I cinque stelle chiedono le dimissioni di Lupoli
Chi ha pagato i lavori a Contrada Graviglione?
giovedì 22 ottobre 2015
Su una cosa sono tutti d'accordo: le autorizzazioni per la bitumazione riguardavano esclusivamente la strada principale della contrada Graviglione. Dunque solo la parte pubblica.
Allora chi ha autorizzato i lavori anche nelle traverse e soprattutto nei pressi della casa di campagna del Presidente del Consiglio?
Il pasticcio di contrada Graviglione continua a movimentare la vita politica cittadina e dopo le spiegazioni giunte mercoledì da Palazzo di città, i grillini vanno oltre e chiedono le dimissioni del presidente del Consiglio che "nei mesi scorsi è stato oggetto di una richiesta di sfiducia, poi rivelatasi pretestuosa, le cui motivazioni non sono tuttavia mai state esplicitate alla cittadinanza" sottolineano i pentastellati ricordando "il rimborso di circa 60mila euro ottenuto dal Comune per oneri di urbanizzazione destinati ad una ditta ormai cessata, mentre c'è gente che da 10 anni attende di riscuotere quanto gli spetta di diritto. È per queste e con queste motivazioni, oltre che per l'inadeguatezza al ruolo che dimostra ad ogni seduta di consiglio, che chiediamo le sue dimissioni da presidente del consiglio comunale di Gravina".
E tornando alla questione Graviglione: "I passaggi da contestare sono molteplici, in primis la scelta di asfaltare ed illuminare, con l'installazione di due lampioni pubblici, una delle tante contrade gravinesi e specificatamente quella in cui insiste la villa del pluriconsigliere comunale Giacinto Lupoli. La scelta di procedere con la sistemazione di tale contrada resta quindi quantomeno contestabile dal punto di vista delle priorità di intervento che la cittadinanza si sarebbe aspettata, tuttavia resta un atto legittimo, dal punto di vista formale, ma a nostro avviso non equo".
E per quanto riguarda le autorizzazioni che a quanto pare mancherebbero del tutto, ci si chiede se avrà provveduto lo stesso Lupoli a saldare i costi dei lavori sulle aree adiacenti la sua proprietà ma soprattutto, se davvero si tratta di lavori non autorizzati, chi pagherà l'eventuale ed auspicabile rimozione dell'asfalto?
Sotto la lente grillina anche il costo dell'opera: "I lavori, per un ammontare di 30mila euro, sono stati affidati in parte con trattativa privata e svolti in maniera non ottimale. La valutazione non è soggettiva, ci sono parametri, come il tappeto di 3 cm ed il binder di 7 cm, che non sono stati rispettati, l'asfalto è spesso solo 5 centimetri e non ci sono cordoli. D'altronde ci sarebbero volute ben altre cifre per compiere un lavoro ben fatto sulle superfici che si è andati a coprire ma, nel frattempo, l'utilizzo scriteriato di questi 30mila euro non costituiscono forse un danno erariale per le casse comunali? È accettabile che si continui a sperperare denaro pubblico con così tanta sufficienza ed assenza di programmazione?".
Allora chi ha autorizzato i lavori anche nelle traverse e soprattutto nei pressi della casa di campagna del Presidente del Consiglio?
Il pasticcio di contrada Graviglione continua a movimentare la vita politica cittadina e dopo le spiegazioni giunte mercoledì da Palazzo di città, i grillini vanno oltre e chiedono le dimissioni del presidente del Consiglio che "nei mesi scorsi è stato oggetto di una richiesta di sfiducia, poi rivelatasi pretestuosa, le cui motivazioni non sono tuttavia mai state esplicitate alla cittadinanza" sottolineano i pentastellati ricordando "il rimborso di circa 60mila euro ottenuto dal Comune per oneri di urbanizzazione destinati ad una ditta ormai cessata, mentre c'è gente che da 10 anni attende di riscuotere quanto gli spetta di diritto. È per queste e con queste motivazioni, oltre che per l'inadeguatezza al ruolo che dimostra ad ogni seduta di consiglio, che chiediamo le sue dimissioni da presidente del consiglio comunale di Gravina".
E tornando alla questione Graviglione: "I passaggi da contestare sono molteplici, in primis la scelta di asfaltare ed illuminare, con l'installazione di due lampioni pubblici, una delle tante contrade gravinesi e specificatamente quella in cui insiste la villa del pluriconsigliere comunale Giacinto Lupoli. La scelta di procedere con la sistemazione di tale contrada resta quindi quantomeno contestabile dal punto di vista delle priorità di intervento che la cittadinanza si sarebbe aspettata, tuttavia resta un atto legittimo, dal punto di vista formale, ma a nostro avviso non equo".
E per quanto riguarda le autorizzazioni che a quanto pare mancherebbero del tutto, ci si chiede se avrà provveduto lo stesso Lupoli a saldare i costi dei lavori sulle aree adiacenti la sua proprietà ma soprattutto, se davvero si tratta di lavori non autorizzati, chi pagherà l'eventuale ed auspicabile rimozione dell'asfalto?
Sotto la lente grillina anche il costo dell'opera: "I lavori, per un ammontare di 30mila euro, sono stati affidati in parte con trattativa privata e svolti in maniera non ottimale. La valutazione non è soggettiva, ci sono parametri, come il tappeto di 3 cm ed il binder di 7 cm, che non sono stati rispettati, l'asfalto è spesso solo 5 centimetri e non ci sono cordoli. D'altronde ci sarebbero volute ben altre cifre per compiere un lavoro ben fatto sulle superfici che si è andati a coprire ma, nel frattempo, l'utilizzo scriteriato di questi 30mila euro non costituiscono forse un danno erariale per le casse comunali? È accettabile che si continui a sperperare denaro pubblico con così tanta sufficienza ed assenza di programmazione?".