Il Movimento Rivoluzione per lo Sviluppo Metropolitano scende in campo per le Amministrative 2017
La politica non è dei partiti, ma dell'intera società
domenica 30 ottobre 2016
Una buona base di governo si costruisce mettendo insieme le coscienze civiche, indipendentemente dalla propria ideologia o appartenenza politica, per poter decidere insieme come migliorare il proprio Paese. Di questo ne sono convinti i responsabili del Movimento "Rivoluzione per lo Sviluppo Metropolitano", nato nell'estate del 2014 presso l'Università degli Studi di Bari "Aldo Moro" poi sviluppatosi nell'entroterra murgiana, trovando consensi non solo tra i dirigenti della Pubblica Amministrazione, ma anche tra professionisti e imprenditori del territorio.
"Noi crediamo che dal coinvolgimento partecipato e diretto dei cittadini alla vita politica, possano nascere idee nuove di sviluppo e una nuova etica civile fondata sul valore della responsabilità e della competenza" scrive Matteo De Marinis, portavoce del Movimento.
In poco più di due anni di attività, diverse sono state le iniziative di alto spessore culturale organizzate con illustri e competenti relatori, alle quali sono seguite azioni concrete, come progetti studiati per contrastare il dissesto idrogeologico riguardanti alcune aree del territorio comunale, in attesa di validazione della Giunta. Progetti che porterebbero nelle casse comunali gravinesi oltre 23 milioni di euro.
E ancora il progetto di potenziamento dell'ospedale "Fabio Perinei" mediante convenzioni con l'Università di Bari, che permetterebbe l'attivazione di alcuni reparti ancora non funzionanti presso la medesima struttura.
E in vista delle amministrative 2017, il Movimento Rivoluzionario decide ancora una volta di scendere in campo con una serie di iniziative, che saranno svelate prossimamente, perché è dal confronto e dalla compartecipazione dal basso che Gravina potrà crescere e diventare realmente una città "a misura d'uomo", con una classe politica basata sull'etica.
"Il progetto politico del Movimento - sintetizza De Marinis - ha intenzione di scuotere dalle fondamenta la lunga inerzia che ha incrostato la politica nel corso degli anni e che ha prodotto nella nostra città ferite a volte insanabili. Avvertiamo l'urgenza, per poter reggere le nuove sfide economiche dl futuro, di una profonda trasformazione degli organi di governo che parta da una rivoluzione culturale del modo di concepire le istituzioni: non mezzi di mero esercizio del potere ma utili strumenti di servizio alla popolazione".
"Noi crediamo che dal coinvolgimento partecipato e diretto dei cittadini alla vita politica, possano nascere idee nuove di sviluppo e una nuova etica civile fondata sul valore della responsabilità e della competenza" scrive Matteo De Marinis, portavoce del Movimento.
In poco più di due anni di attività, diverse sono state le iniziative di alto spessore culturale organizzate con illustri e competenti relatori, alle quali sono seguite azioni concrete, come progetti studiati per contrastare il dissesto idrogeologico riguardanti alcune aree del territorio comunale, in attesa di validazione della Giunta. Progetti che porterebbero nelle casse comunali gravinesi oltre 23 milioni di euro.
E ancora il progetto di potenziamento dell'ospedale "Fabio Perinei" mediante convenzioni con l'Università di Bari, che permetterebbe l'attivazione di alcuni reparti ancora non funzionanti presso la medesima struttura.
E in vista delle amministrative 2017, il Movimento Rivoluzionario decide ancora una volta di scendere in campo con una serie di iniziative, che saranno svelate prossimamente, perché è dal confronto e dalla compartecipazione dal basso che Gravina potrà crescere e diventare realmente una città "a misura d'uomo", con una classe politica basata sull'etica.
"Il progetto politico del Movimento - sintetizza De Marinis - ha intenzione di scuotere dalle fondamenta la lunga inerzia che ha incrostato la politica nel corso degli anni e che ha prodotto nella nostra città ferite a volte insanabili. Avvertiamo l'urgenza, per poter reggere le nuove sfide economiche dl futuro, di una profonda trasformazione degli organi di governo che parta da una rivoluzione culturale del modo di concepire le istituzioni: non mezzi di mero esercizio del potere ma utili strumenti di servizio alla popolazione".