Il Comune a caccia di contenitori culturali
Il Mastrogiacomo ed il Centrone nel mirino dell’amministrazione Lagreca
venerdì 5 maggio 2023
8.53
L 'assenza di spazi pubblici attrezzati ed idonei per una produzione culturale di qualità in tutte le stagioni dell'anno è uno dei limiti della città di Gravina ed uno dei crucci dell'amministrazione Lagreca. Un bisogno diventato sempre più pressante all'indomani della notizia, comparsa nei mesi scorsi, della chiusura del cinema Sidion, chiusura poi rinviata, a quanto pare, al prossimo ottobre.
E' diventato prioritario allora per la civica amministrazione colmare questo vuoto che ostacola lo sviluppo della città, caratterizzato negli ultimi decenni dalla vocazione culturale, artistica, musicale e cinematografica di Gravina. Carenza di contenitori per svolgere eventi che possano accogliere il grande pubblico che accorre ad eventi straordinari.
Manca, quindi, una struttura pubblica- dicono da Palazzo di Città- "idonea a mettere a riparo dalle avverse condizioni atmosferiche e da altri fattori sfavorevoli, ove realizzare in maniera attrezzata spettacolo, musica e teatro, non solo nei mesi estivi ma in tutto l'anno, con un conveniente numero di posti e servizi relativi ai grandi investimenti privati e pubblici".
Una carenza che "rischia di compromettere l'ulteriore crescita culturale della città, di non utilizzare al meglio eventuali investimenti e di vanificare gli sforzi e il sacrificio finora sopportati dall'amministrazione comunale per rilanciale il settore culturale". Una esigenza più volte manifestata anche dalle tante associazioni culturali che in virtù di questa assenza sono strozzate nella loro crescita.
E allora che fare? L'idea dell'amministrazione è quella di recuperare alcuni importanti e storici contenitori culturali, attualmente in disuso e di proprietà privata, acquisendoli al patrimonio pubblico e ristrutturarli per metterli a disposizione della comunità. Si pensi all'imponente struttura di via de Gasperi, rappresentata dal cinema Centrone, oppure allo storico Cineteatro Mastrogiacomo nella vicina piazza Scacchi: due immobili, ubicati nel cuore della città, hanno sempre svolto la funzione di polo multidisciplinare per il Cinema, il Teatro, gli Spettacoli Musicali.
Entrambe le strutture sono state messe in vendita dalle rispettive proprietà: una occasione che l'amministrazione comunale ha deciso di valutare per poter finalmente sopperire alla grave mancanza di spazi idonei ad ospitare eventi di grande portata.
Una opportunità che il governo cittadino ha deciso di valutare sia pur riservandosi di intraprendere la strada più percorribile. Anche perché l'investimento non è di poco conto: secondo quanto trapelato dalla Casa Comunale per l'acquisto del cinema Centrone servirebbero circa 2 milioni e 500mila euro; invece gli eredi Mastrogiacomo per l'immobile di piazza Scacchi chiederebbero poco meno di un milione. Se a questo si aggiunge che per la ristrutturazione del Mastrogiacomo servirebbero più di 2 milioni, mentre per il Centrone le cifre superano i 10 milioni, si capisce bene che l'operazione va estremamente ponderata. Anche perché la decisione finale spetta comunque al consiglio comunale.
Tutte considerazioni che però non spaventano la giunta Lagreca. Infatti – conferma l'assessore al bilancio Leo Vicino- "il nostro obiettivo è di recuperarli entrambi. Se per il Centrone abbiamo già avuto un incontro in Regione per il reperimento di finanziamenti pubblici, per il Mastrogiacomo cercheremo le somme necessarie in proprio, senza però gravare sulle casse comunali".
La palla adesso passa nelle mani del Dirigente del Servizio Patrimonio che dovrà verificare la fattibilità di ogni proposta ed il relativo valore congruo, così da poter valutare l'opportunità dell'acquisto da parte del Comune e- concludono da via Vittorio Veneto- della convenienza alla ristrutturazione necessaria".
Gravina incrocia le dita e spera…
E' diventato prioritario allora per la civica amministrazione colmare questo vuoto che ostacola lo sviluppo della città, caratterizzato negli ultimi decenni dalla vocazione culturale, artistica, musicale e cinematografica di Gravina. Carenza di contenitori per svolgere eventi che possano accogliere il grande pubblico che accorre ad eventi straordinari.
Manca, quindi, una struttura pubblica- dicono da Palazzo di Città- "idonea a mettere a riparo dalle avverse condizioni atmosferiche e da altri fattori sfavorevoli, ove realizzare in maniera attrezzata spettacolo, musica e teatro, non solo nei mesi estivi ma in tutto l'anno, con un conveniente numero di posti e servizi relativi ai grandi investimenti privati e pubblici".
Una carenza che "rischia di compromettere l'ulteriore crescita culturale della città, di non utilizzare al meglio eventuali investimenti e di vanificare gli sforzi e il sacrificio finora sopportati dall'amministrazione comunale per rilanciale il settore culturale". Una esigenza più volte manifestata anche dalle tante associazioni culturali che in virtù di questa assenza sono strozzate nella loro crescita.
E allora che fare? L'idea dell'amministrazione è quella di recuperare alcuni importanti e storici contenitori culturali, attualmente in disuso e di proprietà privata, acquisendoli al patrimonio pubblico e ristrutturarli per metterli a disposizione della comunità. Si pensi all'imponente struttura di via de Gasperi, rappresentata dal cinema Centrone, oppure allo storico Cineteatro Mastrogiacomo nella vicina piazza Scacchi: due immobili, ubicati nel cuore della città, hanno sempre svolto la funzione di polo multidisciplinare per il Cinema, il Teatro, gli Spettacoli Musicali.
Entrambe le strutture sono state messe in vendita dalle rispettive proprietà: una occasione che l'amministrazione comunale ha deciso di valutare per poter finalmente sopperire alla grave mancanza di spazi idonei ad ospitare eventi di grande portata.
Una opportunità che il governo cittadino ha deciso di valutare sia pur riservandosi di intraprendere la strada più percorribile. Anche perché l'investimento non è di poco conto: secondo quanto trapelato dalla Casa Comunale per l'acquisto del cinema Centrone servirebbero circa 2 milioni e 500mila euro; invece gli eredi Mastrogiacomo per l'immobile di piazza Scacchi chiederebbero poco meno di un milione. Se a questo si aggiunge che per la ristrutturazione del Mastrogiacomo servirebbero più di 2 milioni, mentre per il Centrone le cifre superano i 10 milioni, si capisce bene che l'operazione va estremamente ponderata. Anche perché la decisione finale spetta comunque al consiglio comunale.
Tutte considerazioni che però non spaventano la giunta Lagreca. Infatti – conferma l'assessore al bilancio Leo Vicino- "il nostro obiettivo è di recuperarli entrambi. Se per il Centrone abbiamo già avuto un incontro in Regione per il reperimento di finanziamenti pubblici, per il Mastrogiacomo cercheremo le somme necessarie in proprio, senza però gravare sulle casse comunali".
La palla adesso passa nelle mani del Dirigente del Servizio Patrimonio che dovrà verificare la fattibilità di ogni proposta ed il relativo valore congruo, così da poter valutare l'opportunità dell'acquisto da parte del Comune e- concludono da via Vittorio Veneto- della convenienza alla ristrutturazione necessaria".
Gravina incrocia le dita e spera…