"Il Fli? Vediamo cosa viene fuori"

L'opinione di Valente sugli scontri che dilaniano i futuristi. E su Carbone: "Intoccabile? Non dipende da me".

sabato 15 dicembre 2012 16.30
A cura di Gianpaolo Iacobini
Il sindaco e una telefonata che avrebbe volentieri fatto a meno di ricevere. Ma quando il cellulare trilla, Alesio Valente non riattacca. Ed accetta di spendere qualche parola in risposta alle domande del cronista. Che chiede di conoscere l'opinione del primo cittadino in merito agli scontri che dilaniano quella che fino a qualche settimana fa era la seconda forza di maggioranza, il Fli del coordinatore-assessore Lorenzo Carbone, e le cui ripercussioni fanno ora ballare una coalizione all'interno della quale, d'improvviso, sono sparite le tante altre fibrillazioni, ad esempio quelle dei Democratici Riformisti, che pure a fine novembre erano esplose pruriginose. Invece adesso tutto tace. Implodono e litigano solo i finiani, perchè qualcuno che finiano non è più per libera scelta, come i due ex consiglieri futuristi Maria Ariani e Francesco Santomasi, gradirebbe (ed in questa direzione attivamente lavora) che Fli cambiasse coordinatore ed assessore. Ovvero, in altre parole, azzerasse Carbone. Da tutto, e per tutto.

Scenari dai quali Valente preferisce tenersi lontano. "Sto aspettando che Fli chiarisca la propria linea politica", dice. "Voglio capire quali posizioni prevarranno e chi rappresenterà, nell'avvenire, il partito". Affermazioni che suonano quasi come una presa di distanze dall'attuale coordinamento e dalle parole con cui lo stesso sindaco, appena poche settimane fa, aveva blindato Lorenzo il giovane. All'obiezione Valente così replica: "Io vorrei che la giunta che mi affianca arrivasse fino alla fine, senza cambi in corsa. Carbone gode della mia fiducia, ma se ora in Fli ci sono problemi, vorrei capire cosa vien fuori dal confronto interno, prima di dire o fare qualcosa". Domanda secca: Carbone, allora, non è più un intoccabile in giunta? Valente indugia. Sospira. Infine parla: "Non dipende da me, ma da Carbone, dal suo partito, dall'intera maggioranza".

Se non è un benservito, poco ci manca. Resta, ormai acclarata, la fine di un idillio tra il ragazzo di destra, ai tempi della giunta Divella fiero oppositore della destra di governo come il suo collega democratico oggi sindaco (nella foto, risalente alla scorsa primavera, una scena dell'ultima competizione elettorale, ndr). Li aveva accomunati la prospettiva del "cambia-mente". Sembra dividerli ora, ironia della sorte, una crisi che tanto ricorda quelle frequenti e quasi quotidiane dell'era Divella. E questo fa tanto rumore da coprire tutto il resto, persino l'eco dell'assemblea degli iscritti a Fli, autoconvocatasi venerdì sera per sancire la designazione a rappresentante ufficiale del partito nelle mani di Marco Nicolardi, per come deliberato ventiquattr'ore prima dal direttivo, esso pure riunitosi per autoconvocazione. Non c'erano dirigenti e militanti vicini a Carbone. C'erano invece, tra gli altri, anche il moderato e popolare Santomasi (nostalgia del primo amore?), il presidente del consiglio Giacinto Lupoli (più ribelle o più lealista?), diversi ex candidati al consiglio comunale (molti a chiedersi: dove sono capitato?). E proprio da un paio di loro, il già assessore Luigi Serangelo ed il suo collega di lista e di campagna elettorale Salvatore Buonamassa, sarebbe alla fine giunto l'invito ad aggiornare i lavori: nel caos totale, v'era difformità di vedute persino sull'interpretazione esatta da dare al documento scritto licenziato appena la sera prima dal direttivo...