. Ma l'occasione è propizia per ricordare (e interrogare) gli amministratori sul loro apporto (scarso, se non nullo, va detto) mostrato verso il miglioramento e/o l'avvio dei lavori per nuove infrastrutture. Oltre che discutere della vigilanza verso tali strutture, problema non di secondaria importanza.

Dire alla comunità di condannare ogni atto vandalico va bene, ma lascia il tempo che trova. È l'amara verità. Fare piuttosto qualcosa di concreto per il territorio lascia un segno intangibile di attenzione per la problematica sportiva. Una piscina che tarda ad arrivare, un campo in erbetta più volte promesso e mai realizzato, strutture precarie e mal funzionanti. Ecco la questione da contestare e da rilanciare. Purtroppo anche questa amministrazione, salvo qualche manifestazione, sin qui non ha fatto nulla per rilanciare l'immagine dello sport a Gravina. Lo conferma, ahimé, il triplo cambio di assessore nell'arco di poco più di un anno. Risultato: associazioni sportive sempre più in affanno e costanti elogi verso gli impianti dei paesi limitrofi. Perché non invertire la rotta, allora? Questo sarebbe un successo sicuro in termini di popolarità e gradimento, aspetti che stanno a cuore a chi pratica politica…