Maggioranza: chi va e chi viene
L'Udc si congela e il Fli esulta
domenica 20 ottobre 2013
09.00
Ancora fibrillazione tra i partiti di maggiornaza.
Se da una parte il Fli vanta l'unione ritrovata e conferma piena fiducia alla coalizione targata Valente, dall'altra l'Udc si congela. Dopo l'ultima riunione di maggioranza, nel corso della quale i partiti di coalizione hanno voltato le spalle all'Udc e rifiutato la proposta di azzerare la giunta e nominare il secondo assessore in quota centrista, i big del partito hanno deciso di sospendersi dalla vita amministrativa. La notizia arriva direttamente dal segretario Stefano Valente: "C'è disappunto per l'insensibilità mostrata dai partiti di maggioranza in ordine alle riflessioni programmatiche rassegnate in quella sede". Il partito si stringe intorno al vicesindaco Gino Lorusso: "Esprimiamo solidarietà al vicesindaco oggetto di attacchi ingiustificati e confermiamo che il nostro rappresentante in Giunta Municipale non è stato mai oggetto di sfiducia da parte del gruppo consiliare di appartenenza". A questo punto, a bocce ferme, l'Udc scarica la patata bollente nelle mani del primo cittadino e resta in attesa di una contromossa o magari di una retromarcia dello stesso Valente.
In attesa di capire che cosa accadrà in casa Udc, altrove i toni sono decisamente trionfalistici. Aldo Dibattista, neo segretario del Fli annuncia: "Il Fli gode di ottima salute". Il neo segretario, tornato in auge dopo due anni di silenzio, difende le scelte del direttivo del suo partito e risponde ai dissidenti Buonamassa e Serangelo: "Sono stato nominato segretario dal direttivo cittadino in accordo con la direzione provinciale di Futuro e libertà. Inoltre – continua - per amore della verità è bene sottolineare che nell'ultima assemblea di partito su 20 iscritti, solo due si sono dissociati".
Insomma, secondo Dibattista, visibilmente infastidito per i commenti velenosi a lui rivolti in questi giorni, i malumori sarebbero circoscritti ai soli Luigi Serangelo e Salvatore Buonamassa "gente che per altro, non rappresenta nessuno se non se stessi".
E casomai il concetto non fosse abbastanza chiaro, il neo dirigente incalza: "Sono il segretario di un partito solido e forte che può vantare sotto la sua guida il presidente del consiglio Giacinto Lupoli, l'assessore ai lavori pubblici Francesco Santomasi e ben tre consiglieri, Maria Ariani, capogruppo, Lorenzo Carbone e Giuseppe Mazzilli. Tutte persone che hanno condiviso il mio progetto per la città".
Idee che hanno saputo superare i dissidi politici e personali che hanno caratterizzato la convivenza tra i finiani prima che "prevalessero il dialogo e le ragioni dello stare insieme per i bene della città, tanto tra i consiglieri quanto tra me e Giacinto Lupoli, persona che stimo e con cui possiamo davvero lavorare per il bene del paese."
Circostanze testimoniate anche da una nota ufficiale dei finiani con la quale si da piena fiducia ad Aldo Dibattista, "uomo di grande esperienza e ineccepibile moralità, nonché da sempre impegnato nelle battaglie sociali per la città".
"Poichè in democrazia si può dissentire ma ciascuno si deve adeguare alle decisioni prese dalla maggioranza- si legge nella nota- e considerato che il risultato raggiunto è stato anche condiviso e approvato dalla segreteria provinciale del partito, riteniamo chiusa e incomprensibile questa sterile e inutile polemica".
Quindi " Viva l'Italia" esulta trionfante Dibattista prima di ribadire che "non c'è nessuna rottura, nessuna disintegrazione, ma tanta integrazione".
Se da una parte il Fli vanta l'unione ritrovata e conferma piena fiducia alla coalizione targata Valente, dall'altra l'Udc si congela. Dopo l'ultima riunione di maggioranza, nel corso della quale i partiti di coalizione hanno voltato le spalle all'Udc e rifiutato la proposta di azzerare la giunta e nominare il secondo assessore in quota centrista, i big del partito hanno deciso di sospendersi dalla vita amministrativa. La notizia arriva direttamente dal segretario Stefano Valente: "C'è disappunto per l'insensibilità mostrata dai partiti di maggioranza in ordine alle riflessioni programmatiche rassegnate in quella sede". Il partito si stringe intorno al vicesindaco Gino Lorusso: "Esprimiamo solidarietà al vicesindaco oggetto di attacchi ingiustificati e confermiamo che il nostro rappresentante in Giunta Municipale non è stato mai oggetto di sfiducia da parte del gruppo consiliare di appartenenza". A questo punto, a bocce ferme, l'Udc scarica la patata bollente nelle mani del primo cittadino e resta in attesa di una contromossa o magari di una retromarcia dello stesso Valente.
In attesa di capire che cosa accadrà in casa Udc, altrove i toni sono decisamente trionfalistici. Aldo Dibattista, neo segretario del Fli annuncia: "Il Fli gode di ottima salute". Il neo segretario, tornato in auge dopo due anni di silenzio, difende le scelte del direttivo del suo partito e risponde ai dissidenti Buonamassa e Serangelo: "Sono stato nominato segretario dal direttivo cittadino in accordo con la direzione provinciale di Futuro e libertà. Inoltre – continua - per amore della verità è bene sottolineare che nell'ultima assemblea di partito su 20 iscritti, solo due si sono dissociati".
Insomma, secondo Dibattista, visibilmente infastidito per i commenti velenosi a lui rivolti in questi giorni, i malumori sarebbero circoscritti ai soli Luigi Serangelo e Salvatore Buonamassa "gente che per altro, non rappresenta nessuno se non se stessi".
E casomai il concetto non fosse abbastanza chiaro, il neo dirigente incalza: "Sono il segretario di un partito solido e forte che può vantare sotto la sua guida il presidente del consiglio Giacinto Lupoli, l'assessore ai lavori pubblici Francesco Santomasi e ben tre consiglieri, Maria Ariani, capogruppo, Lorenzo Carbone e Giuseppe Mazzilli. Tutte persone che hanno condiviso il mio progetto per la città".
Idee che hanno saputo superare i dissidi politici e personali che hanno caratterizzato la convivenza tra i finiani prima che "prevalessero il dialogo e le ragioni dello stare insieme per i bene della città, tanto tra i consiglieri quanto tra me e Giacinto Lupoli, persona che stimo e con cui possiamo davvero lavorare per il bene del paese."
Circostanze testimoniate anche da una nota ufficiale dei finiani con la quale si da piena fiducia ad Aldo Dibattista, "uomo di grande esperienza e ineccepibile moralità, nonché da sempre impegnato nelle battaglie sociali per la città".
"Poichè in democrazia si può dissentire ma ciascuno si deve adeguare alle decisioni prese dalla maggioranza- si legge nella nota- e considerato che il risultato raggiunto è stato anche condiviso e approvato dalla segreteria provinciale del partito, riteniamo chiusa e incomprensibile questa sterile e inutile polemica".
Quindi " Viva l'Italia" esulta trionfante Dibattista prima di ribadire che "non c'è nessuna rottura, nessuna disintegrazione, ma tanta integrazione".