Il nome di Gravina approda a Milano
L'azienda gravinese Mac@Nil allo Smau
giovedì 20 ottobre 2011
A Milano, allo Smau, l'appuntamento italiano dell'informatica e delle nuove tecnologie che convoglia l'attenzione di oltre 50.000 imprenditori e manager italiani, la chiacchierata con Nicola Lavenuta, nell'ampio spazio espositivo di Mac@Nil, è continuamente interrotta dall'arrivo di troupe di Rai e Mediaset che chiedono all'imprenditore gravinese dettagli sul funzionamento di Remote Angel ma, anche, come si può fare impresa nel Sud. E impresa innovativa e di successo, oltretutto.
Nicola e la moglie Mariarita Costanza, ingegnere elettronico e amministratore della società, rispondono a tutte le domande che gli vengono rivolte. E al giornalista de "Il Sole 24 Ore" raccontano gli inizi di Mac@Nil: "tutt'altro che in discesa perché c'è un deficit di mentalità non solo nelle persone ma anche negli attori istituzionali e nei diversi soggetti con i quali devi avere a che fare – dice l'ing. Costanza -. Quando nel 2000 ci presentammo in banca per chiedere un prestito con il quale cominciare la nostra attività, ci dissero che il mutuo non si ripagava solo con le buone idee, ci vogliono garanzie solide; mettemmo a disposizione la casa dei suoceri".
D'altronde, sul "Corriere della Sera" di venerdì 7 ottobre, Jody Vender, pioniere del venture capital e primo finanziere italiano, 30 anni fa, ad investire sulle idee, ricordando Steve Jobs, ha scritto che in Italia nessuno avrebbe investito sulle sue idee: e sappiamo quali erano le idee del visionario americano. Proprio come è successo a Lavenuta e Costanza che, oltretutto, avevano per le mani un'idea innovativa, come dimostreranno i 10 anni di attività che tra le 11 aziende pugliesi presenti a Smau, hanno fatto di Mac@Nil un caso di successo nel settore elettronico, informatico e delle telecomunicazioni, offrendo alle imprese servizi ad hoc di messaggistica, mobile office, localizzazione satellitare e telecontrollo.
Il gioiello di "famiglia" è Remote Angel, implementato con il corso di laurea in informatica dell'università di Bari e con il Politecnico della stessa città e adatto come antifurto satellitare (Remote Angel Vehicle), gestione e controllo dei mezzi aziendali (Remote Angel Fleet Pro), localizzatore satellitare portatile con Remote Angel Human e Remote Angel Sos, utile in caso di pericolo e per tenere sotto controllo alcune malattie.
Non sono solo questi i primati di Mac@Nil. Visto che in un'area depressa come Gravina, questa azienda ha creato 70 posti di lavoro: giovani laureati in ingegneria, informatica, economia, filosofia, che sono stati "sottratti" alla via obbligata dell'emigrazione al Nord Italia per mettere a frutto i propri studi.
"Adesso – racconta Lavenuta, direttore di Mac@Nil – ci arrivano curricula da ogni parte d'Italia e molti sono laureati lombardi, piemontesi e veneti, disposti a trasferirsi a Gravina per lavorare con noi".
Da non crederci. Ma anche una conferma che pure al Sud si può fare impresa, e di successo. Ed anche in modo originale. E, forse, ancor prima dell'industriale umbro Brunello Cucinelli, diventato famoso anche per aver trasformato il centro storico semidiroccato di un paesino della provincia di Perugia, in fabbrica diffusa per la produzione di pregiati capi in cachemere.
Dalla nascita, infatti, la sede operativa di Mac@Nil è stata sempre nel centro storico di Gravina, 400 metri quadrati ricavati dall'adattamento di un antico palazzo che si affaccia su via Matteotti. In questo modo si fa strada l'idea di un recupero del nostro bellissimo centro storico in funzione produttiva, magari trasformandolo in "Silicon Valley" pugliese. "A chi ci viene a trovare in azienda, mediamente una decina di persone al mese tra clienti e fornitori – dice Lavenuta – l'idea piace e ci dicono di non sottovalutarla".
Nicola e la moglie Mariarita Costanza, ingegnere elettronico e amministratore della società, rispondono a tutte le domande che gli vengono rivolte. E al giornalista de "Il Sole 24 Ore" raccontano gli inizi di Mac@Nil: "tutt'altro che in discesa perché c'è un deficit di mentalità non solo nelle persone ma anche negli attori istituzionali e nei diversi soggetti con i quali devi avere a che fare – dice l'ing. Costanza -. Quando nel 2000 ci presentammo in banca per chiedere un prestito con il quale cominciare la nostra attività, ci dissero che il mutuo non si ripagava solo con le buone idee, ci vogliono garanzie solide; mettemmo a disposizione la casa dei suoceri".
D'altronde, sul "Corriere della Sera" di venerdì 7 ottobre, Jody Vender, pioniere del venture capital e primo finanziere italiano, 30 anni fa, ad investire sulle idee, ricordando Steve Jobs, ha scritto che in Italia nessuno avrebbe investito sulle sue idee: e sappiamo quali erano le idee del visionario americano. Proprio come è successo a Lavenuta e Costanza che, oltretutto, avevano per le mani un'idea innovativa, come dimostreranno i 10 anni di attività che tra le 11 aziende pugliesi presenti a Smau, hanno fatto di Mac@Nil un caso di successo nel settore elettronico, informatico e delle telecomunicazioni, offrendo alle imprese servizi ad hoc di messaggistica, mobile office, localizzazione satellitare e telecontrollo.
Il gioiello di "famiglia" è Remote Angel, implementato con il corso di laurea in informatica dell'università di Bari e con il Politecnico della stessa città e adatto come antifurto satellitare (Remote Angel Vehicle), gestione e controllo dei mezzi aziendali (Remote Angel Fleet Pro), localizzatore satellitare portatile con Remote Angel Human e Remote Angel Sos, utile in caso di pericolo e per tenere sotto controllo alcune malattie.
Non sono solo questi i primati di Mac@Nil. Visto che in un'area depressa come Gravina, questa azienda ha creato 70 posti di lavoro: giovani laureati in ingegneria, informatica, economia, filosofia, che sono stati "sottratti" alla via obbligata dell'emigrazione al Nord Italia per mettere a frutto i propri studi.
"Adesso – racconta Lavenuta, direttore di Mac@Nil – ci arrivano curricula da ogni parte d'Italia e molti sono laureati lombardi, piemontesi e veneti, disposti a trasferirsi a Gravina per lavorare con noi".
Da non crederci. Ma anche una conferma che pure al Sud si può fare impresa, e di successo. Ed anche in modo originale. E, forse, ancor prima dell'industriale umbro Brunello Cucinelli, diventato famoso anche per aver trasformato il centro storico semidiroccato di un paesino della provincia di Perugia, in fabbrica diffusa per la produzione di pregiati capi in cachemere.
Dalla nascita, infatti, la sede operativa di Mac@Nil è stata sempre nel centro storico di Gravina, 400 metri quadrati ricavati dall'adattamento di un antico palazzo che si affaccia su via Matteotti. In questo modo si fa strada l'idea di un recupero del nostro bellissimo centro storico in funzione produttiva, magari trasformandolo in "Silicon Valley" pugliese. "A chi ci viene a trovare in azienda, mediamente una decina di persone al mese tra clienti e fornitori – dice Lavenuta – l'idea piace e ci dicono di non sottovalutarla".