Il Consiglio di Stato bacchetta Sel
Confermata la ripartizione dei seggi in consiglio
venerdì 4 ottobre 2013
09.30
I consiglieri comunali potranno anche cambiare posto, orientamento, partito e perché no, anche nome, ma l'unica certezza resta il loro numero o meglio, la loro ripartizione in consiglio comunale.
Il Consiglio di Stato, infatti, nell'ultima sentenza del 3 ottobre ha definitivamente confermato la ripartizione del consiglio comunale stabilita a giugno del 2012 dall'ufficio elettorale guidato dal giudice Pietro Errede che aveva attribuito 15 seggi alla maggioranza e 9 all'opposizione.
E' stato dunque definitivamente respinto "in quanto infondato" il ricorso presentato da Domenico Leanza candidato alle ultime elezioni nelle liste di Sinistra e libertà e rimasto fuori dalla sala consiliare per una manciata di voti. La legge nella ripartizione dei seggi, infatti, impone di attribuire il 60% degli stessi alla maggioranza e il 40% all'opposizione. Con questi criteri e con un consiglio comunale ridotto a 24 consiglieri dalla manovra finanziaria del 2010, alla maggioranza spettano 14,4 seggi e alla minoranza i restanti 9,6. La giurisprudenza del Consiglio di Stato consente l' arrotondamento dei decimali all'unità superiore per garantire, in favore della maggioranza, il principio di governabilità.
A nulla sono valsi dunque, i ricorsi presentati dall'ex consigliere democratico Leanza convinto che "l'arrotondamento alla cifra superiore è possibile per legge solo quando la cifra decimale sia superiore ai 50 centesimi".
Convinzioni respinte dai giudici romani secondo cui "la doglianza non ha pregio" e convinti che la "corretta interpretazione della normativa è quella di attribuire alla percentuale del 60% il significato di limite minimo" e quindi nel caso gravinese l'arrotondamento per difetto del numero dei seggi, e quindi l'attribuzione di soli 14 seggi alle liste della maggioranza "avrebbe rappresentato solo il 58,33%" dei seggi.
Resta dunque in consiglio Giovanni Carbone, subentrato dopo la nomina di Gino Lorusso tra i banchi della giunta.
Sancito definitivamente il principio della "governabilità dell'amministrazione eletta" il gruppo consiliare dell'Udc può ancora vantare tre consiglieri e dare stabilità all'amministrazione Valente.
O almeno queste erano le intenzioni.
Il Consiglio di Stato, infatti, nell'ultima sentenza del 3 ottobre ha definitivamente confermato la ripartizione del consiglio comunale stabilita a giugno del 2012 dall'ufficio elettorale guidato dal giudice Pietro Errede che aveva attribuito 15 seggi alla maggioranza e 9 all'opposizione.
E' stato dunque definitivamente respinto "in quanto infondato" il ricorso presentato da Domenico Leanza candidato alle ultime elezioni nelle liste di Sinistra e libertà e rimasto fuori dalla sala consiliare per una manciata di voti. La legge nella ripartizione dei seggi, infatti, impone di attribuire il 60% degli stessi alla maggioranza e il 40% all'opposizione. Con questi criteri e con un consiglio comunale ridotto a 24 consiglieri dalla manovra finanziaria del 2010, alla maggioranza spettano 14,4 seggi e alla minoranza i restanti 9,6. La giurisprudenza del Consiglio di Stato consente l' arrotondamento dei decimali all'unità superiore per garantire, in favore della maggioranza, il principio di governabilità.
A nulla sono valsi dunque, i ricorsi presentati dall'ex consigliere democratico Leanza convinto che "l'arrotondamento alla cifra superiore è possibile per legge solo quando la cifra decimale sia superiore ai 50 centesimi".
Convinzioni respinte dai giudici romani secondo cui "la doglianza non ha pregio" e convinti che la "corretta interpretazione della normativa è quella di attribuire alla percentuale del 60% il significato di limite minimo" e quindi nel caso gravinese l'arrotondamento per difetto del numero dei seggi, e quindi l'attribuzione di soli 14 seggi alle liste della maggioranza "avrebbe rappresentato solo il 58,33%" dei seggi.
Resta dunque in consiglio Giovanni Carbone, subentrato dopo la nomina di Gino Lorusso tra i banchi della giunta.
Sancito definitivamente il principio della "governabilità dell'amministrazione eletta" il gruppo consiliare dell'Udc può ancora vantare tre consiglieri e dare stabilità all'amministrazione Valente.
O almeno queste erano le intenzioni.