"Gutta cavat lapidem": le associazioni culturali murgiane fanno rete
“La Scaletta” di Matera come modello di “utopia possibile”
domenica 25 gennaio 2015
12.03
"La cultura rende inevitabile ciò che è altamente improbabile".
La frase che campeggia l'immagine della piazza materana esultante dopo la straordinaria vittoria nella corsa a Capitale europea della cultura riassume l'auspicio di "Gutta cavat lapidem", l'iniziativa presentata all'A.B.M.C. di Altamura, con il sostegno della Confcommercio, e organizzata dalle realtà culturali murgiane che si battono per la valorizzazione dei segni distintivi del territorio.
Obiettivo, come spiegano gli organizzatori, è creare un comitato permanente per un'azione sistemica finalizzata al recupero dei beni, accrescendo il senso di comunità e demolendo il provincialismo per un autentico sviluppo culturale ed economico. Un progetto pilota, quello che inaugura il sodalizio, che vuole costituire solo il primo passo verso un lavoro sinergico e metodico proiettato verso il futuro.
A essere rappresentate nella volontà di fare rete sul territorio le città di Santeramo, con "Paese mio", che promuove da anni il patrimonio cittadino e si batte per tutelare il vallone della Silica e la flora tipica del territorio; Altamura, con "Il cuore di Altamura", impegnata per il recupero del centro storico attraverso la progettazione partecipata per un concorso d'idee, "Esperimenti architettonici", che si batte per la riqualificazione dei sottani, il C.A.R.S., da oltre 60 anni attivo sul fronte della speleologia e protagonista del ritrovamento dell'Uomo preistorico e del recupero del Pulo, e l'Archivio Biblioteca Museo Civico, che custodisce le preziose pergamene medievali cittadine e il sito di Casal Sabini; "Ferula ferita", compagnia che promuove il teatro e la poesia come terapia, informazione e come espressione politica; "Spiragli", da anni impegnata per il recupero e la tutela delle orme dei dinosauri di Cava Pontrelli e promotrice di un protocollo d'intesa tra i sindaci dell'area metropolitana murgiana. "Gravina sotterranea", con i suoi percorsi turistici in cantine, cunicoli ed acquedotti cittadini, "Undergrà", impegnata nel censimento e nella valorizzazione degli ipogei, e "Siamo tutti tufi", che ha rimesso al centro dell'agenda politica il centro storico, sono le realtà gravinesi attive sul fronte del recupero del sottosuolo e del cuore rupestre della città.
Ma sono le associazioni materane le protagoniste della serata, per il loro storico esempio, simboli di un'utopia diventata realtà: "Negli anni '50 avevano un sogno, scrollarci di dosso la subalternità e la sudditanza per riscoprire la dignità di essere meridionali", spiega Ivan Focaccia, protagonista con "La Scaletta" della lunga marcia che ha portato la Città dei Sassi da "vergogna nazionale" a Patrimonio dell'umanità e Capitale della cultura. Un sogno esigente di pochi "apostoli controcorrente" caparbiamente convinti delle potenzialità di un territorio unico figlio di una storia millenaria, divenuto realtà attraverso una tenace battaglia concretizzatasi nell'attenzione della politica nazionale e internazionale e sancita in una serie di iniziative legislative che hanno dato corpo all'orgoglio dell'appartenenza: "Non più figli della miseria, ma della storia", afferma con commozione Focaccia.
Gemmazione diretta de "La Scaletta", che vanta una nutrita sezione giovanile pronta a raccogliere il testimone dei fondatori, è la fondazione Zetema, nata nel 1998 come soggetto attuatore del distretto dell'habitat rupestre, secondo i concetti di appartenenza e specificità, e gli elementi distintivi di Matera, ovvero la perennità della presenza umana nel suo ambiente unico. Dal restauro della Cripta del Peccato Originale, al Musma, unico museo in grotta al mondo, alla Casa di Ortega, alla sede decentrata dell'Istituto per il restauro, tanti i progetti realizzati, come sottolinea Raffaello De Ruggieri, "senza lamentele ma come formiche lucane e squali in movimento", reperendo fondi senza passare dalla politica e creando una ricaduta occupazionale. Prossimi progetti, la valorizzazione della Grotta dei pipistrelli ed il Centro di Geodesia spaziale. "Dai sogni all'impresa" è invece lo slogan di "Casa Netural", che attraverso la condivisione di idee e saperi, ma soprattutto delle persone, ha realizzato un'inedita esplorazione delle realtà nascoste della Lucania.
Un modello, quello di Matera, di "goccia che scava la roccia", a cui tutto il territorio murgiano guarda al di là degli steccati regionali.
La frase che campeggia l'immagine della piazza materana esultante dopo la straordinaria vittoria nella corsa a Capitale europea della cultura riassume l'auspicio di "Gutta cavat lapidem", l'iniziativa presentata all'A.B.M.C. di Altamura, con il sostegno della Confcommercio, e organizzata dalle realtà culturali murgiane che si battono per la valorizzazione dei segni distintivi del territorio.
Obiettivo, come spiegano gli organizzatori, è creare un comitato permanente per un'azione sistemica finalizzata al recupero dei beni, accrescendo il senso di comunità e demolendo il provincialismo per un autentico sviluppo culturale ed economico. Un progetto pilota, quello che inaugura il sodalizio, che vuole costituire solo il primo passo verso un lavoro sinergico e metodico proiettato verso il futuro.
A essere rappresentate nella volontà di fare rete sul territorio le città di Santeramo, con "Paese mio", che promuove da anni il patrimonio cittadino e si batte per tutelare il vallone della Silica e la flora tipica del territorio; Altamura, con "Il cuore di Altamura", impegnata per il recupero del centro storico attraverso la progettazione partecipata per un concorso d'idee, "Esperimenti architettonici", che si batte per la riqualificazione dei sottani, il C.A.R.S., da oltre 60 anni attivo sul fronte della speleologia e protagonista del ritrovamento dell'Uomo preistorico e del recupero del Pulo, e l'Archivio Biblioteca Museo Civico, che custodisce le preziose pergamene medievali cittadine e il sito di Casal Sabini; "Ferula ferita", compagnia che promuove il teatro e la poesia come terapia, informazione e come espressione politica; "Spiragli", da anni impegnata per il recupero e la tutela delle orme dei dinosauri di Cava Pontrelli e promotrice di un protocollo d'intesa tra i sindaci dell'area metropolitana murgiana. "Gravina sotterranea", con i suoi percorsi turistici in cantine, cunicoli ed acquedotti cittadini, "Undergrà", impegnata nel censimento e nella valorizzazione degli ipogei, e "Siamo tutti tufi", che ha rimesso al centro dell'agenda politica il centro storico, sono le realtà gravinesi attive sul fronte del recupero del sottosuolo e del cuore rupestre della città.
Ma sono le associazioni materane le protagoniste della serata, per il loro storico esempio, simboli di un'utopia diventata realtà: "Negli anni '50 avevano un sogno, scrollarci di dosso la subalternità e la sudditanza per riscoprire la dignità di essere meridionali", spiega Ivan Focaccia, protagonista con "La Scaletta" della lunga marcia che ha portato la Città dei Sassi da "vergogna nazionale" a Patrimonio dell'umanità e Capitale della cultura. Un sogno esigente di pochi "apostoli controcorrente" caparbiamente convinti delle potenzialità di un territorio unico figlio di una storia millenaria, divenuto realtà attraverso una tenace battaglia concretizzatasi nell'attenzione della politica nazionale e internazionale e sancita in una serie di iniziative legislative che hanno dato corpo all'orgoglio dell'appartenenza: "Non più figli della miseria, ma della storia", afferma con commozione Focaccia.
Gemmazione diretta de "La Scaletta", che vanta una nutrita sezione giovanile pronta a raccogliere il testimone dei fondatori, è la fondazione Zetema, nata nel 1998 come soggetto attuatore del distretto dell'habitat rupestre, secondo i concetti di appartenenza e specificità, e gli elementi distintivi di Matera, ovvero la perennità della presenza umana nel suo ambiente unico. Dal restauro della Cripta del Peccato Originale, al Musma, unico museo in grotta al mondo, alla Casa di Ortega, alla sede decentrata dell'Istituto per il restauro, tanti i progetti realizzati, come sottolinea Raffaello De Ruggieri, "senza lamentele ma come formiche lucane e squali in movimento", reperendo fondi senza passare dalla politica e creando una ricaduta occupazionale. Prossimi progetti, la valorizzazione della Grotta dei pipistrelli ed il Centro di Geodesia spaziale. "Dai sogni all'impresa" è invece lo slogan di "Casa Netural", che attraverso la condivisione di idee e saperi, ma soprattutto delle persone, ha realizzato un'inedita esplorazione delle realtà nascoste della Lucania.
Un modello, quello di Matera, di "goccia che scava la roccia", a cui tutto il territorio murgiano guarda al di là degli steccati regionali.