Il Comune dichiara guerra ai furbetti del quartierino
Siglato un protocollo anti-evasione con l'Agenzia delle Entrate. Il Municipio incasserà il 100% delle somme recuperate.
lunedì 22 ottobre 2012
9.11
Stretta sui furbetti. Il Comune di Gravina fa un passo in avanti nella lotta all'evasione fiscale.
Sviluppare efficaci forme di accertamento fiscale dei tributi erariali attraverso lo scambio strutturato di informazioni in via telematica. Questo infatti l'obiettivo del protocollo d'intesa siglato tra l'Agenzia delle Entrate, col suo direttore regionale Aldo Polito, e il Comune di Gravina, rapprensentato dal primo cittadino, Alesio Valente.
Dopo aver intensificato l'azione di accertamento sull'Ici e sulla Tarsu, come già preannunciato poche settimane fa dall'assessore municipale al bilancio Nicola Lagreca, presente all'incontro, è arrivata la sinergia con l'Agenzia delle Entrate. Nella direzione di portare alla luce i patrimoni economici tassabili sconosciuti al fisco. Tre sono i principali strumenti previsti dal patto anti-evasione: le segnalazioni qualificate, l'incrocio di dati e informazioni e i percorsi di analisi e ricerca. Con il primo strumento si attiva un canale privilegiato attraverso il quale il Comune potrà trasmettere all'Agenzia delle Entrate notizie e circostanze in grado di rivelare e segnalare atti, fatti e negozi che "evidenziano, senza ulteriori elaborazioni logiche, comportamenti evasivi".
In questa lotta serrata all'evasione fiscale le segnalazioni che il Comune potrà fare saranno esclusivamente nell'ambito commerciale, segnalando attività di impresa senza partiva Iva, attività esercitata diversa da quella dichiarata, affissione pubblica abusiva, ente non commerciale con attività lucrativa. Nell'ambito urbanistico il Comune potrà segnalare opere di lottizzazione abusiva o segnalare i soggetti professionisti che hanno fornito le proprie prestazione professionali per opere di edilizia abusiva. Nell'ambito della proprietà edilizia si potrà anche segnalare la mancata registrazione di contratti, o la mancata presentazione della dichiarazione Ici oppure di quella Tia. Infine, il Comune potrà accendere i riflettori anche sulle richieste di espatrio per presunte abitazioni fittizie.
Come corrispettivo, l'ente riceverà fino al 100% delle imposte recuperate e delle sanzioni.
Sviluppare efficaci forme di accertamento fiscale dei tributi erariali attraverso lo scambio strutturato di informazioni in via telematica. Questo infatti l'obiettivo del protocollo d'intesa siglato tra l'Agenzia delle Entrate, col suo direttore regionale Aldo Polito, e il Comune di Gravina, rapprensentato dal primo cittadino, Alesio Valente.
Dopo aver intensificato l'azione di accertamento sull'Ici e sulla Tarsu, come già preannunciato poche settimane fa dall'assessore municipale al bilancio Nicola Lagreca, presente all'incontro, è arrivata la sinergia con l'Agenzia delle Entrate. Nella direzione di portare alla luce i patrimoni economici tassabili sconosciuti al fisco. Tre sono i principali strumenti previsti dal patto anti-evasione: le segnalazioni qualificate, l'incrocio di dati e informazioni e i percorsi di analisi e ricerca. Con il primo strumento si attiva un canale privilegiato attraverso il quale il Comune potrà trasmettere all'Agenzia delle Entrate notizie e circostanze in grado di rivelare e segnalare atti, fatti e negozi che "evidenziano, senza ulteriori elaborazioni logiche, comportamenti evasivi".
In questa lotta serrata all'evasione fiscale le segnalazioni che il Comune potrà fare saranno esclusivamente nell'ambito commerciale, segnalando attività di impresa senza partiva Iva, attività esercitata diversa da quella dichiarata, affissione pubblica abusiva, ente non commerciale con attività lucrativa. Nell'ambito urbanistico il Comune potrà segnalare opere di lottizzazione abusiva o segnalare i soggetti professionisti che hanno fornito le proprie prestazione professionali per opere di edilizia abusiva. Nell'ambito della proprietà edilizia si potrà anche segnalare la mancata registrazione di contratti, o la mancata presentazione della dichiarazione Ici oppure di quella Tia. Infine, il Comune potrà accendere i riflettori anche sulle richieste di espatrio per presunte abitazioni fittizie.
Come corrispettivo, l'ente riceverà fino al 100% delle imposte recuperate e delle sanzioni.