Idv stoppa il Pd: “Aprire a Sel e indire le primarie di coalizione”
E i “Moderati e Popolari”: “Non abbiamo stretto alleanze con nessuno”
lunedì 23 gennaio 2012
19.38
"La foto di Vasto è più che mai attuale ed è la base per allargare ancora di più la coalizione. Alle amministrative di Gravina il centrosinistra vada unito".
Le parole? Sono pietre. Quelle che arrivano dal cuore di Italia dei valori sono macigni. E nella loro corsa verso le valli del confronto politico rischiano di travolgere tutto ciò che incontrano sul loro cammino. Compresa l'alleanza, che pareva cosa fatta a Gravina, tra Pd, dipietristi, Terzo Polo e liste varie. Perché quelle parole, che Vincenzo Florio posta sul suo profilo facebook in un tiepido pomeriggio d'inverno, non sono solo l'opinione dell'uomo che proprio Idv ha offerto come candidato sindaco agli alleati, allo stesso tavolo sul quale già il Pd aveva avanzato il nominativo del suo segretario Alesio Valente: sono pure il pensiero, col quale fare comunque i conti, di chi nella segreteria provinciale di Idv ricopre il ruolo di responsabile del partito nell'area murgiana.
In città, a dire il vero, tra le fila di Idv nessuno conferma ufficialmente succo e portata delle dichiarazioni targate Florio, ma la contemporanea mancanza di smentite e critiche (almeno per il momento) sembra suonare come adesione alla linea. "A Roma in questi giorni si è discusso del posizionamento di Idv in vista delle amministrative", spiegano dalla segreteria provinciale. "Il confronto – s'aggiunge – ha portato a privilegiare l'alleanza con Pd e Sel, per come delineato lo scorso settembre a Vasto, quale base su cui costruire eventualmente, in seconda battuta, un allargamento della coalizione".
Ovvero, l'esatto contrario di quanto finora accaduto a Gravina, dove dunque scelte che sembravano consolidate potrebbero tornare in discussione. "Ne riparleremo nei prossimi giorni, forse già mercoledì, nel corso di una riunione alla quale dovrebbero intervenire i nostri vertici regionali e provinciali", si lasciano sfuggire i dipietristi gravinesi, non scartando neppure l'ipotesi di chiedere agli alleati di Pd e Terzo Polo di arrivare alla designazione del candidato sindaco attraverso il metodo delle primarie. Ancora Florio: "In tutte le città in cui si andrà al voto, dunque anche a Gravina, dobbiamo fare ciò che abbiamo fatto a Lecce, cioè puntare alle primarie e aprire le nostre liste alla città, senza chiuderci in noi stessi".
Un mutamento di rotta atteso ora alla prova dei fatti, ma che se confermato potrebbe far saltare, molto probabilmente, il banco dell'intesa con Pd e Terzo Polo.
Nel frattempo, dall'area centrista alternativa alla triade Udc-Api-Fli arrivano criptiche rivendicazioni di autonomia. "Sono infondate le voci di una presunta adesione ad una pseudonima collocazione di schieramento", dice (testualmente) il leader cittadino di "Moderati e Popolari", Pietro Mangione. "Tali affermazioni, del tutto irresponsabili", prosegue l'esponente del movimento che fa capo ai consiglieri regionali Oliveri, Canonico e Buccoliero, "sono dettate per lo più dal nervosismo di taluni per la paura di perdere le elezioni. Preciso, in sintonia con gli amici che rappresento, che la nostra lista, a differenza di altre, lavora per la governabilità e per gli interessi esclusivi delle nostra martoriata città, cercando di creare le condizioni indispensabili affinchè si torni a parlare di Gravina e dei problemi dei gravinesi".
Le parole? Sono pietre. Quelle che arrivano dal cuore di Italia dei valori sono macigni. E nella loro corsa verso le valli del confronto politico rischiano di travolgere tutto ciò che incontrano sul loro cammino. Compresa l'alleanza, che pareva cosa fatta a Gravina, tra Pd, dipietristi, Terzo Polo e liste varie. Perché quelle parole, che Vincenzo Florio posta sul suo profilo facebook in un tiepido pomeriggio d'inverno, non sono solo l'opinione dell'uomo che proprio Idv ha offerto come candidato sindaco agli alleati, allo stesso tavolo sul quale già il Pd aveva avanzato il nominativo del suo segretario Alesio Valente: sono pure il pensiero, col quale fare comunque i conti, di chi nella segreteria provinciale di Idv ricopre il ruolo di responsabile del partito nell'area murgiana.
In città, a dire il vero, tra le fila di Idv nessuno conferma ufficialmente succo e portata delle dichiarazioni targate Florio, ma la contemporanea mancanza di smentite e critiche (almeno per il momento) sembra suonare come adesione alla linea. "A Roma in questi giorni si è discusso del posizionamento di Idv in vista delle amministrative", spiegano dalla segreteria provinciale. "Il confronto – s'aggiunge – ha portato a privilegiare l'alleanza con Pd e Sel, per come delineato lo scorso settembre a Vasto, quale base su cui costruire eventualmente, in seconda battuta, un allargamento della coalizione".
Ovvero, l'esatto contrario di quanto finora accaduto a Gravina, dove dunque scelte che sembravano consolidate potrebbero tornare in discussione. "Ne riparleremo nei prossimi giorni, forse già mercoledì, nel corso di una riunione alla quale dovrebbero intervenire i nostri vertici regionali e provinciali", si lasciano sfuggire i dipietristi gravinesi, non scartando neppure l'ipotesi di chiedere agli alleati di Pd e Terzo Polo di arrivare alla designazione del candidato sindaco attraverso il metodo delle primarie. Ancora Florio: "In tutte le città in cui si andrà al voto, dunque anche a Gravina, dobbiamo fare ciò che abbiamo fatto a Lecce, cioè puntare alle primarie e aprire le nostre liste alla città, senza chiuderci in noi stessi".
Un mutamento di rotta atteso ora alla prova dei fatti, ma che se confermato potrebbe far saltare, molto probabilmente, il banco dell'intesa con Pd e Terzo Polo.
Nel frattempo, dall'area centrista alternativa alla triade Udc-Api-Fli arrivano criptiche rivendicazioni di autonomia. "Sono infondate le voci di una presunta adesione ad una pseudonima collocazione di schieramento", dice (testualmente) il leader cittadino di "Moderati e Popolari", Pietro Mangione. "Tali affermazioni, del tutto irresponsabili", prosegue l'esponente del movimento che fa capo ai consiglieri regionali Oliveri, Canonico e Buccoliero, "sono dettate per lo più dal nervosismo di taluni per la paura di perdere le elezioni. Preciso, in sintonia con gli amici che rappresento, che la nostra lista, a differenza di altre, lavora per la governabilità e per gli interessi esclusivi delle nostra martoriata città, cercando di creare le condizioni indispensabili affinchè si torni a parlare di Gravina e dei problemi dei gravinesi".