Il marchio Dop per il Pallone di Gravina
Comune, produttori e associazioni insieme per ottenere il riconoscimento
sabato 17 ottobre 2015
Non solo favorire il rilancio della produzione, ma anche conseguire un riconoscimento internazionale di qualità. Questo l'obiettivo che su iniziativa dell'assessore al commercio Liborio Dibattista ha visto riunirsi in Comune produttori e associazioni di categoria impegnate nella tutela del Pallone, formaggio vaccino a pasta dura filata dalla forma sferica e dal gusto tendente al piccante, citato già nella Nuova Enciclopedia Agraria del 1859 e legato al fenomeno della transumanza, risalente nei secoli e molto diffuso in un territorio, quello gravinese, coincidente con una delle stazioni di sosta più importanti del tratturo Bradanico-Tarantino, che va da Melfi a Castellaneta. Attorno allo stesso tavolo si sono ritrovate, insieme all'assessore Dibattista ed al referente del Presidio Slow Food delle Murge, Michele Polignieri, altro promotore dell'appuntamento, anche l'assessore al turismo Michele Naglieri, i principali casari gravinesi, i funzionari del servizio igiene alimenti dell'Asl di Bari, diversi allevatori dell'area murgiana ed i rappresentanti di Confcommercio e Confesercenti, oltre che del consorzio "Gravina in Murgia" e dell'associazione "Murgiamadre".
n paio d'ore di dibattito e confronto per discutere della rivalutazione e affermazione, sul panorama europeo, del Pallone. Un obiettivo da centrare attraverso il marchio della Denominazione di origine protetta, attribuito dall'Unione Europea agli alimenti le cui peculiari caratteristiche qualitative dipendono essenzialmente o esclusivamente dal territorio in cui sono stati prodotti. «Riuscire a tagliare questo traguardo – commenta l'assessore al commercio – significherebbe non solo veder certificate modalità produttive già oggi caratterizzate da rigore e qualità, con garanzia di bontà e prelibatezza del prodotto finale, ma soprattutto collocare a pieno titolo il Pallone nella vetrina mondiale del buon gusto, cogliendo al tempo stesso il risultato di inserire un altro tassello nel mosaico del nuovo volto di Gravina, rilevante anche a fini turistici». Un orizzonte verso il quale, per come unanimemente concordato, si procederà uniti e con determinazione. «Tutti i partecipanti alla riunione – sottolinea Dibattista – hanno convenuto sull'opportunità di definire impegni e tempi certi per mettere in moto la procedura che conduce al Dop». A tal riguardo, già fissato per i prossimi giorni un ulteriore, specifico incontro organizzativo. La marcia per il Pallone Dop di Gravina è iniziata.
n paio d'ore di dibattito e confronto per discutere della rivalutazione e affermazione, sul panorama europeo, del Pallone. Un obiettivo da centrare attraverso il marchio della Denominazione di origine protetta, attribuito dall'Unione Europea agli alimenti le cui peculiari caratteristiche qualitative dipendono essenzialmente o esclusivamente dal territorio in cui sono stati prodotti. «Riuscire a tagliare questo traguardo – commenta l'assessore al commercio – significherebbe non solo veder certificate modalità produttive già oggi caratterizzate da rigore e qualità, con garanzia di bontà e prelibatezza del prodotto finale, ma soprattutto collocare a pieno titolo il Pallone nella vetrina mondiale del buon gusto, cogliendo al tempo stesso il risultato di inserire un altro tassello nel mosaico del nuovo volto di Gravina, rilevante anche a fini turistici». Un orizzonte verso il quale, per come unanimemente concordato, si procederà uniti e con determinazione. «Tutti i partecipanti alla riunione – sottolinea Dibattista – hanno convenuto sull'opportunità di definire impegni e tempi certi per mettere in moto la procedura che conduce al Dop». A tal riguardo, già fissato per i prossimi giorni un ulteriore, specifico incontro organizzativo. La marcia per il Pallone Dop di Gravina è iniziata.