Il giudice di pace resta a Gravina
A carico del Comune le spese di funzionamento. Il Municipio dovrà fornire anche il personale
giovedì 8 novembre 2012
9.01
Resta a Gravina il giudice di pace.
Lo ha deliberato martedì scorso la giunta comunale. E la soddisfazione è tutta degli avvocati. "E' una conquista in termini di trasparenza e legalità. Così facendo si garantisce un importante servizio al cittadino. Bisogna ringraziare sia il commissario prefettizio Ciro Trotta, che aveva già provveduto a stilare due delibere d'intento in tal senso, sia l'attuale amministrazione comunale", ha commentato il vice presidente dell'associazione degli avvocati e praticanti di Gravina, Girolamo Giancaspro.
Ma le spese per il mantenimento del presidio di giustizia sono a carico del Comune. La nuova normativa prevede infatti che gli enti locali, anche consorziati tra loro, possono richiedere il mantenimento della sede del giudice di pace, facendosi integralmente carico delle spese di funzionamento e di erogazione del servizio, "ivi incluso il fabbisogno di personale amministrativo che sarà messo a disposizione dagli enti medesimi". A carico del Ministero della Giustizia resteranno solamente i costi degli organi giudicanti (giudici, magistrati) e la formazione del personale amministrativo.
"Le spese di gestione dell'ufficio sono già da tempo a carico del comune", ha precisato dal canto suo il sindaco Alesio Valente.
Due le conseguenze della scelta gravinese. Da una parte il fatto che Gravina ha deciso di non consorziarsi con i comuni limitrofi. Già da gennaio scorso il sindaco Stacca aveva optato per sobbarcarsi le spese dell'ufficio del giudice di pace altamurano, accorpando a sé anche altri comuni, tra cui Santeramo.
Dall'altra, sara' l'amministrazione a fornire il personale da impiegare nell'ufficio del giudice di pace. "Stando alle prime interpretazioni della normativa, i tre dipendenti attualmente impiegati presso l'ufficio del giudice di pace non dovrebbero restare lì. Quel personale è alle dipendenze del ministero di giustizia, quindi dovrebbe essere assegnato alle sedi del tribunale o all'ufficio del giudice di pace circondariale. Il personale da impiegare nell'ufficio sarà, invece, personale amministrativo formato a spese del ministero di giustizia. Sarà una scelta dell'amministrazione assumere nuovo personale, ovvero trasferire presso la sede del giudice di pace personale già impiegato in altri enti amministrativi", ha aggiunto Giancaspro.
Lo ha deliberato martedì scorso la giunta comunale. E la soddisfazione è tutta degli avvocati. "E' una conquista in termini di trasparenza e legalità. Così facendo si garantisce un importante servizio al cittadino. Bisogna ringraziare sia il commissario prefettizio Ciro Trotta, che aveva già provveduto a stilare due delibere d'intento in tal senso, sia l'attuale amministrazione comunale", ha commentato il vice presidente dell'associazione degli avvocati e praticanti di Gravina, Girolamo Giancaspro.
Ma le spese per il mantenimento del presidio di giustizia sono a carico del Comune. La nuova normativa prevede infatti che gli enti locali, anche consorziati tra loro, possono richiedere il mantenimento della sede del giudice di pace, facendosi integralmente carico delle spese di funzionamento e di erogazione del servizio, "ivi incluso il fabbisogno di personale amministrativo che sarà messo a disposizione dagli enti medesimi". A carico del Ministero della Giustizia resteranno solamente i costi degli organi giudicanti (giudici, magistrati) e la formazione del personale amministrativo.
"Le spese di gestione dell'ufficio sono già da tempo a carico del comune", ha precisato dal canto suo il sindaco Alesio Valente.
Due le conseguenze della scelta gravinese. Da una parte il fatto che Gravina ha deciso di non consorziarsi con i comuni limitrofi. Già da gennaio scorso il sindaco Stacca aveva optato per sobbarcarsi le spese dell'ufficio del giudice di pace altamurano, accorpando a sé anche altri comuni, tra cui Santeramo.
Dall'altra, sara' l'amministrazione a fornire il personale da impiegare nell'ufficio del giudice di pace. "Stando alle prime interpretazioni della normativa, i tre dipendenti attualmente impiegati presso l'ufficio del giudice di pace non dovrebbero restare lì. Quel personale è alle dipendenze del ministero di giustizia, quindi dovrebbe essere assegnato alle sedi del tribunale o all'ufficio del giudice di pace circondariale. Il personale da impiegare nell'ufficio sarà, invece, personale amministrativo formato a spese del ministero di giustizia. Sarà una scelta dell'amministrazione assumere nuovo personale, ovvero trasferire presso la sede del giudice di pace personale già impiegato in altri enti amministrativi", ha aggiunto Giancaspro.