Hobbisti agricoli, monta il malcontento. A rischio le colture
Valente: “Io sono dalla vostra parte”
venerdì 17 aprile 2020
Hobbismo agricolo: Valente interviene per chiarire qual è la situazione. Sulle incertezze e il malcontento che animano la comunità sulla questione, il sindaco ha voluto dare delucidazioni ai cittadini gravinesi, preannunciando le azioni che intende mettere in campo per poter supportare la causa.
La questione è molto sentita tra i cittadini. Sono in tanti i gravinesi, che pur non svolgendo la professione agricola, hanno nelle proprie disponibilità degli appezzamenti di terreno dove coltivare ortaggi, ulivi o vigneti, ma anche crescere animali da cortile, per poi portare sulla tavola i prodotti della propria terra.
Con i decreti per il contenimento del contagio da coronavirus questi hobbisti dell'agricoltura si sono visti negare il diritto a poter accedere liberamente ai propri campi, con un danno per le coltura che difficilmente, se non si corre ai ripari, si potrà recuperare. Alcune regioni però sulla questione hanno legiferato in proprio. La vicina Basilicata da ieri ha dato l'autorizzazione su tutto il territorio lucano alle uscite "per provvedere alla conduzione di fondi rustici di proprietà, piccoli poderi, orti e vigneti per i trattamenti fitosanitari, l'attività florovivaistica non professionale, la riproduzione vegetale e la coltivazione di colture agricole anche non permanenti ad uso familiare, nonché per la gestione e la cura degli animali''.
La regione Puglia, invece, con una circolare ha deciso di consentire lo svolgimento delle attività agricole non professionali, solo nelle zone dove c'è il problema della xylella o aree limitrofe, tagliando fuori gli altri territori regionali e creando non pochi mugugni tra i proprietari di piccoli poderi. Un malcontento che a Gravina è giunto all'orecchio del sindaco Valente che ha voluto rassicurare la comunità.
"Io sono dalla vostra parte"- ha detto Valente, che ha interpellato la Regione sulla vicenda, inviando una lettera nella quale si chiederà una deroga per il nostro territorio. "Non è una mia competenza. Aspetteremo le risposte delle autorità, anche perché a Gravina ci sono tante famiglie che vivono di vocazione agricola"- ha commentato il sindaco.
Un problema diffuso anche in altre zone d'Italia, tant'è che in Parlamento hanno proposto di emendare il provvedimento per andare incontro agli hobbisti che chiedono la legittimità di potersi recare nei propri poderi senza contravvenire alle norme che limitano gli spostamenti.
La questione è molto sentita tra i cittadini. Sono in tanti i gravinesi, che pur non svolgendo la professione agricola, hanno nelle proprie disponibilità degli appezzamenti di terreno dove coltivare ortaggi, ulivi o vigneti, ma anche crescere animali da cortile, per poi portare sulla tavola i prodotti della propria terra.
Con i decreti per il contenimento del contagio da coronavirus questi hobbisti dell'agricoltura si sono visti negare il diritto a poter accedere liberamente ai propri campi, con un danno per le coltura che difficilmente, se non si corre ai ripari, si potrà recuperare. Alcune regioni però sulla questione hanno legiferato in proprio. La vicina Basilicata da ieri ha dato l'autorizzazione su tutto il territorio lucano alle uscite "per provvedere alla conduzione di fondi rustici di proprietà, piccoli poderi, orti e vigneti per i trattamenti fitosanitari, l'attività florovivaistica non professionale, la riproduzione vegetale e la coltivazione di colture agricole anche non permanenti ad uso familiare, nonché per la gestione e la cura degli animali''.
La regione Puglia, invece, con una circolare ha deciso di consentire lo svolgimento delle attività agricole non professionali, solo nelle zone dove c'è il problema della xylella o aree limitrofe, tagliando fuori gli altri territori regionali e creando non pochi mugugni tra i proprietari di piccoli poderi. Un malcontento che a Gravina è giunto all'orecchio del sindaco Valente che ha voluto rassicurare la comunità.
"Io sono dalla vostra parte"- ha detto Valente, che ha interpellato la Regione sulla vicenda, inviando una lettera nella quale si chiederà una deroga per il nostro territorio. "Non è una mia competenza. Aspetteremo le risposte delle autorità, anche perché a Gravina ci sono tante famiglie che vivono di vocazione agricola"- ha commentato il sindaco.
Un problema diffuso anche in altre zone d'Italia, tant'è che in Parlamento hanno proposto di emendare il provvedimento per andare incontro agli hobbisti che chiedono la legittimità di potersi recare nei propri poderi senza contravvenire alle norme che limitano gli spostamenti.