Il Gip archivia le accuse contro la giunta Divella

Il reato contestato: abuso d'ufficio. Al centro dell'inchiesta alcune delibere per la nomina di dirigenti.

venerdì 16 novembre 2012 14.10
A cura di Antonella Testini
Archiviate le accuse di abuso d'ufficio contro l'amministrazione Divella.

La decisione è stata presa dal Giudice per le indagini preliminari presso il Tribunale di Bari, Annachiara Mastrorilli, in ordine al procedimento penale che vedeva indagati l'ex sindaco Giovanni Divella (nella foto) e diversi ex componenti delle sue giunte, ovvero il già vicesindaco Tonino Masiello e gli ex assessori Pino Prezzano, Luigi Serangelo, Lorenzo Tremamunno, Vincenzo Artal, Giacinto Lupoli e Michele Lamuraglia. Per loro già lo scorso luglio la Procura di Bari, che sul caso aveva aperto un fascicolo affidato al sostituto procuratore Gaetano Di Bari, aveva richiesto l'archiviazione. Ma la persona offesa, un cittadino gravinese che con la sua denuncia aveva dato la stura alle indagini, s'era opposta. Rendendo così necessaria la fissazione di un'udienza in camera di consiglio alla presenza del Gip. Chiamato a valutare se confermare l'archiviazione oppure ordinare nuove indagini o disporre l'imputazione coatta. Alla fine, ha prevalso la linea dell'archiviazione.

La vicenda era sorta in seguito alla segnalazione alle forze dell'ordine di presunte irregolarità, di carattere amministrativo e penale, insite nelle delibere con cui l'amministrazione comunale del tempo aveva disposto la modifica della pianta organica del Comune di Gravina procedendo all'istituzione di una posizione dirigenziale extra dotazione organica destinata all'architetto Felice Paolucci, chiamato ad occuparsi del piano strategico di area vasta dopo aver diretto l'ufficio tecnico. Nel mirino degli investigatori anche un'altra delibera, quella con la quale si dava corso alla rimodulazione della pianta organica con la riduzione delle direzioni e l'accorpamento del settore ambiente con il corpo di polizia municipale, con contestuale affidamento dei compiti di dirigenza ai funzionari già in servizio presso l'Ente, in attesa di espletare le procedure concorsuali.

Gli accertamenti investigativi, svolti dalla Guardia di Finanza, s'erano conclusi con un sostanziale nulla di fatto e la constatazione che non vi fossero elementi idonei e sufficienti a dimostrare che le delibere contestate fossero viziate dall'intento di procurare un ingiusto vantaggio patrimoniale violando leggi e regolamenti. Di identico parere la Procura ma non il denunciante, che lamentando buchi nelle indagini presentò opposizione alla richiesta di archiviazione.

Accadeva a luglio: il 13 novembre scorso la camera di consiglio alla presenza delle parti, col Gip Mastrorilli che si era riservato ogni decisione. Stamane, a scioglimento della riserva, la decisione: archiviazione. Caso chiuso.