Il Convento di Santa Sofia affidato alla Fondazione Santomasi

Obiettivo: assicurare un presidio quotidiano

sabato 23 marzo 2019 16.56
A cura di Antonella Testini
"Dotare l'immobile di un presidio quotidiano tale da assicurarne sostanzialmente custodia e vigilanza". Questo l'obiettivo preciso, o quanto meno il più immediato, della Convenzione sottoscritta tra il Comune di Gravina e la Fondazione Pomarici Santomasi con cui palazzo di città ha concesso "in comodato d'uso gratuito per 5 anni alla Fondazione una porzione dell'ex Monastero Santa Sofia".

Lunghe le premesse a corredo della convenzione. Dopo aver rimarcato il legame particolare tra il Municipio e la Fondazione finalizzato alla " valorizzazione dei beni e delle attività riguardanti il patrimonio culturale, artistico ed archeologico di Gravina in Puglia", la delibera approvata dalla giunta stabilisce gli obiettivi posti a giustificazione dell'ennesimo affidamento in comodato d'uso gratuito a favore della Fondazione.

Nello specifico si intende " perseguire la realizzazione di sempre più elevati livelli di qualità nella gestione dei servizi culturali e nell'offerta culturale della Città; ottimizzare le risorse destinate alla gestione dei servizi culturali, a condizioni di maggior economicità ed evitando costi aggiuntivi; prevedere la delega alla Fondazione dell'organizzazione e gestione, per conto e nell'interesse nonché a seguito di richiesta specifica dell'Ente civico, di iniziative ed attività culturali a beneficio della Città, nel solco degli scopi statutari; nell'ambito di un'attività di promozione e valorizzazione dell'ex Monastero Santa Sofia, concedere alla Fondazione l'uso gratuito di una porzione di detto plesso immobiliare, per anni e dotare l'immobile in discorso di un presidio quotidiano tale da assicurarne sostanzialmente custodia e vigilanza".

E se palazzo di città resterà titolare della proprietà e della manutenzione straordinaria dell'immobile il cui recupero è costato alle casse pubbliche poco meno di sei milioni di euro, alla Fondazione, toccherà "assicurare i servizi culturali con continuità e con livelli adeguati di efficienza e di qualità; strutturarsi e operare secondo il modello organizzativo più idoneo per l'espletamento delle attività; progettare e organizzare, direttamente o indirettamente, attività che possano contribuire all'arricchimento, alla promozione, alla valorizzazione ed alla conoscenza del patrimonio culturale della Città" oltre a farsi carico di tutti i costi di manutenzione ordinaria e di gestione compresi quelli per il personale sebbene nella stessa convenzione non si fa nessun riferimento all'organico da impiegare nel convento di Santa Sofia lasciando ogni discrezionalità alla stessa Fondazione.

In attesa di capire che fine hanno fatto le prime volontà amministrative che prevedevano di affidare il complesso ad un gruppo di associazioni oltre che ad assegnare parte del complesso al liceo musicale lasciando il resto dell'immobile a disposizione di attività culturali sino ad ospitare un info point turistico, il governo cittadino si limita a giustificare la scelta sottolineando che "l'indirizzo politico legislativo degli ultimi anni riconosce alla gestione del patrimonio immobiliare pubblico una valorizzazione ordinariamente finalizzata all'utilizzo dei beni secondo criteri privatistici di redditività e di convenienza economica, deve, tuttavia, ritenersi che gli enti locali non debbano perseguire, costantemente e necessariamente, un risultato esclusivamente economico in senso stretto nell'utilizzazione dei beni patrimoniali, ma, come enti a fini generali, debbano anche curare gli interessi e promuovere lo sviluppo della comunità amministrata".

Giustificata la gratuità dell'affidamento resta la curiosità di sapere quanto prima quali iniziative saranno ospitate nelle mura del convento di Santa Sofia sperando che l'obiettivo principale non si limiti ad "assicurarne sostanzialmente custodia e vigilanza".