Il centro servizi di Santa Sofia si farà.
Aggiudicato il bando in via definitiva.
sabato 12 ottobre 2013
11.50
Il monastero di Santa Sofia ospiterà il centro servizi.
L'appalto per il lavori di risanamento della struttura, è stato affidato definitivamente alla "Cooperativa archeologica" di Firenze, impegnata in numerose attività di restauro e promozione culturale a livello nazionale. Alla suddetta cooperativa, inoltre, era stato già affidato in via temporanea l'appalto per la realizzazione del centro servizi.
L'idea di riportare alla vita il monastero nasce nel 2009, quando, è stato approvato il progetto di "Recupero tecnico-funzionale e completamento dell'ex convento di S. Sofia per la realizzazione del centro servizi per la valorizzazione del patrimonio culturale della città murgiana". Poi, una serie di pastoie burocratiche ne avevano messo a repentaglio la messa in atto.
A causa della mancata presentazione di un progetto entro i termini prestabiliti e, l'occupazione abusiva da parte di sette famiglie dell'immobile comunale, si è anche temuto di perdere i fondi europei garantiti dalla Regione Puglia, pari a circa 2.500.000 euro.
Ad oggi, il complesso di Santa Sofia, rientrato a pieno titolo nella disponibilità comunale, è pronto per il lavori che lo renderanno fruibile, sganciandolo da quella pesante catena di immobili storici, purtroppo chiusi al pubblico.
L'appalto per il lavori di risanamento della struttura, è stato affidato definitivamente alla "Cooperativa archeologica" di Firenze, impegnata in numerose attività di restauro e promozione culturale a livello nazionale. Alla suddetta cooperativa, inoltre, era stato già affidato in via temporanea l'appalto per la realizzazione del centro servizi.
L'idea di riportare alla vita il monastero nasce nel 2009, quando, è stato approvato il progetto di "Recupero tecnico-funzionale e completamento dell'ex convento di S. Sofia per la realizzazione del centro servizi per la valorizzazione del patrimonio culturale della città murgiana". Poi, una serie di pastoie burocratiche ne avevano messo a repentaglio la messa in atto.
A causa della mancata presentazione di un progetto entro i termini prestabiliti e, l'occupazione abusiva da parte di sette famiglie dell'immobile comunale, si è anche temuto di perdere i fondi europei garantiti dalla Regione Puglia, pari a circa 2.500.000 euro.
Ad oggi, il complesso di Santa Sofia, rientrato a pieno titolo nella disponibilità comunale, è pronto per il lavori che lo renderanno fruibile, sganciandolo da quella pesante catena di immobili storici, purtroppo chiusi al pubblico.