Il consigliere regionale Longo sulla sanità gravinese

Un invito a risolvere i disagi dei cittadini rivolto all’assessore Fiore. "Tutto questo mi sembra davvero assurdo"

giovedì 23 settembre 2010 11.55
A cura di Marina Dimattia
Il balletto dei sostenitori e difensori dell'ospedale di Gravina è assortito, multiforme ed eclettico. I disagi che si stanno registrando da un paio di mesi nella struttura sanitaria della città murgiana hanno fatto spendere qualche parola anche al consigliere regionale UDC Peppino Longo, il quale quest'oggi ha sollecitato l'assessore Fiore "a uno sforzo per risolvere il più presto possibile i problemi all'ospedale di Gravina". ''Mi segnalano - spiega Longo - ancora problemi con il servizio di cardiologia con il professionista che può coprire soltanto il servizio ambulatoriale mentre resta scoperta l'attivita' ospedaliera. I pazienti ricoverati, dunque, che dovessero avere bisogno di un cardiologo, come dovrebbero fare? Dovrebbero dimettersi dal ricovero e prenotare una visita ambulatoriale?''.''Tutto questo - prosegue il consigliere regionale - mi sembra davvero assurdo".

E il consigliere ci ha visto bene anche quando fa riferimento al vuoto che si e' creato nel reparto di neurologia in cui, dopo aver ridotto le ore di servizio, manca attualmente lo specialista.
Tagli, riduzioni e chiusure che fanno male soprattutto ai cittadini costretti a curarsi altrove con i numerosi disagi del caso. Per questo, conclude Longo, ''invito l'assessore Fiore, amministratore disponibile e sensibile, ad intervenire immediatamente sui vertici della Asl in modo da risolvere questi problemi ed evitare che i pazienti di Gravina subiscano ulteriori danni". Alle numerose segnalazioni pervenute nella nostra redazione da parte di partiti, organi, sindacati e comitati aggiungiamo questa del consigliere regionale Longo, con la speranza che la vagonata di voci contro la forzata inattività della struttura ospedaliera possa smuovere coscienze e risolvere le problematiche sottese…consapevoli anche di uno stato di stanchezza e rassegnazione dei cittadini ad una serie di promesse troppo spesso disattese.