Il giudice di pace? Resta a Gravina
Il sindaco conferma la disponibilità del Comune. I dubbi esplosi dopo il trasferimento dei Vigili nei locali dell'ex pretura.
mercoledì 27 febbraio 2013
11.50
"Gli uffici del giudice di pace resteranno esattamente dove sono ora". Parola di Alesio Valente.
Il sindaco chiude la polemica prima ancora che nasca dopo la pubblicazione della delibera sui fitti passivi con cui la giunta comunale aveva disposto il trasferimento del Comando di Polizia Municipale nei locali oggi occupati dall'Ufficio del giudice di pace. Via l'uno per far posto all'altro? Chiacchiere, secondo il primo cittadino: "Il Comando di Polizia Municipale sarà trasferito negli uffici dell'ex pretura semplicemente perché in quello stabile c'è un piano vuoto".
Eppure, tra cittadini e soprattutto avvocati aveva iniziato a circolare la voce di un'imminente chiusura. Voce alimentata anche dalla notizia di un incontro avvenuto a Palazzo di città. "Un incontro - spiega oggi Valente - richiesto dal giudice di pace dopo il trasferimento di un cancelliere per chiedere all'amministrazione comunale di inviare un impiegato comunale in quegli uffici". Inoltre, aggiunge, "in questi giorni stiamo valutando come procedere per il trasferimento di un solo impiegato, ma state sereni perché gli uffici del giudice di pace restano a Gravina come stabilito da una precisa delibera di giunta".
La delibera in questione, approvata lo scorso novembre, stabiliva il mantenimento degli uffici del giudice di pace con l'amministrazione comunale che si dichiarava pronto a farsi carico di tutte le spese per la gestione del servizio, compresi i costi del personale. La nuova normativa prevede, infatti, che gli enti locali, anche consorziati tra loro, possono richiedere il mantenimento della sede del giudice di pace, facendosi integralmente carico delle spese di funzionamento e di erogazione del servizio, "ivi incluso il fabbisogno di personale amministrativo che sarà messo a disposizione dagli enti medesimi". A carico del Ministero della Giustizia resteranno solamente i costi degli organi giudicanti (giudici, magistrati) e la formazione del personale amministrativo. Quindi anche le richieste del giudice e il prossimo invio di personale da parte dell'amministrazione sarebbero in linea con quanto stabilito lo scorso novembre.
Il sindaco chiude la polemica prima ancora che nasca dopo la pubblicazione della delibera sui fitti passivi con cui la giunta comunale aveva disposto il trasferimento del Comando di Polizia Municipale nei locali oggi occupati dall'Ufficio del giudice di pace. Via l'uno per far posto all'altro? Chiacchiere, secondo il primo cittadino: "Il Comando di Polizia Municipale sarà trasferito negli uffici dell'ex pretura semplicemente perché in quello stabile c'è un piano vuoto".
Eppure, tra cittadini e soprattutto avvocati aveva iniziato a circolare la voce di un'imminente chiusura. Voce alimentata anche dalla notizia di un incontro avvenuto a Palazzo di città. "Un incontro - spiega oggi Valente - richiesto dal giudice di pace dopo il trasferimento di un cancelliere per chiedere all'amministrazione comunale di inviare un impiegato comunale in quegli uffici". Inoltre, aggiunge, "in questi giorni stiamo valutando come procedere per il trasferimento di un solo impiegato, ma state sereni perché gli uffici del giudice di pace restano a Gravina come stabilito da una precisa delibera di giunta".
La delibera in questione, approvata lo scorso novembre, stabiliva il mantenimento degli uffici del giudice di pace con l'amministrazione comunale che si dichiarava pronto a farsi carico di tutte le spese per la gestione del servizio, compresi i costi del personale. La nuova normativa prevede, infatti, che gli enti locali, anche consorziati tra loro, possono richiedere il mantenimento della sede del giudice di pace, facendosi integralmente carico delle spese di funzionamento e di erogazione del servizio, "ivi incluso il fabbisogno di personale amministrativo che sarà messo a disposizione dagli enti medesimi". A carico del Ministero della Giustizia resteranno solamente i costi degli organi giudicanti (giudici, magistrati) e la formazione del personale amministrativo. Quindi anche le richieste del giudice e il prossimo invio di personale da parte dell'amministrazione sarebbero in linea con quanto stabilito lo scorso novembre.