Il Centro Democratico apre la campagna elettorale
E mena fendenti al sindaco Valente ed alla maggioranza. Canonico: "Pretendiamo pari dignità".
giovedì 7 febbraio 2013
14.35
Il Centro Democratico è in piena campagna elettorale. Mercoledì sera, iscritti e dirigenti del "partito novello", per dirla alla maniera del coordinatore Antonello Galtieri, hanno esposto al cinema "Sidion" quello che sarà il modus operandi della forza politica nata a livello nazionale su iniziativa dell'ex rutelliano Bruno Tabacci e dell'ex parlamentare dipietrista Massimo Donadi.
E' stato proprio Galtieri a definire i contorni dell'impronta della nuova formazione, "che vuole fare una politica alla vecchia maniera, diventando lo strumento nelle mani del nostro popolo e non il contrario". E spostando i riflettori su Gravina, a proposito dei contrasti con il resto della maggioranza che sostiene l'amministrazione Valente, ha spiegato: "Abbiamo avuto, e sono ancora in corso, delle problematiche con l'amministrazione. Abbiamo sposato fin dall'inizio l'amministrazione Valente perchè avevamo uno scopo che ci vedeva partecipi. Per quanto riguarda il nostro impegno amministrativo, i nostri consiglieri resteranno a dire la loro, concediamo loro del tempo perchè abbiamo sempre pensato in una ricucitura reale. L'abbiamo fatto adesso perchè nei primi mesi eravamo immaturi e non potevamo creare una fibrillazione esagerata all'interno della maggioranza. C'è tutto il tempo per ricucire, ma a delle condizioni ben precise: avere più considerazione per i nostri consiglieri ed inoltre dare più spazio alle associazioni dei professionisti che posso e devono dire la loro, per mettere in campo tutte le intelligenze per dare un valore aggiunto alla nostra comunità".
Nella sala gremita è poi intervenuto il consigliere regionale Nicola Canonico, candidato al Senato. Canonico ha rimarcato l'importanza degli investimenti che gli imprenditori devono effettuare sul territorio e richiamato l'attenzione sul centro direzionale, auspicando che venga presto riaperto dall'amministrazione comunale alla quale inoltre, ha rivolto un monito: "Il dialogo e il confronto in politica sono aspetti fondamentali". Ha inoltre aggiunto: "Vogliamo governare con il centrosinistra ma non siamo attaccati ad alcuno sgabello assessorile o comunale: la dignità politica dei nostri amministratori deve essere rispettata, oppure si deve avere il coraggio di dire che non ci vogliono in maggioranza".
A questa voce si è unita quella del consigliere comunale Maria Ariani. Nel suo intervento la Ariani ha illustrato le motivazioni che l'hanno spinta, con i suoi colleghi Giacinto Lupoli e Francesco Santomasi, ad abbandonare il Fli, che "fin da subito - ha detto - ha recitato un ruolo di comparsa e non di protagonista nella crescita di Gravina. Siamo stati messi da parte e spesso nemmeno informati sulle scelte da mettere in campo. Non ci siamo più sentiti garantiti da un partito che poi è addirittura scomparso sia a livello provinciale che regionale. Adesso siamo a casa".
Giacinto Lupoli, presidente del consiglio, prendendo la parola in apertura dei lavori aveva sottolineato il medesimo dato, ponendo l'accento sulla volontà di "sposare idee giuste", quelle "che trovano riscontro nei programmi di Nicola Canonico e Pasquale Di Rella". Quest'ultimo, candidato alla Camera, con toni spiccatamente antiberlusconiani ha spiegato che "il Centro Democratico non è un corpo estraneo, ma al pari di Sel e Pd è all'interno della coalizione che vuole Bersani presidente del consiglio ed ha quindi pari dignità. Inoltre, vogliamo che Gravina sia rappresentata da un consigliere regionale di questa città".
Diverse le voci che hanno preso parte al dibattito. Tra le altre, anche quelle del neo consigliere regionale Giacinto Forte, dell'ex dirigente dell'Idv Vincenzo Florio e del consigliere comunale Francesco Santomasi, egli pure candidato alla Camera. Assente, invece, l'altro consigliere comunale candidato con il Centro Democratico, Raffaele Lorusso: ufficialmente, per motivi di salute. Politicamente, chissà.
(a cura di Ilaria Logruosso)
E' stato proprio Galtieri a definire i contorni dell'impronta della nuova formazione, "che vuole fare una politica alla vecchia maniera, diventando lo strumento nelle mani del nostro popolo e non il contrario". E spostando i riflettori su Gravina, a proposito dei contrasti con il resto della maggioranza che sostiene l'amministrazione Valente, ha spiegato: "Abbiamo avuto, e sono ancora in corso, delle problematiche con l'amministrazione. Abbiamo sposato fin dall'inizio l'amministrazione Valente perchè avevamo uno scopo che ci vedeva partecipi. Per quanto riguarda il nostro impegno amministrativo, i nostri consiglieri resteranno a dire la loro, concediamo loro del tempo perchè abbiamo sempre pensato in una ricucitura reale. L'abbiamo fatto adesso perchè nei primi mesi eravamo immaturi e non potevamo creare una fibrillazione esagerata all'interno della maggioranza. C'è tutto il tempo per ricucire, ma a delle condizioni ben precise: avere più considerazione per i nostri consiglieri ed inoltre dare più spazio alle associazioni dei professionisti che posso e devono dire la loro, per mettere in campo tutte le intelligenze per dare un valore aggiunto alla nostra comunità".
Nella sala gremita è poi intervenuto il consigliere regionale Nicola Canonico, candidato al Senato. Canonico ha rimarcato l'importanza degli investimenti che gli imprenditori devono effettuare sul territorio e richiamato l'attenzione sul centro direzionale, auspicando che venga presto riaperto dall'amministrazione comunale alla quale inoltre, ha rivolto un monito: "Il dialogo e il confronto in politica sono aspetti fondamentali". Ha inoltre aggiunto: "Vogliamo governare con il centrosinistra ma non siamo attaccati ad alcuno sgabello assessorile o comunale: la dignità politica dei nostri amministratori deve essere rispettata, oppure si deve avere il coraggio di dire che non ci vogliono in maggioranza".
A questa voce si è unita quella del consigliere comunale Maria Ariani. Nel suo intervento la Ariani ha illustrato le motivazioni che l'hanno spinta, con i suoi colleghi Giacinto Lupoli e Francesco Santomasi, ad abbandonare il Fli, che "fin da subito - ha detto - ha recitato un ruolo di comparsa e non di protagonista nella crescita di Gravina. Siamo stati messi da parte e spesso nemmeno informati sulle scelte da mettere in campo. Non ci siamo più sentiti garantiti da un partito che poi è addirittura scomparso sia a livello provinciale che regionale. Adesso siamo a casa".
Giacinto Lupoli, presidente del consiglio, prendendo la parola in apertura dei lavori aveva sottolineato il medesimo dato, ponendo l'accento sulla volontà di "sposare idee giuste", quelle "che trovano riscontro nei programmi di Nicola Canonico e Pasquale Di Rella". Quest'ultimo, candidato alla Camera, con toni spiccatamente antiberlusconiani ha spiegato che "il Centro Democratico non è un corpo estraneo, ma al pari di Sel e Pd è all'interno della coalizione che vuole Bersani presidente del consiglio ed ha quindi pari dignità. Inoltre, vogliamo che Gravina sia rappresentata da un consigliere regionale di questa città".
Diverse le voci che hanno preso parte al dibattito. Tra le altre, anche quelle del neo consigliere regionale Giacinto Forte, dell'ex dirigente dell'Idv Vincenzo Florio e del consigliere comunale Francesco Santomasi, egli pure candidato alla Camera. Assente, invece, l'altro consigliere comunale candidato con il Centro Democratico, Raffaele Lorusso: ufficialmente, per motivi di salute. Politicamente, chissà.
(a cura di Ilaria Logruosso)